Con un po' di nostalgia

Cochi, Renato e altre coppie che ci fanno ancora ridere

Cochi, Renato e altre coppie che ci fanno ancora ridere
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Uno dei generi più fortunati del cinema e della televisione, in particolare italiana, è senza dubbio la commedia. Non è un caso se, in questo campo, siamo riusciti addirittura a gettare le basi di un vero e proprio stile cinematografico; quello, appunto, della commedia all’italiana. La caratteristica più spiccata di questo filone sta proprio nella loro straordinaria capacità di coniugare aspetti comici o farseschi, ripresi anche dal teatro della commedia dell’arte, e profonde riflessioni sulla natura della società contemporanea italiana, che, a partire dal secondo dopoguerra, ha subìto rapide e imprevedibili trasformazioni economiche, sociali e culturali.

Spesso la comicità cinematografica del Belpaese non è stata però affidata a singoli mattatori, ma a coppie consolidate che, nel corso del tempo, sono entrate nella memoria collettiva come personaggi amati e indimenticabili. Capaci di raccontare verità profonde con occhio sagace e ironico.

 

Non c’è film che meglio di Fantozzi abbia saputo rappresentare, con i suoi numerosi sequel, la trasformazione della società italiana e le sue insofferenze. Negli straordinari racconti di un Paese che insegue una modernizzazione più veloce di lui, la maggior parte del gioco dell’ironia è retta da Paolo Villaggio e da Gigi Reder, passati alla storia per aver interpretato i ragionieri Fantozzi e Filini, compagni di improbabili avventure. Il genio della serie, così splendidamente incarnata dai suoi attori protagonisti (come non ricordare, fra gli altri, almeno Anna Mazzamauro, alias la Signorina Silvani), sta tutto nell’aver saputo rendere comico il dramma umano di un uomo sconfitto dalla società e della vita, infelice della sua esistenza eppure, spesso, ancora capace di darsi speranza e di adattarsi ai tempi che mutano. Negli intermezzi meno riflessivi e più disimpegnati, sono proprio le rocambolesche vicissitudini dei due ragionieri a spadroneggiare: la struttura a episodi delle loro disavventure fonderà praticamente un genere, ripreso anche da altri film di grande successo come Le comiche.

 

Un altro grande personaggio, letterario prima che cinematografico, che ha saputo raccontare le mutazioni dell’Italia e le sue paure legate alla modernizzazione, è senza dubbio Don Camillo. Partorito dalla penna di Giovannino Guareschi, il sacerdote di Brescello è stato portato al successo sul grande schermo dalla straordinaria interpretazione di Fernandel, cui si oppone – nei panni dell’eterno amico-nemico Peppone, Gino Cervi; è vero che anche altri attori hanno prestato i loro volti a questi due personaggi (fra gli altri, Gastone Moschin e Terence Hill), ma bisogna riconoscere che essi rimarranno per sempre legati alla fisionomia e ai modi di fare di questi due grandi della comicità. La storia dell’opposizione, sempre bonaria e mai veramente frontale, fra il parroco e il sindaco del «paese alle sponde del Po’» riflette la grande frizione fra la Chiesa cattolica e il Partito Comunista, che accompagnò tutto il secondo dopoguerra nel nostro paese. Questo Mondo Piccolo (tale è il titolo dei racconti di Guareschi) ci mostra con ironia sottile la vita nella realtà rurale italiana all’indomani della Liberazione, con i sui problemi ma anche, e forse soprattutto, con la sua capacità di guardare ancora al domani.

 

Non meno indimenticabili, soprattutto per lo sterminato numero di pellicole interpretate assieme (più di cento!), sono stati anche Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Nel corso di una lunghissima carriera hanno firmato delle pellicole più divertenti che la cinematografia italiana ricordi, lavorando a fianco di mostri sacri del cinema come Buster Keaton, Totò e Vittorio Gassman. Anche se oggi la critica stia riscoprendo il valore della loro opera a livello di evoluzione del genere e caratterizzazione del personaggio, va ricordato che, all’epoca, il carattere grezzo dei loro film era visto con ferocia dalla critica più influente. Tuttavia, fu grande il successo di pubblico. Peraltro, i due riuscirono a destreggiarsi molto bene all’interno di ruoli e registri diversi, passando con disinvoltura da film di genere (ricordiamo ad esempio Gli imbroglioni di Lucio Fulci) a prodotti di autore di un certo rilievo (memorabile la loro interpretazione, al fianco di Totò, nell’episodio diretto da Pier Paolo Pasolini all’interno del film Capriccio all’italiana).

 

La comicità ha però a volte preso strade diverse, evitando di fossilizzarsi solo sul cinema e sconfinando in campi attigui come la televisione o la discografia. Questa tendenza istrionica è ben interpretata dalla coppia storica di Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto che, a fronte di una filmografia piuttosto limitata (in cui però si contano collaborazioni con registi di pregio come Dino Risi), ha avuto uno straordinario successo, proponendo un nuovo modo di fare comicità, più posata e spesso quasi surreale. Prolifici autori musicali, i due hanno scritto divertenti successi come E la vita, la vita e Canzone Intelligente e hanno partecipato a programmi TV di grande successo, come Canzonissima e Quelli della domenica. Si ricorda, fra le altre cose, l’amicizia e la collaborazione con Enzo Jannacci, cantautore di grande intelligenza.

 

Anche la televisione ha formato delle coppie che, per quanto a volte siano state anche transitorie, hanno influenzato, con la loro comicità, il mondo dello spettacolo. È il caso del duo formato da Ernesto Calindri e Franco Volpi. Entrambi attori di grandissimo successo, tanto in teatro quanto di cinema (hanno lavorato con cineasti del calibro di Mario Camerini, Vittorio de Sica, Pietro Germi, Sergio Corbucci), il loro lavoro più noto è senza dubbio il siparietto - ospitato dalla storica trasmissione Carosello -, per pubblicizzare la China Martini. In linea con la logica del programma, si trattava di brevi spezzoni filmati in cui, al termine di una divertente situazione comica (in alcune delle quali ha figurato anche Sandra Mondaini), avveniva la reclamizzazione del prodotto in questione. Le scelte comiche della coppia, anche se ormai un po’ lontane dalla nostra sensibilità, hanno contribuito fortemente a rendere indimenticabili quei caroselli, divenuti un pezzo di storia della televisione italiana.

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