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Il film da vedere nel weekend L'inganno, seduzione e ombre

Il film da vedere nel weekend L'inganno, seduzione e ombre
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Regia: Sofia Coppola.
Con: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Oona Laurence, Angourie Rice, Addison Riecke, Emma Howard, Wayne Pére.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

La carriera di Sofia Coppola (figlia di Francis Ford, regista di capolavori come Il Padrino o Apocalypse Now) è stata segnata dal grande successo internazionale. Il suo debutto al lungometraggio, avvenuto nel 1999 con Il giardino delle vergini suicide ha impressionato la critica per la delicatezza e la grande forza di suggestione che la regista era riuscita a inserire in un dramma potente come quello delle protagoniste dei suoi film. Da lì in poi la sua ricerca si è mossa sempre a cavallo fra due filoni, che apparivano già complementari in questo primo film: da una parte l’interesse per le figure femminili, meglio se carismatiche o maledette; dall’altra uno sguardo attento sul mondo giovanile, sulle sue frustrazioni e le sue paure. Così se da una parte abbiamo Marie Antoinette, barocca rivisitazione della vita della regina di Francia, dall’altra abbiamo il suo ultimo The Bling Ring, forse il meno riuscito fra i film prodotti dalla regista.

 

 

Quest’anno il Festival di Cannes le ha però regalato un nuovo successo e L’inganno si è portato a casa il premio per la miglior regia; in questi giorni il film arriva finalmente anche in Italia e non ci resta che goderne in tutta la sua bellezza. La pellicola è ambientata durante la guerra di Secessione: in un internato per ragazze nel Sud degli Stati Uniti, in cui trova rifugio un soldato ferito. Ripresosi in fretta, l’uomo rimarrà confinato nella sua stanza, attraendo però la curiosità e l’interesse delle inquiline. Questo porterà a un’escalation tensiva che dominerà tutto il resto del film.

Coppola sceglie qui di proporre non un vero e proprio remake, quanto più una sua reinterpretazione creativa di un film degli anni Settanta di Don Siegel (La notte brava del soldato Jonathan). Ciò che più conta, in questo caso, sono gli spostamenti dell’attenzione che la regista ha inserito nella sua opera: se nel film originale la storia veniva utilizzata come prisma per rileggere le ansie, gli eventi e i problemi del presente americano (tratto tipico del cinema anni Settanta e di quella New Hollywood di cui lo stesso Francis Ford Coppola fa parte), qui la regista decide saggiamente di concentrare la sua analisi sul tema che preferisce: il tratteggio di figure femminili, stavolta in conflitto per contendersi le attenzioni di un uomo.

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The Beguiled
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Così il corpo del soldato è sì protagonista, ma soprattutto oggetto di sguardo da parte delle donne del film. Un film che, infatti, vede solo personaggi di sesso femminile come catalizzatori dell’attenzione e del punto di vista, rovesciando uno degli assunti base del cinema classico americano (cui peraltro lo stesso film di Siegel già si opponeva). In particolare emerge con forza il contrasto, molto ben rappresentato da Coppola, fra l’affettazione delle buone maniere dispiegate dalle protagoniste e il desiderio pulsionale incontrollabile che provano nei confronti del soldato. Il conflitto fra desiderio carnale e postura sociale è sicuramente il tratto più interessante del film e conferisce profondità ai personaggi (anche se, bisogna riconoscerlo, non è certo la prima volta che Coppola fa di questo tema il focus principale dei suoi film).

In conclusione L’inganno si presenta come un film complesso, stratificato e multiforme pur nella sua durata non eccessiva. Un’ottima prova per una regista capace che ha saputo costruire un percorso di ricerca coerente e interessante. Siamo certi che non mancherà di impressionare il pubblico, sia per l’ottima tenuta della vicenda, che per le splendide interpretazioni delle interpreti femminili.

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