Il film da vedere nel weekend Ocean's Eight, al femminile

Regia: di Gary Ross.
Con: Sandra Bullock, Cate Blanchett, Anne Hathaway, Mindy Kaling, Sarah Paulson, Awkwafina, Rihanna, Helena Bonham Carter, Matt Damon, Dakota Fanning, Olivia Munn, Richard Armitage, Katie Holmes, James Corden, Kim Kardashian.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.
Ci sono generi e forme cinematografiche che da sempre mobilitano un immaginario legato alla mascolinità o dove, comunque, il ruolo riservato alle interpreti femminili è stereotipato e fisso. Si pensi al western, dove i protagonisti sono abitualmente dei fieri cowboy (che, al massimo, si prefiggono di salvare delle fanciulle, come nel classico Sentieri selvaggi). Che dire poi del noir, dove la donna è sempre e solo donna fatale, seduttrice che deve portare il detective sull’orlo del precipizio per poi farsene salvare. I casi sono moltissimi e vi si potrebbe soffermare a lungo, dall’horror (dove la donna è sempre vittima) alla commedia romantica (genere considerato non a caso minore e degno di scarsa attenzione).




È quindi interessante vedere come venga declinato l’episodio di una serie che fino a questo punto era stata completamente al maschile qualora si decida di cambiare le carte in tavola. Ocean’s 8, che arriva in questi giorni in sala per la regia di Gary Ross (noto soprattutto per il grazioso Pleasantville) e prosegue le vicende già narrate in Ocean’s Eleven e nei sequel. Si tratta, come sappiamo bene, di una vicenda di ladri, furti e assimilati che pare però particolarmente rilevante vedere riscritta al femminile, dispiegando un cast di altissimo livello (fra le altre, Sandra Bullock e Cate Blanchett). Non è casuale, per inciso, che questo film esca in un periodo storico caratterizzato da una forte (ri)presa di coscienza del ruolo femminile dopo gli scandali sessuali che hanno travolto Hollywood.
Protagonista è Debbie Ocean che, un po’ per invidia del fratello e un po’ perché comunque ne condivide i geni (potevamo aspettarci qualcosa di diverso?), progetta un nuovo clamoroso furto (una collana dal valore inestimabil, da trafugare durante un party). I film precedenti ci hanno però insegnato che non si può mai essere da soli ed anche Debbie lo sa bene: raccoglie intorno a sé delle preziose collaboratrici (esperte di informatica, ladre di strada etc.). Tutto è pronto per la grande impresa.
C’è un sottotesto che emerge in diversi momenti del film e ci lascia intuire l’importanza di una nuova narrazione di genere all’interno di una vicenda che fino a questo punto è stata caratterizzata da un certo (per quanto atipico) machismo. D’altronde, chi mai penserebbe che a compiere il furto del secolo potrebbero essere delle donne, ci viene detto neanche troppo implicitamente dalle protagoniste? Certo, alla fine i personaggi di Ross (e della sceneggiatrice – che è donna) agiscono in modo non troppo dissimile da quelli dei film precedenti, ma è anche vero che per condurre a termine un’opera criminale come quella desiderata non ci sono poi troppe possibilità diverse.
Il film regge bene la tensione, che costruisce in breve tempo e dilata per tutta la sua durata. Il ritmo è convincente e cinematograficamente, pur senza eccessi di sorta, il confezionamento è decisamente curato. Non è troppo difficile immaginare che potrebbero esserci nuove iterazioni di questa serie e – se così fosse – ci si dovrebbe augurare che il franchise proseguisse su questa linea, anche con maggior coraggio. Ocean’s 8 è un valido film di genere, ma prima di tutto un esperimento di riequilibratura dei pesi narrativi, che speriamo possa essere opportunamente ripreso ed approfondito in futuro.
Per ora non si può che segnalare la qualità dell’opera e invitare a recarsi in sala per vedere sul grande schermo le imprese delle otto ladre.