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Il film da vedere nel weekend "Humandroid", uomo o robot?

Il film da vedere nel weekend "Humandroid", uomo o robot?
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Regia: Neill Blomkamp.
Cast: Hugh Jackman, Sigourney Weaver, Dev Patel, Jose Pablo Cantillo, Yolandi Visser, Watkin Tudor Jones.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Da Frankenstein in poi prende corpo, nei sogni e nelle paure degli uomini, l’immagine del robot: un corpo artificiale, creato a immagine e somiglianza degli esseri umani, che realizza in modo meccanico il desiderio di giocare a fare Dio, creando esseri con la forza del proprio ingegno e col lavoro delle proprie mani. Non è un caso che gli androidi siano delle vere e proprie presenze fisse nei film di fantascienza, come testimoniato da film epocali quali Robocop o Terminator. Per la regia di Neil Blomkamp, presto alle prese con il nuovo episodio di Alien, esce nelle sale italiane Humandroid, l’ennesimo figlio di questa tendenza, che ha come protagonista proprio un automa dalle movenze (anche troppo) umane.

A Johannesburg, nel 2016, la situazione è critica. Le bande della criminalità organizzata gestiscono la città e i suoi traffici illegali e le forze dell’ordine non riescono ad uscire dalla situazione di stallo. Per affrontare la situazione la polizia decide di ricorrere al più recente prodotto dell’industriale Tetravaal, una brigata di androidi umanoidi progettati da Deon, un giovane ingegnere impegnato a sperimentare metodi di interfaccia per l’intelligenza artificiale. Se però il sogno del loro creatore è quello di dotare gli androidi di una sensibilità umana, in grado di sviluppare sentimenti e caratteristiche autonome, le alte sfere che si occupano del progetto (i poteri politici, militari e criminali), desiderano solo asservire i robot ai propri scopi. In particolare a farne le spese sarà Chappie, il più perfetto dei robot progettati da Deon che, esattamente come un bambino umano, deve imparare a vivere nel mondo esterno.

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Dopo aver firmato il meraviglioso District 9 e l’incerto Elysium, Blomkamp recupera parte della sua poetica originale e compone un film interessante e ambizioso. Per quanto si tratti di un film di fantascienza, l’ambientazione è evidentemente terrestre e profondamente umana: sono strade squallide e violente quelle in cui vivono i protagonisti (e gli antagonisti) del film, dove a dominare è la legge del più forte e nelle quali la legalità della legge è solo un lontano ricordo. In questo contesto di depravazione la storia di Chappie e del suo inventore, padre e figlio di un futuro prossimo, è la parabola della tecnologia al giorno d’oggi: un oggetto da amare o un’arma da sfruttare per accumulare capitale e potere?

Notevole, da un punto di vista tecnico, lo stratagemma del motion capture, che consente all’attore umano Sharlito Coopley di tramutarsi nell’automa Chappie, dandogli corpo e voce in modo digitale. Con questa tecnica di assoluta avanguardia il regista può recuperare un discorso sull’intelligenza artificiale che, riaprendo i termini del dibattito impostato dai padri fondatori della disciplina, culmina in un personaggio meccanico ma profondamente umano per sentimenti e azioni. L’automa, l’ossessione dell’uomo moderno, diventa qui un infante a cui insegnare come vivere in un mondo troppo grande anche per lui.

Anche con il rischio di apparire un po’ troppo favolistico in alcuni punti, Humandroid è un film che funziona e che ha il grande merito di approfondire e spingere al limite il discorso sui robot così come era stato proposto dal dibattito classico della letteratura e del cinema. E poi, è un film ben girato, che intrattiene molto e tutto sommato risulta adatto per ogni genere di spettatore.

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