Cose di casa nostra

Bergamospia (si dice, non si dice) Non sovra-Exponete Mastrovito

Bergamospia (si dice, non si dice) Non sovra-Exponete Mastrovito
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

 

Mastrovito è un grande artista, attenti a non sovra-Exporlo

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Mastrovito di qui, Mastrovito di là. Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, tutti ne parlano. Le performance dell'artista bergamasco-newyorchese, “Giotto” per quelli della Curva, si moltiplicano. Dopo mostre, chiese, piazze e palizzate la sua creatività pervade anche l'Expo. Sarà lui – e chi se no - ad allestire lo spazio espositivo bergamasco di Expo. Di fantasia (e talento) Mastrovito ne ha da vendere, un po' meno i committenti. “Giotto” va di moda, tirarlo per la maglietta ed appiccicarlo dove più aggrada sta diventando un “must”. Anche nell'arte, come nella vita ordinaria, conta prendere l'onda giusta. “Mastro” surfa felicemente sulla cresta, ma per favore non inflazioniamolo. C'è il rischio di trasformarlo in artista da salotto (buono). Sovra-Exposto.

 

Il “Bòcia” come il Petrarca
affascinato dalle chiare, fresche e dolci acque

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Chiare, fresche e dolci acque. Stregato dalla fontana di Oriocenter come capitò al Petrarca al cospetto del fiume Sorgue, il “Bòcia” Claudio Galimberti non ha resistito alla tentazione di concedersi un tuffo ristoratore all'alba di domenica mattina. C'è da capirlo, perché sono stati giorni intensi. La sera a condurre la festa della Dea, poi in curva a dirigere i cori per la presentazione della squadra. Una faticaccia, con il caldo che fa. Nemmeno la consueta mise, “braghini” e torso nudo, può bastare per sopportare l'afa. E allora via con il bagno fuori programma, con i compari ad assistere divertiti alla scena. Buon per lui che non è stato intercettato dallo zelante vigile urbano che domenica ha intimato a due giovani di rimettersi la maglietta mentre si godevano il fresco del parco Suardi. Buon per il vigile, anzi. Qualcosa ci dice che sarebbe finito pure lui nelle chiare, fresche e dolci acque.

 

La libertà di Bossetti? Si decide con un “mi piace”

Facebook Bossetti

Si saprà venerdì se i giudici consentiranno alle telecamere di riprendere il processo a Massimo Bossetti. Il pressing sulla Corte, in queste ore, si sta alzando. Il gruppo Cronisti lombardi parla esplicitamente di “rischio bavaglio” e sottolinea che non è negando l'accesso all'aula che si eviterà la spettacolarizzazione della tragedia di Yara. L'avvocato Claudio Salvagni, intanto, si spinge decisamente oltre nell'operazione trasparenza, pubblicando su Facebook le dieci pagine dell'ultimo ricorso (respinto) presentato in Cassazione per chiedere la libertà del suo assistito. Il documento prova a smontare la “prova regina” del dna, tutti potranno farsene un'idea, commentare e cliccare sul “mi piace”. Giustizia mediatica, anzi multi-mediatica.

 

Capitolo profughi: attacco al prefetto
ma Gori fa il paladino della Ferrandino

 

gori

Emergenza profughi, ennesimo capitolo. Lo scontro tra chi li vuole e chi non li vuole si sposta nell'arena di Palazzo Frizzoni. Il leghista Alberto Ribolla attacca il prefetto Francesca Ferrandino, sollecitandone la richiesta di trasferimento. Il sindaco Giorgio Gori insorge e da gran cavaliere qual è fa scudo all'inquilina  di via Tasso, offrendole “piena e leale collaborazione” rilanciando la via dell'accoglienza. Gori propone un modello diffuso, magari mettendo a disposizione appartamenti sfitti. Mentre ci si accapiglia, gli arrivi non si fermano. Come denuncia l'onorevole Gregorio Fontana, nell'ultimo weekend sono sbarcati sulle coste italiche altri 3200 profughi. A Bergamo, tra domenica e lunedì, ne sono arrivati trenta: in provincia i richiedenti asilo sono già più di 800. Più che parole, servono soluzioni.

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