La potenza del Cristo del Covid, visibile a Pradalunga e arrivato dall'amica Baviera
Realizzato dall’artista Franz Ernst, il Crocefisso è esposto al Santuario della Madonna della Forcella. Imponente scultura di oltre due metri

di Matteo Beltrami
Un’opera potente, la cui intensità espressiva è amplificata dal luogo che la ospita: il Santuario della Madonna della Forcella a Pradalunga, un piccolo angolo di pace che sovrasta parte della Bassa Val Seriana.
È qui che, fino al 4 maggio, trova spazio il Cristo del Covid, scultura realizzata dall’artista tedesco Franz Ernst, originario di Unterammergau, in Baviera.
«Conosciamo l’artista e il suo paese già da diversi anni, perché condivide con Pradalunga la tradizione delle pietre coti - spiega la sindaca Natalina Valoti - e nel tempo abbiamo maturato un’intensa amicizia che ha portato a un gemellaggio nel 2022».

Un’amicizia che non ha lasciato indifferenti i bavaresi quando, nel marzo del 2020, in piena pandemia, hanno visto le drammatiche immagini delle bare sui camion a Bergamo. Il coinvolgimento di quei giorni ha acceso nell’artista del legno la volontà di scolpire un’opera di Cristo che potesse avere un valore universale, nonché un invito alla riflessione. La scultura, lunga oltre due metri, è interamente realizzata in legno di tiglio, fatto salvo per la corona di spine, per la quale lo scultore, riprendendo il nome Coronavirus, ha scelto di lavorare con cartapesta e ritagli dei giornali di quel periodo.
«L’opera è imponente e davvero suggestiva - sottolinea Valoti -. Dopo essere stata esposta in alcune chiese in Germania, ci è stato proposto di portarla a Pradalunga e abbiamo accettato volentieri (...)