La bellezza del nostro cimitero (che si può visitare tutto l’anno)
Non ci si va solo per visitare i defunti, al cimitero di Bergamo, come neppure in altri camposanti monumentali in giro per il mondo, straordinari luoghi di memoria storica ed artistica di un territorio. E infatti vengono organizzate delle visite guidate gratuite, durante l’anno, curate dalla storica dell’arte Valentina Raimondo, autrice del volume Arte e architetture nel cimitero di Bergamo (Lubrina Editore): l’ultima è in programma domenica 4 novembre alle 10.30 (ritrovo di fronte all’ingresso principale, prenotazioni scrivendo a ass.innovazionesemplificazione@comune.bg.it). Attraversando i viali, si possono ripercorrere le vicende della comunità cittadina, riconoscendo nei ritratti e nelle cappelle di famiglia uomini e donne che hanno fatto la storia della nostra città. Inoltre gli autori delle edicole e dei monumenti presenti sono tra le figure più rilevanti nel campo dell’arte del Novecento. Tra di loro Ernesto Bazzaro, Attilio Nani, Trento Longaretti, Giacomo Manzù, Piero Brolis, Gianni Remuzzi, Piero Cattaneo, Elia Fornoni, Luigi Angelini, Pino Pizzigoni e Giovanni Muzio.
Il famedio è il corpo centrale dalla grandiosa architettura che segna l’ingresso al cimitero. La sepoltura in questo luogo è un privilegio che la città riconosce ad alcune persone che si sono distinte e hanno dato lustro a Bergamo. A loro è dedicata una campata, all’estremità destra del famedio, dove oggi sono sepolti il letterato Ciro Caversazzi, il politico Angelo Mazzi, i compositori Antonio Cagnoni e Alessandro Nini, e il maestro Gianandrea Gavazzeni. Sul vialetto che porta alla chiesa, riposa...