All'Auditorium di Piazza della Libertà

"I 400 colpi" torna nelle sale Il capolavoro restaurato a Bergamo

Lunedì 29 e martedì 30 settembre, alle 21, presso l’Auditorium di piazza Libertà, la proiezione in anteprima del film «I 400 colpi», capolavoro d’esordio di François Truffaut, recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna. Organizzata da Lab80, l'iniziativa si colloca all'interno della cornice «Il cinema ritrovato». Ingresso intero 6 euro, ridotto 5, 4 euro per i soci Lab 80.

"I 400 colpi" torna nelle sale Il capolavoro restaurato a Bergamo
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Lunedì 29 e Martedì 30 Settembre, grazie all’intervento del Lab80, i cittadini di Bergamo potranno godere in anteprima della proiezione de I quattrocento colpi, capolavoro di François Truffaut appena restaurato dalla cineteca di Bologna e in prossima uscita su tutto il territorio nazionale. Da anni la Cineteca si impegna nella realizzazione di restauri e rimesse in opera di film classici della storia del cinema, per ridare agli spettatori la bellezza di titoli che sono ormai lontani negli anni e che, come tutte le opere d’arte, necessitano dei necessari interventi di conservazione. Un’occasione più unica che rara, dunque, per rivedere uno dei massimi esempi del cinema francese del secondo dopoguerra in una qualità assolutamente inedita.

I bambini diventano protagonisti. Pellicola parzialmente autobiografica, che attinge con forza a elementi concreti e realistici, I quattrocento colpi segna il debutto di Truffaut alla macchina da presa ed è subito un capolavoro. Il regista riesce a raccontare, con una sensibilità mai vista prima, una storia quotidiana, dove i bambini hanno una parte fondamentale (come già era stato nel Neorealismo de I bambini ci guardano o Ladri di biciclette di De Sica). È il nuovo protagonismo di personaggi diversi, generazioni altre che segnano un distacco profondo rispetto ai loro padri, presentati in una luce almeno parzialmente negativa. Gli anni Cinquanta sono, in America come in Europa, quelli in cui cominciano a tremare le gerarchie prestabilite e i giovani muovono i primi passi verso la conquista della loro individualità (negli USA saranno film come Gioventù bruciata a raccontarcelo).

La storia di Antoine. Truffaut utilizza per la prima volta il suo attore feticcio Leaud, con cui collabora più volte nel corso della sua lunga carriera, per mettere in scena un delicato racconto di formazione che vede la crisi del modello familiare, che si chiude su se stesso. La crescita del giovane Antoine dunque è accompagnata, più che dai genitori, dai suoi coetanei, una gang che lo porterà, a forza di piccole azioni illegali, nel riformatorio. Sarà proprio lì, con una fuga finale e struggente in un bianco e nero languido, verso una spiaggia sospesa al di là del tempo, che Antoine scoprirà l’esistenza e si avvierà a diventare un individuo a tutti gli effetti.

Che cos’è la Nouvelle Vague. Con questo suo primo lungometraggio, François Truffaut compie un passo importante verso la costruzione della Nouvelle Vaguefrancese, un gruppo di cineasti che hanno saputo riformare e svecchiare l’utilizzo del linguaggio cinematografico in ambito europeo e non solo. Proponendo una valida alternativa allo stile cristallino e trasparente del cinema hollywoodiano classico, Truffaut, Godard, Rivette e gli altri esponenti hanno saputo rilanciare un cinema di sensazioni, di frasi lanciate direttamente allo spettatore, di tagli di montaggio sregolati, di inquadrature vuote dove i personaggi, per la prima volta, diventavano vuoti e sconfitti, quasi delle macchiette di loro stessi o del ruolo che avrebbero dovuto rivestire. Per la prima volta il cinema si spoglia delle sue vesti narrative e viene a contatto con la riflessione, riuscendo a diventare in alcuni casi un vero e proprio macchinario speculativo. Non sarà un caso se proprio alla Nouvelle Vaguee al Neorealismo si ispireranno i grandi registi della cosiddetta Seconda Hollywood: Scorsese, Coppola, Allen e molti altri che oggi conosciamo e apprezziamo.

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