Un video per scoprirla

La bellezza della matematica nascosta nelle cose di tutti i giorni

La bellezza della matematica nascosta nelle cose di tutti i giorni
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Un gruppo di ricercatori dell’University College London ha chiesto a quindici matematici di esprimere un giudizio estetico su sessanta equazioni. Hanno osservato le reazioni che queste formule erano in grado di suscitare nel cervello dei soggetti sperimentali e i risultati dimostrano che le belle equazioni attivano una parte specifica del cervello emozionale (per essere precisi, la corteccia orbitofrontale mediale), la stessa che viene stimolata dalla pittura e dalla musica. Più la formula è considerata bella e più intensamente si attiva questa area.

Se non riuscite a coglierne il fascino non preoccupatevi, è del tutto normale. Quando i ricercatori britannici hanno ripetuto la prova con persone digiune di matematica, la maggior parte di loro non ha provato alcuna emozione. Bellezza ineffabile, dunque, difficile da decodificare: non ci sono le ombre di Caravaggio o i cromatismi di Van Gogh.

Eppure, anche se quasi tutto può essere spiegato a parole o disegnato a mano, solo la matematica presenta un linguaggio capace di descrivere l’intero universo, associando ad ogni banale gesto quotidiano una semplice equazione: ecco allora svelato l’andamento dei fiocchi di neve, il suono del clacson, il gioco del backgammon, il movimento di una trottola, un aereo in volo, la vostra homepage di Facebook.
I segreti di questo straordinario mondo sono le “semplici” e sorprendenti sequenze numeriche di cui parlava lo scrittore inglese Keith Devlin paragonando la matematica ad un paio d’occhiali concettuali che ci permettono di vedere ciò che altrimenti sarebbe invisibile.

Un concetto che Yann Pineill e Nicolas Lefaucheux (dello studio Parachutes) dimostrano con un video che mette in luce l’eleganza sottesa nei numeri e la loro presenza impalpabile e costante nella nostra quotidianità. Il filmato è suddiviso in tre schermate: una formula matematica pura, un diagramma esplicativo, l’evento di riferimento nella vita reale di tutti i giorni.Il cortometraggio si apre con una massima di Bertrand Russell, il grande logico, matematico e filosofo gallese. Che diceva: «la matematica, vista dalla giusta angolazione, non possiede solo la verità, ma anche la suprema bellezza: una bellezza fredda e austera, come quella della scultura; una bellezza che non fa appello ai nostri sentimenti più grossolani, che non ha gli ornamenti sgargianti della musica o della pittura; una bellezza pura e sublime, capace della rigorosa perfezione, propria solo della più grande arte».

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