I 2 ragazzi che hanno girato i confini Vette, fiumi e nel lago (in kayak)

Se la guardiamo sulla cartina, la sua forma non ricorda niente in particolare. I confini della provincia di Bergamo non hanno il fascino un po’ unico di quelli italiani, a stivale, ma sono squadrati e solidi come i suoi abitanti. Su quella sorta di trapezio piuttosto irregolare due ragazzi, Zeno Lugoboni e Luca Bonacina, 19 e 23 anni, hanno camminato, scalato, pedalato e remato. Partenza il 28 agosto dal Passo del Vivione, per farvi ritorno il 14 settembre; 18 giorni di cavalcata, con oltre 20mila metri di dislivello positivo salito e 340 chilometri percorsi, di cui 190 a piedi, 120 in bici e 30 in kayak. Ma il bello di questo periplo sono le circa cento vette raggiunte, solo per citare quelle dotate di nome, a cui andrebbero aggiunti pure torrioni e anticime, luoghi che su molte carte sono indicati solo con una quota, nulla di più.








































Stasera (sabato 4 novembre) alle 21 i due giovani racconteranno la loro impresa al Palamonti, sede del Cai di Bergamo. Un buon inizio per Il Grande Sentiero di Lab 80, rassegna che quest'anno giunge alla nona edizione: con un programma fatto in gran parte di anteprime cinematografiche, incontri originali, musica dal vivo e sale sempre colme di pubblico. Si parla di montagna, certo. Ma anche di viaggi, esplorazioni, conquiste, sfide e storie di vita. Gli eventi (info: www.ilgrandesentiero.it) si svolgono al Palamonti e all'Auditorium di Piazza Libertà a Bergamo, all'Auditorium Modernissimo e alla sede del Gan a Nembro.
«L’idea c’è venuta tre anni fa – racconta Bonacina – pensando soprattutto al confine nord, quello montano: una traversata in cresta fatta nel 2000 da Simone Moro e Mario Curnis, mai più ripetuta da allora. Nel 2015 c’abbiamo provato, ma le condizioni meteo avverse ci hanno fatto desistere. Quest’anno è andata decisamente meglio. Già prima della partenza c’eravamo detti: “se riusciamo a fare tutta la cresta, chiudiamo il periplo lungo tutti i confini della provincia”. Così è stato». Dal Passo del Vivione ai Piani di Bobbio, poi le prealpi lecchesi, le rive dell’Adda e il confine sud in bicicletta, la sponda dell’Oglio, la traversata in kayak da Sarnico a Costa Volpino, la risalita verso il Vivione sulle creste che affacciano sul Bresciano. Il momento più bello? «Alla fine del terzo giorno, sapendo che doveva arrivare a breve il brutto tempo, abbiamo forzato il ritmo mettendo assieme più tappe. Arrivare in cima al Coca di sera, alle 8 e mezza, dopo aver fatto la cresta nord, molto impegnativa, e aver camminato moltissimo, è stata una grande soddisfazione: il tramonto stupendo ci ha ripagati dello sforzo». L’hanno vista brutta, invece, quando al Brunone ha nevicato: due giorni di stop forzato.








Il programma continua. Martedì 7 cominciano le proiezioni all'Auditorium. Da segnalare i film Le allettanti promesse di Chiara Campara e Lorenzo Faggi, racconto del raduno mondiale di Wikipedia che si è svolto nel minuscolo paesino montano di Esino Lario nel 2016 (martedì 7 novembre); Becoming Who I Was di Chang-yong Moon e Jin Jeon, storia dell'amicizia tra il piccolo Angdu, riconosciuto come reincarnazione di un monaco tibetano, e del maestro del suo villaggio che lo accompagna e protegge in un lungo viaggio (mercoledì 8 novembre), e La vallèe des loups di Jean-Michel Bertrand, storia di un uomo che poco alla volta riesce a farsi accettare da un branco di lupi, tra paesaggi meravigliosi e nel lento alternarsi delle stagioni (giovedì 9 novembre). Venerdì 17 novembre le proiezioni si spostano all'Auditorium Modernissimo di Nembro.