Foto e video di un nuovo Capodanno

Video in apertura di Atalanta.it
Una notte storica, una partita che (come molte altre di quest’ultimo anno e mezzo) resterà nella mente e nel cuore dei tifosi atalantini e che è stata festeggiata prima dai ventiquattro temerari presenti al San Paolo e poi da centinaia di appassionati nel cuore della notte all’aeroporto di Orio al Serio con cori, fumogeni e i fuochi d’artificio. Napoli-Atalanta, gara secca valevole per i quarti di finale di Coppa Italia, ha premiato la Dea con pieno merito. Il successo per 2-1 ha stupito tutti: tifosi del Napoli, tifosi atalantini e pure i telecronisti Rai che, da più parti sui social, sono stati accusati di essere un po’ troppo di parte. Ovviamente a favore dei partenopei eh.












I ventiquattro del San Paolo, una goccia orobica nel mare azzurro. La partita, con il divieto di trasferta ai non possessori di Dea Card e con una programmazione televisiva quantomeno discutibile, ha visto la presenza sugli spalti di circa trentamila persone, di cui solo ventiquattro nel settore ospiti. Tino di Bolgare e gli altri amici che hanno raggiunto l’impianto di Fuorigrotta non si sono ovviamente sentiti durante la gara, il rapporto di oltre uno a mille con i padroni di casa era impossibile da gestire, ma le immagini hanno spesso sottolineato come quello sparuto gruppetto di orobici nella pancia dello stadio partenopeo meritasse grandi applausi. Durante la partita, i padroni di casa hanno cercato a più riprese di farsi sentire e il ruggito dello stadio di Napoli non ha mai mancato di spingere la squadra di Sarri alla vittoria. L’Atalanta è stata più brava però, e i suoi ventiquattro fierissimi sostenitori sono riusciti comunque a festeggiare dopo il fischio finale con i giocatori sotto il settore al termine di un secondo tempo dalle mille e una gioia firmate da Castagne (primo gol assoluto con la Dea) e Gomez, che in pochi giorni ha spazzato via i dubbi sul suo rendimento in zona offensiva.
La telecronaca Rai: tante lamentele dei tifosi. Prima di celebrare la grande festa di Orio, doverosa una postilla dedicata al commento della Rai. Fin dal fischio d’inizio, l’Atalanta è stata raccontata come fosse una squadra in gita e pronta a tanti cambi nella formazione iniziale, mentre il Napoli aveva comunque diversi elementi di valore in campo. Peccato che, distinte alla mano, la realtà era esattamente opposta, con la Dea che ha schierato molte meno “riserve” rispetto ai padroni di casa. I tifosi, pur nell’esaltazione generale del dopo partita, hanno segnalato sui social altri “dettagli” nell’immediato dopo gara. Durante il match, alcuni commenti sono parsi fuori luogo, come l’analisi del fuorigioco fischiato a Cornelius ad inizio gara (con il Var, nel dubbio, bisogna lasciar correre e il replay ha smascherato l’errore) piuttosto che il presunto rigore per fallo di mano di Toloi nella ripresa mostrato quattro o cinque volte in pochi secondi: se la palla tocca prima il petto, il regolamento parla chiaro e Giacomelli ha preso la scelta giusta. Allo stesso tempo, un fallo di mano inesistente di Toloi davanti al primo assistente (con palla che finisce subito a Cristante solo davanti a Sepe) viene immediatamente fischiato ma di replay nemmeno l’ombra. L’Atalanta vola in semifinale perché se lo merita, non perché «purtroppo chiude bene gli spazi» e, soprattutto, anche la Dea gioca parecchio: le gare ufficiali sono praticamente le stesse del Napoli.












Nella notte, il delirio a Orio. Con i fuochi d’artificio. Al fischio finale, la domanda è presto iniziata a circolare: si va tutti a Orio? Il profilo Facebook “Sostieni la Curva”, della Nord, intorno alle 23.30 ha confermato il raduno all’aeroporto bergamasco e, nonostante molti appassionati fossero in vacanza e altri, per questioni di lavoro, non sono potuti andare, una folla di centinaia e centinaia di persone ha raggiunto lo scalo orobico poco dopo la mezzanotte in attesa del volo charter con a bordo la squadra e lo staff tecnico oltre ad alcuni dirigenti. La voglia di festeggiare era ai massimi livelli, cori e striscioni sono spuntati un po’ ovunque e il punto più alto si è raggiunto quando il bus con a bordo la truppa nerazzurra ha iniziato a muoversi tra la gente. Decine di torce da stadio hanno illuminato la tranquilla notte di Orio al Serio e, appena 48 ore dopo i festeggiamenti per Capodanno, altri fuochi d’artificio sono stati sparati a pochi metri dal parcheggio esterno regalando una cartolina di passione semplicemente commovente.
I giocatori sono rimasti molto colpiti, su Instagram diversi di oro hanno postato foto e video del grande abbraccio della gente e quando Gasperini ha guidato i suoi ragazzi in mezzo ai tifosi per un breve tratto a piedi, il contatto fisico, i sorrisi, le pacche sulle spalle e i cori cantati a squarciagola nelle orecchie hanno reso sublime una notte che tutti, nessuno escluso, si ricorderanno per sempre.