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Il film da vedere nel weekend Now you see me 2, maghi e crimine

Il film da vedere nel weekend Now you see me 2, maghi e crimine
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Regia: Jon Chu.
Cast: Dave Franco, Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Lizzy Caplan, Daniel Radcliffe, Michael Caine, Jay Chou, Henry Lloyd-Hughes, Sanaa Lathan, Justine Wachsberger, Tsai Chin.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

 

Uno delle grandi metafore usate per descrivere il cinema sin dalle sue origini è quella dell’illusionismo. Il cinematografo inventato dai fratelli Lumière è un’evoluzione tecnica di un più antico dispositivo di proiezione, la lanterna magica, che ancora nell'Ottocento veniva utilizzata per proiettare immagini in maniera misteriosa e che incuriosiva il pubblico. È stato Georges Méliès, uno dei padri fondatori del cinema, a portare alle estreme conseguenze la natura illusiva dell’immagine cinematografica. Prestigiatore di professione, il lungimirante francese utilizzava la macchina da presa come una estensione dei suoi trucchi di magia; i suoi film sono pieni di teste parlanti, oggetti sproporzionati e stranezze di vario tipo. Si tratta di trucchi in verità elementari e che oggi percepiamo come tali senza difficoltà, ma che hanno costituito un fondamentale primo passo verso il perfezionamento del linguaggio del film.

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Il cinema, da lì in poi, è stato pieno di maghi, illusionisti e simili. Molto spesso, proprio per le ragioni appena evidenziate, la loro presenza si fa portatrice di una riflessione su che cosa voglia dire fare cinema e quali siano le sue implicazioni. È questo il caso di Now you see me 2, sequel del fortunato film del 2013 diretto questa volta dal californiano John Chu (attualmente in sala anche con il live action di Jem e le Holograms e già scritturato per dirigere il terzo capitolo della saga degli illusionisti). I Cavalieri, già protagonisti del primo film, vivono in uno stato di latitanza, continuamente braccati dall’FBI. Durante una sortita ai danni di un magnate della tecnologia i nostri vengono infatti incastrati ed entrano in contatto con Walter Marby, che li assolda per recuperare un preziosissimo chip, offrendo loro in cambio la desiderata libertà. Ma non tutto è così semplice.

L’arrivo di John Chu al timone della pellicola (e del sequel atteso per il 2017) segna un parziale cambio di rotta rispetto a quanto già visto. Il regista si preoccupa innanzitutto di rendere il film digeribile anche a chi non abbia visto il precedente episodio; è una strategia discutibile, ma ha dimostrato i suoi frutti in serie di successo come quella sempiterna di 007. Questa necessità lo spinge ad approfondire alcune dinamiche interne alla psicologia dei personaggi attraverso uno scavo del loro passato: è ad esempio il caso di Dylan, del cui padre vediamo la morte e di cui apprendiamo meglio motivazioni e comportamenti. Il capo dei Cavalieri assume al contempo un aspetto più umano e, se possibile, più supereroico; dopo tutto la connessione fra trauma e potere è una costante in queste ed altre storie, un’idea universalmente conosciuta e che non può non funzionare come aggregatore di attenzione per il pubblico.

 

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E forse a questo punto vale la pena di sottolineare uno dei più grandi cambiamenti rispetto al capostipite del franchise. A molti ha fatto storcere il naso il protagonismo che l’elemento verbale ha in questo film, forse a scapito di quello visivo. Si tratta di una precisa scelta autoriale, che forse prepara il campo al (probabile) gran finale di Now you can see me 3. È probabile che i fan più sfegatati possano trovare stucchevoli i dialoghi esplicativi che fanno da puntuale corollario ai numeri scenografici dei Cavalieri, ma forse si tratta di una trasformazione necessaria, di una quiete prima della tempesta. Il film rimane comunque un ottimo titolo di intrattenimento per tutti e – per chi ha seguito già nella prima pellicola le vicende dei protagonisti – un necessario sequel che approfondisce a rilancia la posta in gioco.

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