Il bottino del furto a Nainggolan ritrovato in una villetta a Lurano

Era l'8 aprile quando Radja Nainggolan, centrocampista belga in forza alla Roma, usciva dalla sua villa di Casal Palocco insieme alla moglie per andare a trovare alcuni amici che abitano non lontano da loro. Avendo previsto una visita di al massimo un paio d’ore, il calciatore non si era preoccupato di attivare l’impianto di allarme. A quanto pare, però, qualcuno lo stava tenendo d'occhio. Una banda di ladri, probabilmente appostata nei pressi della villa di Nainggolan, non si è lasciata sfuggire l'occasione: con una tessera magnetica i furfanti sono riusciti a intrufolarsi nell'abitazione del calciatore e, agendo indisturbati, hanno portato via soldi in contanti e gioielli per un valore complessivo di circa 30mila euro, ma anche orologi per 200mila euro. I ladri non sapevano però che un paio di telecamere, costantemente attive su un pianerottolo e in una stanza interna, li hanno ripresi. Il loro volto era coperto solo in parte e gli inquirenti è proprio da quei frammenti d'immagine che sono partiti.
A distanza di circa un mese, quella stessa inchiesta, condotta dagli uomini del commissariato Trevi Campo Marzio di Roma, ha portato i poliziotti fino a Lurano, nella Bergamasca, precisamente in una villetta al civico 16 di via Papa Giovanni XXIII. A rivelarlo sono stati i giornalisti del Corriere della Sera Bergamo. Le forze dell'ordine hanno perquisito in lungo e in largo l'abitazione, di proprietà della famiglia Jovanovic, di origine croata. E dopo un'attenta ricerca hanno finalmente trovato buona parte del bottino del colpo compiuto l'8 aprile nella villa di Nainggolan. La conferma è arrivata attraverso un comunicato stampa emesso dalla Questura di Roma nel pomeriggio del 10 maggio, in cui si è data notizia del fatto che nella villetta di Lurano sono stati sequestrati orologi, preziosi, monili di vario genere e denaro contante per un valore complessivo di circa 200mila euro, considerati provento del furto avvenuto nella villa del calciatore della Roma. Le persone indagate sono cinque.












Gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio, diretti da Bruno Failla, hanno sequestrato anche altri beni di ingente valore, a loro parere trafugati nei mesi scorsi in occasione di alcuni furti in abitazione. Gli investigatori sono riusciti a rintracciare parte della refurtiva riconducibile a diversi episodi che, in alcuni casi, era già stata trasferita in altre province per essere rivenduta. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Nadia Plastina e Roberta Capponi, sono ancora in corso per risalire all’esatta provenienza del materiale sequestrato e ricostruire le responsabilità degli autori e dei ricettatori. Intanto, però, la Questura di Roma ha diffuso le immagini dei beni sequestrati e ritenuti di proprietà di Nainggolan. Alcuni di essi, come le scarpette personalizzate e una catenina con il simbolo della Roma, non lascerebbero dubbi.