Movimento civico

Bergamo Insieme diventa associazione e lancia due convegni. Anche sulla Cultura

Claudio Armati: «La vicenda della Carrara è la punta dell'iceberg». Paolo Aresi: «Sarebbe coerente che la Cultura avesse un assessore dedicato, a tempo pieno»

Bergamo Insieme diventa associazione e lancia due convegni. Anche sulla Cultura
Pubblicato:

di Wainer Preda

Bergamo Insieme diventa un’associazione. Dopo l’esperienza elettorale, il movimento civico guidato dal giornalista Paolo Aresi torna a proporsi come contenitore di idee per stimolare riflessioni in città.

Alle amministrative del giugno scorso, Bergamo Insieme, che correva al fianco della coalizione di centrosinistra ed Elena Carnevali, aveva incassato 740 voti e l’1,9 per cento. Ma soprattutto aveva portato al canestro del sindaco una cospicua quantità di idee, specie in campo culturale.

La prossima settimana l’associazione avrà un nuovo statuto e darà il via libera al tesseramento. Di lì in avanti ricomincerà l’attività civica sul territorio. Incontri, convegni per capire meglio la città. Proponendo argomenti nuovi e diversi, ma di rilevanza pubblica. «Lo dobbiamo a tutte le persone che ci hanno votato - spiega Aresi - e che con la loro fiducia ci spronano a continuare l’impegno civico».

Quale politica culturale per Bergamo?

Si parte già il prossimo venerdì, con un tema di grande d’attualità. Il 15 novembre alle 20.30 nella sala Excelsior di Borgo Santa Caterina si parlerà di cultura.

"Quale politica culturale per la città?" è il titolo del simposio a cui parteciperanno il direttore del Centro studi Valle Imagna Antonio Carminati, lo scultore Ugo Riva, Ilaria Chinchinella e Paolo Crippa dell’associazione Pro Polis, la direttrice d’orchestra Erina Gambarini e l’architetto e membro della commissaria dell’Accademia Carrara Willi Zavaritt.

«Per noi la questione dell'Accademia Carrara salita alla ribalta delle cronache è solo la punta di un iceberg - ha detto Aresi nella conferenza stampa di presentazione dell’evento -. Giorgio Gori, piaccia o meno, aveva una sua politica sulla Cultura, molto orientata al marketing, agli eventi di grande risonanza e riscontro anche economico. Non riusciamo però a capire quale sia la politica culturale dell’attuale giunta».

«Non vogliamo fare polemiche sterili, ma secondo noi la Capitale della Cultura 2023 dove essere un punto di partenza, non di arrivo - aggiunge Claudio Armati -. È evidente che per farlo, andava individuata un’unica persona, un assessore con un certo tipo di competenze per la Cultura».

«Sarebbe coerente che la Cultura avesse un assessore dedicato, a tempo pieno su questa delega - aggiunge Aresi -. Sergio Gandi è un uomo validissimo e degnissimo. Ma come lui stesso ha fatto notare, non può arrivare dappertutto, svolgendo oltretutto anche la professione d’avvocato nello studio legale affermato di cui è titolare».

«Non avere investito su un assessore dedicato è stata una scelta precisa - continua il fondatore di Bergamo Insieme -, probabilmente derivata del fatto di non avere idee così forti in ambito culturale. Legittimo, per carità. Per noi invece la Cultura era la stella polare. Attraverso la quale puntavamo anche a rendere la città più sicura, portando la musica, il teatro e gli spettacoli nei quartieri. Perché esiste una cultura alta, delle grandi istituzione della città, di cui tenere conto, ma è attraverso la diffusione soprattutto alla base, a chi la cultura non ce l’ha, che possiamo provare a migliorare questa città. Su questo vogliamo stimolare una riflessione e un dibattito. Fermo restando che nulla comunque è definitivo. Mi auguro che in base all’esperienza di questi primi mesi, l’Amministrazione possa dare risposte più efficaci».

"La città dei matti"

Venerdì 22 novembre, alle 20.45, il secondo convengo. Stavolta però in Sala Galmozzi (al 4 di via Tasso). Il titolo è: “La città dei matti”. Si parlerà di salute mentale e dei problemi, sempre più drammatici, dell’aumento esponenziale di casi di autolesionismo, disturbi alimentari e depressione soprattutto nei giovani. Parteciperanno il presidente della Fondazione Bosis, Pier Giacomo Lucchini; l’attore e registra teatrale Alessandro Garzella; la psichiatra e presidentessa dell’ordine nazionale Emi Bondi; lo psicoterapeuta Mattia Maggioni; il superiore del Patronato don Davide Rota. Modera Paolo Aresi.

Seguici sui nostri canali