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I graffitari a Bergamo (sappiate che è arte riconosciuta)

I graffitari a Bergamo (sappiate che è arte riconosciuta)
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Le loro tele sono i muri delle periferie e gli spazi abbandonati, i loro studi le città e i paesi della provincia. Negli ultimi decenni l’attenzione verso le loro produzioni è cresciuta e si è specializzata e anche Bergamo gli ha concesso spazi e attenzione, anche se con qualche ritardo (e parecchie remore). Gli artisti di strada e i writers sono una realtà sempre più consolidata e questo è indiscutibilmente il loro momento. Anche se continua ad essere illegale.

Bergamo città di writer. A Bergamo gli artisti di strada sono amati e odiati. La cittadinanza, a questo proposito, ha ancora le idee confuse, così come le associazioni che, di volta in volta, cercano di arruolarli in manifestazioni ed eventi. Un caso eclatante è stato quello di Borgo San Leonardo, che ha visto il coinvolgimento degli artisti di strada durante le serate del Busker Festival del 2013 per abbellire i muri di Via San Bernardino e via Moroni. Tutto perfetto, se non fosse che pochi mesi dopo una raccolta firme degli abitanti del Borgo ne ha chiesto la cancellazione, prontamente avvenuta. A parte casi isolati, a Bergamo esiste il progetto Tracce Urbane che mette in collegamento il mondo dei writers con le istituzioni comunali, per segnalare spazi adatti e creare eventi dedicati e il ben noto progetto Pigmenti. Tornando indietro nel tempo, il primo passo importante fatto dal Comune nei confronti di questo mondo è stato nel 2002, quando si è dato il via alle decorazioni del Rondò delle Valli.

Comunque, in città esistono alcune crew (gruppi di graffitari) storiche, la cui fondazione risale circa agli anni ’90: sono la ASSA e la BGM (Bergamasterz). La seconda ha cambiato il nome diverse volte, da Adp a 33CM al nome attuale. Altre Crew sono la PRG nata nel 2006, la CMS, la HIS. I gruppi di writers nascono continuamente ma solo alcuni riescono a consolidarsi e continuare verso il professionismo. Tra gli artisti che più facilmente si possono incontrare nella bergamasca ci sono Hemo, Verbo, Kasy23, per citarne alcuni.

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Ormai è arte riconosciuta... Gli ultimi due decenni sono stati quelli che più di tutti hanno visto l’ascesa degli artisti di strada. Nomi come Bansky, Blu, Erica il Cane, Ozmo sono diventati più o meno noti anche a chi non pratica il graffittismo. Sono street artist che, soprattutto grazie al web e ai social network, hanno fatto conoscere le loro opere. Forti di un linguaggio artistico immediato, super diffuso e non elitario, gli street artist e i writers hanno accresciuto la loro notorietà, arrivando a guadagnare cifre considerevoli e ad essere esposti nelle gallerie. Alcune grandi istituzioni museali riservato loro spazi e progetti: è il caso, per esempio, del Macro di Roma o del Museo d’Arte Urbana di Torino (MAU), vero e proprio museo attinto “dalla strada” e dedicato ai suoi artisti.

…Anche se è illegale.“Fare muri” è ancora illegale, in Italia come in altri Paesi del mondo. Se è vero che ci sono miriadi di spazi industriali dismessi o pareti abbandonate, è anche vero che realizzare un graffito senza le opportune autorizzazioni è ancora molto rischioso. Le sanzioni variano da città a città: fare arte sui muri può costare una semplice segnalazione oppure una multa onerosa o una fedina penale compromessa. Tutto dipende da cosa e dove si è scelto di dipingere. In Italia, la norma è contenuta nell’articolo 639 (Deturpamento e imbrattamento di cose altrui) del Codice Penale, dove c’è scritto: «Chiunque, fuori dei casi previsti dall'articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro. Nei casi di recidiva per le ipotesi di cui al secondo comma si applica la pena della reclusione da tre mesi a due anni e della multa fino a 10.000 euro».

Come si diventa writers. L’artista di strada non nasce da solo. Il primo passo verso la carriera lo fa creando o entrando a far parte di una Crew, ovvero un gruppo. Le Crew sono composte da amici che si riuniscono per conoscenza, per una ricerca artistica comune o per ideali condivisi. Ogni Crew ha un nome, generalmente composto da tre lettere. Il nome può cambiare per diversi motivi: i componenti non sono più quelli presenti alla fondazione del gruppo, oppure si è deciso di entrare nella legalità e di smettere di fare muri di nascosto. Questo, solitamente, è il primo passo verso il professionismo. Il nome della Crew compare accanto alla Tag, ovvero al nome d’arte scelto personalmente dal writer.

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Come vive (e di cosa) un writer. Sembra incredibile, ma anche fra i writer le problematiche sono quelle comuni a tutti i professionisti della cultura. Il problema principale non è quello degli spazi disponibili, ma la mancanza di fondi e la scarsa attenzione verso la professionalità dell’artista.

I writer, alcune volte riescono a ottenere commissioni private, che garantiscono loro il muro e il pagamento del loro lavoro. Le commissioni possono venire anche da enti molto importanti e il modo migliore e l’unico per farsi conoscere è il passaparola. Un writer, solitamente, non ha un sito internet o un gallerista che lo introduce, ma è conosciuto da altri writers, di volta in volta accresce la sua fama e può ricevere più committenze.

A volte i writers partecipano a bandi e concorsi. In questo secondo caso, più di un lavoro vero e proprio si tratta di accettare bandi che prevedono al massimo un rimborso spese. Seppur controvoglia, i writers professionisti vi prendono parte nella speranza di ricevere altre committenze.

Le tecniche per dipingere i muri.Un graffito può durare molto a lungo, soprattutto se il muro che ne fa da base è ben costruito. Quantificare il lavoro di un writer non è semplice e va pattuito di volta in volta, considerando le dimensioni del muro da coprire, la logistica (piattaforme e ponteggi), la tipologia del lavoro e la fama del writer o street artist. Per dare un’indicazione un muro di 20m x 3m può richiedere circa tre giorni di lavoro.

Attenzione ai termini: writers e street artist sono due cose diverse. Si tratta di due categorie differenti. I primi sono unicamente coloro che dipingono a bomboletta. Gli street artists, invece, usano tecniche diverse e sperimentano molto. E’ uno street artists chi usa gli stencil, chi dipinge sull’asfalto, chi reinterpreta cabine elettriche, tombini e altri elementi della strada. Creano “illusioni” e più che la tecnica è importante il messaggio che vogliono lasciare, per questo si rifanno a mezzi veloci e immediati.

Per scoprire tutti termini utilizzati dai graffitari, che probabilmente in pochi saprebbero riconoscere, ecco un piccolo vocabolario. Qui.

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