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Il film da vedere nel weekend "La regola del gioco" (è il potere)

Il film da vedere nel weekend "La regola del gioco" (è il potere)
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Regia: Michael Cuesta.
Cast:  Jeremy RennerRosemarie DeWittRay LiottaTim Blake NelsonBarry Pepper, Oliver Platt, Michael Sheen, Paz Vega, Michael Kenneth Williams, Mary Elizabeth Winstead, Andy Garcia,Robert Patrick, Jena Sims, Ted Huckabee, Matthew Lintz, Parker Douglas, Joshua Close. 
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Gli Stati Uniti sono da sempre una nazione piena di contraddizioni e il cinema ce lo ha ricordato più volte con una certa insistenza. Le azioni militari in Iraq e in Afghanistan hanno generato un dibattito internazionale spaventoso proprio a causa dell’atteggiamento dei soldati americani, giusto per fare un esempio. Allo stesso modo sui servizi segreti della Casa Bianca aleggia sempre un fitto alone di mistero che rende queste istituzioni intoccabili e pericolose. È la teoria del complotto, il terrore di essere costantemente spiati e tenuti sotto controllo dalle spie di Washington, una paura che i cittadini statunitensi conoscono fin troppo bene e che sul grande schermo si è concretizzata più volte.

Cosi è anche ne La regola del gioco, interessante thriller giornalistico firmato da Michael Cuesta, regista americano noto soprattutto per aver diretto episodi chiave della serie Six Feet Under e l’episodio pilota del telefilm Dexter. Tutto ha origine da un potenziale scoop che il giornalista Gary Webb fiuta quando viene avvicinato da una donna malavitosa. Risalendo gli anelli della catena criminale fino alla sommità, Webb scopre una pericolosa verità e svela il coinvolgimento della CIA nel traffico di sostanze stupefacenti all’interno del Paese. Deciso a far venire a galla la verità, il giornalista pubblica il suo dossier, esponendosi così alle rappresaglie dei servizi segreti.

Un thriller d’inchiesta interessante, che prende di mira le istituzioni cardine della moralità americana, colpendo al cuore un sistema che troppo spesso si è rivelato corrotto anche nella realtà. Stiamo guardando un film, ma tutto è incredibilmente reale: concreto è il rischio di avere un’America centrale sempre più vicina al comunismo cubano e realistica la risoluzione collaborazionista messa a punto dai servizi di intelligence. È una storia di segreti, di intrighi fra i potenti, ma che non per questo dimentica i “pesci piccoli”, le pedine di un gioco al massacro che vengono rappresentate con grande realismo nelle loro realtà squallide e degradate alla periferia delle grandi metropoli.

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Il film è di fatto diviso a metà: per tutta la prima parte il protagonista raccoglie i pezzi del puzzle e prepara il dossier da presentare ai giornali; solo in un secondo momento vengono mostrate le conseguenze pericolose della pubblicazione e l’effetto domino che coinvolge i piani dirigenti della CIA. A fronte di questa impostazione molto classica il film di Cuesta conta su un’ottima sceneggiatura che, ritagliata appositamente su un cast di ottimi nomi, confeziona un vero e proprio film di denuncia che mira ad approfondire con occhio critico i giochi di un potere impersonale e pervasivo.

Certo, il lavoro non è privo di difetti e in generale si registra una caduta di tensione nella seconda parte del film, più esplicativa e meno avvincente. Ma dopotutto era prevedibile; la parte più propriamente thriller è la prima, nella quale il protagonista è chiamato a compiere una pericolosa indagine per smascherare una verità troppo a lungo taciuta. Un film comunque solido, forse non un capolavoro ma senza dubbio un titolo in grado di interessare gli appassionati del genere spionistico e tutti coloro che non vedono di buon occhio i servizi segreti americani.

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