Suggestive ed enormi opere d'arte

La magica atmosfera di Harbin la citta di ghiaccio (è in Cina)

La magica atmosfera di Harbin la citta di ghiaccio (è in Cina)
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Harbin è una città della Cina. Conta circa 10 milioni di abitanti ed è situata a nord est del Paese, al confine con la Siberia. Il clima non è dei migliori, si raggiungono anche i 40 gradi sotto lo zero, e a gennaio la media delle temperature si aggira a -20. Le estati sono brevi e fresche, a luglio si raggiungono i 23 gradi, ma solo per pochi giorni, durante i quali generalmente piove. Un posto che si direbbe poco ospitale, brutto. Per le sue temperature Harbin si è guadagnata il soprannome di città del ghiaccio. Ma se lo è guadagnata anche per un altro aspetto, che rende la città meta di turisti proprio in inverno, periodo dell’anno meno vivibile visto il clima: il festival internazionale delle sculture di ghiaccio e neve.

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The 14th Harbin Ice and Snow Festival, touted as the world's biggest ice and snow festival, opens in Harbin, the capital of the China's northern Heilongjiang Province near Russia, Jan. 7, 2013. Stephen Shaver / UPI / Landov Image #: 20702271 The 14th Harbin Ice and Snow Festival, touted as the world's biggest ice and snow festival, opens in Harbin, the capital of the China's northern Heilongjiang Province near Russia, January 7, 2013. As the festival grows in international attention, in sheer size and as China's economy grows, the size and amount of it's ice sculptures increase each year. UPI/Stephen Shaver /LANDOV

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Ogni anno per un mese e mezzo Harbin si trasforma in una città fatta di edifici costruiti con il ghiaccio. La prima edizione del festival è del 1963, ma venne poi interrotto durante gli anni della cosiddetta Rivoluzione Culturale lanciata da Mao Tse Tung nel 1966 e durata fino a dieci anni dopo dopo la sua morte. Quest’anno il festival, che è giunto alla sua 31esima edizione, si è aperto il 5 gennaio e si concluderà il 25 febbraio. Un paesaggio da fiaba, reso possibile grazie ai riflessi, agli squarci, alla magica atmosfera che, soprattutto di notte, si crea con le luci proiettate sulle sculture. I partecipanti, tutti artisti del ghiaccio abitanti della zona a cui si uniscono giovani che arrivano da ogni parte della Cina e professionisti della scultura da tutto il mondo, armati di martello e scalpello, si cimentano nell'installazione di numerose sculture che insieme formano una vera e propria città trasparente con tanto di ponti, strade e palazzi. Per realizzarli utilizzano 150 mila metri cubi di neve compatta e 180 mila di ghiaccio estratti dal vicino fiume Songhua. Per realizzare le magiche trasparenze in cui si riflettono i giochi di luce viene utilizzata acqua depurata e congelata.

Il risultato è un insieme di opere mastodontiche, di grandezza enorme che si mantengono per alcuni mesi dato il rigore delle temperature. Si possono trovare le riproduzioni su ghiaccio del Colosseo, del Duomo di Milano, la Piazza Rossa di Mosca, e dei principali monumenti ed edifici di tutto il mondo, racchiusi in 750 mila metri quadri di spazio. Edifici in cui si può entrare, si può giocare, si può scivolare grazie ai tanti scivoli e labirinti. Addirittura, nel 2007 venne realizzata la più grande scultura di ghiaccio al mondo: celebrava un medico canadese venerato da Mao, e comprendeva la riproduzione delle Cascate del Niagara, dello Stretto di Bering, arrivando a misurare 250 metri di lunghezza e 8,5 di altezza e impiegando 13 mila metri cubi di neve. Nel 2009, invece, è stato scolpito il faccione di Babbo Natale più grande del mondo: dalla punta della barba a quella del cappello misurava 24 metri di altezza per 160 di lunghezza.

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Per visitare queste meraviglie di ghiaccio, da tutto il mondo ogni anno arrivano migliaia di turisti, anche 800 mila, che rimangono incantati da tanta imponenza e bellezza. Ufficialmente il festival dura il periodo indicato, ma di fatto le sculture durano molto di più, perché si sciolgono solo quando le temperature raggiungono livelli più miti. Ed è stato proprio il clima a essere al centro delle preoccupazioni, qualche anno fa, sul futuro del festival. Pare infatti che ogni anno la temperatura media, anche in inverno, si alzi e per questo motivo le sculture si mantengono meno a lungo. Inoltre, l’escursione termica tra il giorno e la notte è più accentuata negli ultimi anni e questo rende pericolosa la zona per i partecipanti e i visitatori che si trovano a fare i conti con un terreno bagnato e scivoloso.

 

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