È stata scoperta quest'estate

Lovejoy, la stella del Natale è tornata a brillare nei nostri cieli

Lovejoy, la stella del Natale è tornata a brillare nei nostri cieli
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La stella del Natale si impara quando si è piccoli e poi è difficile che la si dimentichi. Si impara, perché la stella deve essere disegnata e ritagliata, poi infilzata in cima alla capanna, o alla grotta, di Betlemme. I più scrupolosi sanno essere pazienti e ce l’aggiungono solo all’Epifania, insieme ai Re Magi. Ora ci dicono che milioni di stelline di carta costruite da generazioni e generazioni hanno fatto il miracolo: la stella del Natale è tornata per davvero e si può persino vedere nei nostri cieli. Forse non è esattamente lei, quella di più di duemila anni fa, però i tempi sembrano essere quelli giusti. La cometa C/2014 Q2 Lovejoy, infatti, è diventata visibile nell’emisfero boreale dalla mezzanotte del 24 dicembre, dopo avere portato a termine la sua permanenza nei cieli dell’emisfero australe.

È stata scoperta il 17 agosto del 2014 da un appassionato di stelle australiano, Terry Lovejoy, il quale le ha dato il suo nome. Giustamente, potremmo commentare, dal momento che si ritrova un cognome così confacente allo spirito natalizio. L'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma, spiega che la cometa si trova nella costellazione della Colomba. Chi è armato di un buon telescopio, la può vedere puntando lo strumento verso Sud, ai piedi di Orione. Chi invece ha la fortuna di vivere in luoghi poco inquinati può ammirarla anche a occhio nudo.

 

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In questi giorni Lovejoy è molto bassa sull’orizzonte, ma tra il 5 e il 7 gennaio incomincerà ad alzarsi gradualmente. Tuttavia, la luna piena prevista per l’Epifania renderà difficile l’osservazione. Bisognerà perciò attendere la metà di gennaio, quando la cometa si troverà nella costellazione della Lepre, per poterla salutare con agio. Due note per i cultori dei moti astrali: il 7 gennaio Lovejoy si troverà ad “appena” 70 milioni di chilometri dalla Terra, mentre il 30 gennaio la cometa raggiungerà la minima distanza dal Sole, pari a 200 milioni di chilometri.

Dallo sbarco su Rosetta alla missione sull’ISS di Samantha Cristoforetti, è chiaro a tutti che questo è stato un grande anno, per astronomi e astrofili. Il 31 dicembre ESA, NASA e le altre agenzie che hanno a che fare con lo spazio siderale possono brindare con ben meritata soddisfazione, e noi con loro (le conquiste dell'umanità sono conquiste di tutti, dopotutto). Con l’iperborea benedizione della stella di Natale.

 

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