Bergamospia (si dice, non si dice) Malanchini: lunga vita a Lerner

Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
Pontoglio dovrà togliere il cartello di “non benvenuto”
Pontoglio deve rassegnarsi: andrà rimosso il cartello che invita “chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali” a levarsi di torno. Lo ha deciso il prefetto di Brescia Valerio Valenti, che ha già avvisato il sindaco Alessandro Seghezzi. Secondo Valenti, la scritta non è conforme al codice della strada. Non è tanto il contenuto a risultare irregolare, bensì il colore di sfondo, il marrone, che dovrebbe accompagnare solo indicazioni di carattere turistico. E l'invito a togliere il disturbo è tutt'altro che accogliente.
Malanchini, Lerner e la bomba H
La Corea del Nord fa scoppiare la bomba atomica e in Rete deflagra la polemica. La accende Gad Lerner, che sgancia una battuta infelice: «Esplode bomba all'idrogeno in Corea del Nord e provoca terremoto. Peccato che Salvini e Razzi non si trovassero nella loro patria elettiva». Giovanni Malanchini, bellicoso sindaco leghista di Spirano, non gradisce. E tramite Facebook augura al giornalista, definito «insignificante», di «vivere malissimo a lungo: non merita altro». Giù le mani dal Capitano.
Tempesta di cervelli in Curia
Venerdì si scatenerà in Curia un brainstorming mediatico. Il segretario generale, monsignor Giulio Dellavite, ha invitato i direttori delle testate giornalistiche orobiche a “sedersi attorno a un tavolo per aprire un dialogo e migliorare la comunicazione tra la poliedrica realtà ecclesiale della diocesi di Bergamo e il mondo dei media”. Monsignor Dellavite tende la mano, ma soprattutto l'orecchio: “Per noi è importante ascoltare il vostro punto di vista ed eventuali vostre attese”. Già che c'è, assegna i compiti a casa, si sa mai che gli ospiti salgano impreparati al Colle. I direttori sono infatti invitati a riflettere su una “traccia di lavoro” tratta dalla lettera pastorale del vescovo Donne e uomini capaci di carità. L'obiettivo finale dell'incontro, cui parteciperà lo stesso Beschi, è trovare il modo di far emergere “il bello e il buono della nostra Bergamo”. Good news, insomma. Ce n'è tanto bisogno.
“Il Giorno” di Bergamo compie 30 anni
Compie 30 anni la redazione bergamasca de “Il Giorno”. Il primo numero, datato 7 gennaio 1986, se lo ricordano tutti, perché partì con il botto. Il titolo puntava il dito su un presunto “mostro” avvistato nelle acque del lago d'Endine, paragonato per l'occasione addirittura a Loch Ness. In questi tre decenni la misteriosa creatura non si è vista, ma in compenso “Il Giorno” si è fatto notare eccome, attraverso firme poi diventate famose, da Cristiano Gatti (Il Giornale) a Paolo Berizzi (La Repubblica), senza dimenticare altre penne più o meno illustri. Auguri di cuore.