Il Museo dei Bambini di Milano Una culla perfetta per la creatività

Si chiama Muba ed è il Museo dei Bambini di Milano. La sua storia inizia ufficialmente nel gennaio 2014, ma in realtà comincia molto prima con C’era una volta, momenti in cui la Triennale di Milano si trasformava per accogliere mostre-gioco dedicate ai più piccini.
Il Museo dei Bambini. Da quei primi esperimenti, e dalla collaborazione con la grande realtà di Reggio Children, è nato ora il museo dei bambini, un centro di cultura dedicato all’infanzia voluto e realizzato dal Comune di Milano insieme a Fondazione Muba. La sede scelta è la Rotonda di via Besana, nel cuore del capoluogo meneghino, data in concessione alla Fondazione per 8 anni, prorogabili per altri 6, durante i quali saranno organizzate tante mostre tematiche, pensate ad hoc per una fascia di età che va dai 4 agli 11 anni. Oltre al Muba, in questa sede trova spazio Remida Milano, cooperativa che ha dato vita a un centro permanente del riuso creativo dei materiali di scarto aziendale e che ogni giorno propone attività e laboratori dedicati ai bambini.
MUBA delle meraviglie!MUBA delle meraviglie! Venite a scoprire tutto quello che succede alla Rotonda di via Besana!
Posted by MUBA - Museo dei Bambini Milano on Mercoledì 8 luglio 2015
Reggio Children e il metodo del riciclo creativo. Per capire come funzionano le attività proposte da Remida Milano, occorre parlare un po’ della realtà Reggio Children, nata molti anni prima a Reggio Emilia, e della quale Remida è partner abilitata a diffonderne il metodo. Occorre sintetizzare, perché l’avventura della realtà emiliana è storica e ricca di iniziative. Il tutto è iniziato proponendo percorsi artistici all’interno delle scuole dell’infanzia e primarie, evolutisi poi in atelier e nello sviluppo di un metodo creativo capace di dar vita a un circolo virtuoso fra le aziende del territorio e la creatività infantile. Proprio dalla grande quantità di scarti aziendali, infatti, i laboratori prendono il materiale, che viene reinterpretato e rielaborato dai bambini, coinvolti a più livelli in attività di scoperta e creazione.
Non solo, anche lo spazio svolge un ruolo importante, ecco perché Reggio Children si traduce in collaborazioni con architetti, designer, artisti ed esperti di vari settori, che danno il loro contributo per garantire ai ragazzi un’esperienza d’apprendimento indimenticabile. Tutta questa passione, sviluppata in anni di lavoro e ricerca, viene tradotta ora in corsi di formazione finalizzati alla diffusione del metodo del riciclo creativo. È così che è nata la collaborazione fra le due realtà di Milano e Reggio Emilia e così si sviluppa la parte laboratoriale del Muba, che affonda le sue radici proprio nel riciclo virtuoso.












Come funziona il Muba. Entrando nel museo (aperto tutti i giorni tranne il lunedì, info e orari qui), si incontrano tre livelli di interazione. Un primo spazio è libero e gratuito e ospita alcune semplici attività che i ragazzi possono fare da soli o con i loro genitori. A sinistra invece si apre il grande salone Remida, ricchissimo di oggetti di ogni tipo: spugne, nastri, tessuti, scatole e qualsiasi altro materiale recuperato come scarto - appunto - e pronto ad essere messo a disposizione dei ragazzi per la loro libera interpretazione. È in questo grande salone che nascono storie, si immaginano architetture e si confrontano colori, nella piena libertà di seguire il proprio istinto. In questo caso le attività sono a pagamento così come lo è la partecipazione alla mostra tematica, che è il cuore del Museo.
Periodicamente, le esposizioni affrontano argomenti diversi che vengono presentati ai bambini sotto forma di gioco didattico, garantendo a ognuno la possibilità di un percorso di scoperta attorno al tema proposto. La prossima in programma sarà Vietato non toccare: bambini a contatto con Bruno Munari, che aprirà il 22 gennaio. Altrettanto numerose sono le iniziative legate agli sponsor che hanno abbracciato l’idea Muba, da autostrade per l’Italia a Trenitalia fino a Fila (che ha organizzato un Didò lab periodico), e che partecipano all’attività del museo con iniziative dedicate ai più piccoli. Lo spazio del museo ospita anche le scuole e può essere affittato per feste o altre attività.
Un bookshop da favola. A completare l’esperienza al Muba, un bookshop gestito dalla casa editrice Corraini, conosciuta da tutti i genitori per la qualità delle sue edizioni sempre orientate all’arte e alla creatività. Cercare un libro per coronare questa giornata alla Rotonda della Besana sarà una piacevole battaglia fra i libri preferiti dai bambini e quelli di cui si innamoreranno i genitori.