La Giovanna d'Arco di Verdi

C'è ancora qualche posto alla Scala 2.400 euro cosa volete che siano

C'è ancora qualche posto alla Scala 2.400 euro cosa volete che siano
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Se qualcuno volesse essere presente alla prima della Scala, qualche posto libero c’è ancora. Nel secondo ordine dei Palchi a 2400 euro; se ci si accontenta del quarto ordine più laterale in seconda fila (un posto quasi cieco...) ce la si cava con 600 euro.

Che per la prima della Scala i posti siano a peso d’oro, è cosa che ci sta. Chi può deve pagare e sostenere così il più celebre teatro lirico del mondo. Se si passa alle repliche i costi ovviamente precipitano. Anche se restano decisamente fuori portata. Platea a 300 euro per vedere la seconda della Giovanna d’Arco, come tutte le altre repliche. Si può rosicchiare qualcosa salendo su palchi non di prima scelta che vengono venduti a 235 euro. Ovviamente in qualsiasi replica troverete sempre due caselle esaurite: quelle del primo e secondo loggione. Anche per la replica un po’ scomoda del 2 gennaio le cose non cambiano.

 

Scala Milano   pianta_scala

 [Clicca sull'immagine per visualizzare la piantina con i posti della Scala]

 

È una situazione che ha messo un po’ in imbarazzo il nuovo sovrintendente Alexander Pereira, che nell’intervista al Corriere per annunciare le prossime strategie ha messo al primo posto la necessità di fare della Scala un luogo un po’ meno esclusivo: «Voglio le famiglie in platea», ha detto. «Ci saranno sei nuove recite per i bambini accompagnati. Con la Cenerentola già sperimentata a cui si aggiunge un Flauto magico». Per la Cenerentola del 31 dicembre, alle 11 del mattino il biglietto per il genitore è di 48 euro, quello per l’under 18 simbolicamente a un euro. Anche per il balletto le cose sono (si fa per dire...) un po’ più accessibili: 180 euro per platea o palchi per le repliche di Cinderella, in cartellone a dicembre e gennaio.

Ma il vero rebus è quello che riguarda i posti “esauriti” in partenza negli ordini alti, quelli a minor prezzo. Una buona parte è bloccata da abbonamenti. Un’altra parte di biglietti, per dare ordine all’assedio delle richieste, è stata affidata ad un’associazione musicale, l’Accordo. La procedura è ordinata, ma richiede sostanzialmente di prendere una giornata di ferie il cui costo dovremo andare a sommare a quello del biglietto (che va dai 50 ai 19 euro, a seconda dell’ordine e della fila). Infatti per le serate di opera ci si deve presentare alle 13 alla Biglietteria Serale (quella a fianco della Scala, non la Biglietteria centrale che è nel mezzanino del Metro Duomo). Ovviamente se si arriva alle 13, di posti non se ne vede neanche l’ombra, perché troverete dei fans del loggione già accampati da ore per ritirare non il biglietto, ma per inserire il proprio nome nella lista di chi, tornando poi alle 17, potrà ritirare la “contromarca” (così chiamano il biglietto...).

 

 

Insomma un vero rito che non ha alternative, perché il teatro non mette in vendita online questi biglietti, a differenza di tutti gli altri. Le code per il loggione sono una tradizione nella storia della Scala: quando le macchine potevano parcheggiare davanti al teatro, le persone si accampavano la notte precedente davanti al teatro, dopo aver definito l’ordine di arrivo. Ora non accade più così. Ma ci vuole comunque una bella passione per mettersi ore in fila e poi prendere un biglietto per uno strapuntino al quinto o sesto piano.

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