Cinque luoghi d'arte in Lombardia da visitare tutti i giorni dell'anno

1) Monza, la cappella di Teodolinda (restaurata)




Dopo oltre cinque anni di lavori, riapre al pubblico questo stupendo gioiello del Quattrocento lombardo, nel Duomo di Monza. Affrescata dai fratelli Zavattari, racconta le Storie di Teodolinda, distribuite in 45 scene, una vera apologia della sovrana longobarda. In realtà si parla di lei per dir bene dei sovrani del tempo: i simboli araldici dipinti nelle incorniciature e le allusioni metaforiche al matrimonio rimandano all'unione tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, presenti nelle immagini. La pittura fluisce come una grande favola, in uno sfolgorio di oro e colori, obbedendo a un gusto di un gotico che resisteva caparbiamente a tutte le novità.
2) Pavia, la Certosa



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A metà strada tra Milano e Pavia, in piena pianura, si innalza questo incredibile gioiello, vero ricamo di marmi. Grande monastero certosino, oggi alle prese con una difficile crisi di vocazioni, resta uno dei più importanti scrigni dell'arte lombarda. Stupefacente la facciata lavorata da Giovanni Amadeo in marmo bianco. All'interno dominano gli affreschi del Bergognone, da quelli nelle absidi con figure gigantesche, sino ai meravigliosi ritratti dei monaci che si affacciano sulla navata: quasi delle istantanee di vita certosina. Da visitare anche i chiostri e le celle, oltre alle tombe di Gian Galeazzo Visconti, di Ludovico il Moro e di Beatrice d'Este.
3) Treviglio, il grande Polittico di Butinone e Zenale




Un vero capolavoro dell'arte lombarda, straordinariamente conservato, dedicato a San Martino, patrono di Treviglio e custodito nell'omonima chiesa. È una grande macchina lignea di sei metri d'altezza, con due registri di santi e una predella alla base. La parte lignea venne intagliata da Ambrogio De Donati, mentre il dipinto venne firmato a quattro mani da due grandi maestri trevigliesi, Bernardino Butinone e Bernardo Zenale. Realizzato sulla fine del Quattrocento su commissione del parroco di San Martino e quindi della cittadinanza, è un'opera che meraviglia per il suo realismo e per lo sfolgorio dei suoi ori. Stupendo il registro dei santi in alto, che sembrano affacciarsi da un balcone, guardando verso di noi.
4) Lodi Vecchio, Basilica di San Bassiano




In realtà dedicata ai dodici apostoli, è uno dei luoghi di culto più antichi della Lombardia, consacrato dal vescovo Bassiano al cospetto di Sant'Ambrogio nel 378. Quella che vediamo oggi è una chiesa in stile gotico lombardo, suggestiva per la posizione isolata nella campagna in cui oggi si trova. All'interno si può ammirare il ciclo di affreschi del Maestro di San Bassiano, realizzati intorno al 1320. Belle in particolare le preziose e fantasiose decorazioni delle volte a crociera. Da non perdere, le bifore traforate "a vento" sulla facciata, e i cinque pinnacoli.
5) Malpaga, il Castello




Tra tutti i castelli legati alla storia di Bartolomeo Colleoni, questo è certamente il più importante e bello. Il condottiero lo acquistò nel 1456, iniziando subito poderosi lavori, che ne fecero una delle fortezze più belle e più inviolabili della pianura. Ancora oggi conserva quella sua immagine poderosa, con i muri merlati, i grandi torrioni e il onte levatoio che fa da ingresso. All'interno, molto ben conservati, si possono ammirare anche i cicli di affreschi, di cui uno racconta la visita del re Cristiano di Danimarca, a dimostrazione dell'importanza che la struttura aveva ai tempi del Colleoni. Si può visitare anche la piccola stanza dove il condottiero morì il 3 novembre 1475.