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Il film da vedere nel weekend John Wick: Keanu Reeves is back

Il film da vedere nel weekend John Wick: Keanu Reeves is back
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Regia:  David Leitch e Chad Stahelski.
Cast:  Keanu Reeves, Michael Nyqvist, Alfie Allen, Willem Dafoe, Dean Winters, Adrianne Palicki, John Leguizamo, Daniel Bernhardt, Bridget Moynahan, Ian McShane, Bridget Regan, Lance Reddick, Keith Jardine, Thomas Sadoski, David Patrick Kelly, Clarke Peters, Kevin Nash, Jason Isaacs, Scott Tixier.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: UCI Cinemas Curno, Multisala Iride - Vega (Costa Volpino).

 

Era da un po’ di tempo che Keanu Reeves, volto storico di un certo cinema commerciale americano (e non solo), non si faceva vedere. Lontano dai riflettori, tutti lo ricordavamo per le sue buonissime performance, ma il suo astro sembrava destinato a spegnersi. Ed ecco invece che torna sugli schermi, quando meno ce lo si aspettava, come protagonista dell’ultimo film della coppia composta da Chad Stahelski e David Leitch, apprezzati dal pubblico soprattutto per l’ormai iconico V per vendetta. Certo, come per tutti gli attori fortemente legati a un certo ruolo, dissociarsi dal personaggio che ha garantito la notorietà a livello mondiale (stiamo parlando, in questo caso, del leggendario Neo di Matrix) è spesso problematico, ma Reeves sembra esserci riuscito meglio di altri.

 

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John Wick è un ex killer professionista, che ha abbandonato la vita criminosa per convolare a felici nozze con Helen. Ma si sa, uscire dal giro non è così facile e quando la moglie scompare per una malattia, il vecchio collega Marcus torna a manifestarsi, destando i sospetti di John. Lasciato solo con un cane a cui badare (ultimo regalo della moglie, per evitare che l’uomo della sua vita si crogiolasse nella tristezza), John viene aggredito da due spostati che vorrebbero rubargli l’auto e finiscono per uccidere il cane. Ripresosi, John parte per un viaggio vendicativo che lo porterà a confrontarsi con il suo passato di assassino e con il presente che tanto faticosamente aveva cercato di costruire.

La vendetta è un tema universale, infinitamente declinato dal cinema e dalla letteratura in forme assolutamente diverse. Stupri, violenze, omicidi: a un evento traumatico il protagonista, spesso ordinario, reagisce con una capacità che non sapeva di possedere e finisce col diventare un sadico assassino. Ma John Wick non è decisamente uno sprovveduto, considerando che ha sulle spalle una carriera di killer navigato e che non ha mai mostrato difficoltà nel premere il grilletto per freddare i suoi obiettivi. Il film cerca di raccontare l’uomo nel suo disfarsi, la ricerca di una normalità impossibile per chi, come tutti i grandi bracci criminali, decide di mettere una pietra sopra alla propria vita precedente; il cane, infelicemente ucciso, ne è un chiaro esempio.

 

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Ma alla fine quello che predomina nel film è il senso di azione, tutta ruotante intorno a un protagonista che è l’eroe della situazione sia da un punto di vista emozionale (come può il pubblico non giustificare le sue azioni?) che per quanto riguarda le capacità (è una macchina per uccidere, a sangue freddo e senza scrupoli). Questo cocktail esplosivo di sensazioni forti è servito con una ricca selezione di sparatorie e violenza, alternate a momenti di quiete che garantiscono un ritmo serrato e adrenalinico. Nel complesso un film piacevole, ben girato e interessante. Senza dubbio non un capolavoro, ma un ottimo prodotto di intrattenimento, utile per rilanciare le sorti del suo protagonista.

Due note su Keanu Reeves. Classe 1964, Reeves è attore navigato, che ha ricoperto ruoli di grande pregio in moltissime produzioni di rilievo. Fra le sue prove migliori quella come personaggio secondario ma comunque centrale nel bel Le relazioni pericolose, dramma in costume ed eterna celebrazione del talento della coppia Malkovich-Close. Scelto da Van Sant per interpretare un personaggio al limite della trasgressione nel controverso Belli e dannati, Reeves darà di lì a poco un’altra prova del suo talento nell’ambizioso Dracula di Bram Stoker diretto da Coppola. È però con la trilogia di Matrix, film che ha davvero fatto la storia del cinema recente, che Reeves diventerà un’icona apprezzata a livello mondiale. Negli anni Duemila, dopo la fortunata saga dei Wachowski, l’astro sembra spegnersi, accompagnato da interpretazioni pure gradevoli in film spesso mediocri come Constantine e il recentissimo 47 Ronin.

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