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Una mostra tutta al femminile 40 artiste attraverso lo specchio

Una mostra tutta al femminile 40 artiste attraverso lo specchio
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Lo specchio concavo
22.10.2016 - 27.11.2016

A cura di Sara Benaglia e Mauro Zanchi
BACO (Base Arte Contemporanea Odierna)
Palazzo della Misericordia, Via Arena 9, Bergamo
Sabato e domenica 11.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00
ALT (Arte Lavoro Territorio) Arte Contemporanea
Spazio Fausto Radici, Via G. Acerbis, 14 Alzano Lombardo (Bergamo)
Sabato 15.00 - 18.30. Altri giorni solo su appuntamento:
spaziobaco@gmail.com e info@altartecontemporanea.it

 

Su cosa sia uno specchio piano siamo tutti d’accordo. Lo usiamo mentre ci pettiniamo, ci laviamo i denti o ci vestiamo. Ma quando si parla di specchi sferici già la cosa diventa più complessa, perché entriamo in un mondo di immagini virtuali e deformate. Quella che inaugura sabato 22 a BACO (Palazzo della Misericordia - Bergamo) e in ALT (Arte Lavoro Territorio - Alzano Lombardo) non è però una mostra scientifica sulle possibilità delle superfici riflettenti quanto piuttosto una mostra sulle infinite possibilità di percezione dell’occhio umano.

La donna attraverso uno specchio. Uno specchio concavo infatti può produrre immagini ingrandite, ma non solo. In ambito esoterico si tramanda che sia un mezzo per esercitare la capacità di osservazione più sottile della realtà e per focalizzare l’attenzione sul mondo astrale. O, ancora, parlando di distinzioni di genere, la donna diventa lo specchio eterno dell’uomo. Sibille, profetesse, streghe e sciamani hanno utilizzato questo medium per migliorare le loro doti di chiaroveggenza, cercando nel cavo dello specchio immagini rivelatrici. Ecco come, osservando bene, appare in superficie l’altro aspetto principale della mostra: la donna.

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Foto 1 di 4

Cindy Sherman, Untitled

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Foto 2 di 4

Dana Hoey, Boardroom

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Foto 3 di 4

Elisabetta Benassi, First A Bomb Blast Looked from Bikini

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Foto 4 di 4

Emily Jacir, Shoestore Ramallah

40 artiste internazionali. L’elenco delle artiste in mostra è di quelli di tutto rispetto, una carrellata di nomi dell’arte contemporanea che attraverso performance, fotografia e videoarte parla del corpo della donna, della sua forza e della sua debolezza, risollevando una tematica femminile e perché no femminista che non si può fermare alla sola etichetta di “emancipazione”. In mostra, infatti non ci sono i manifesti di un movimento o le fotografie di provocatorie azioni sociali, ci sono opere di donne, che inevitabilmente parlano di una condizione personale e sociale che è cambiata e si è evoluta dagli anni sessanta ad oggi, con un moto continuo. Per cui si parla di femminile e lo si fa attraverso il linguaggio dell’arte che, di sua propria caratteristica, allarga i confini e trasforma una “cosa di donne” in una “cosa di tutti”.

Nello specifico, si vedranno le immagini di una toccante performance della gigantesca Marina Abramović, le fotografie di Vanessa Beecroft e quelle storiche della fotografa delle stragi di mafia Letizia Battaglia. Ci saranno le provocazioni di Sarah Lucas, i travestimenti di Cindy Sherman e la tragica passione di Francesca Woodman, solo per citare alcuni dei grandi nomi in mostra.

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Francesca Woodman, Untitled

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Haris Epaminonda, Untitled

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Letizia Battaglia, Il magistrato Roberto Scarpinato

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Marina Abramović, Mambo a Marienbad

La metafora dello specchio. Lo dicevamo prima, allo specchio è associata la donna quale superficie riflettente non tanto dell’uomo in questo caso, ma del mondo in generale. Le immagini, che costellano la mostra suddivisa sui due percorsi in Città Alta e Alzano Lombardo, parlano di geografia, autolesioni, mondi, famiglia, impudicizie, diversità, sogni. Sono immagini di un mondo talvolta privato, altre volte pubblico, che si illuminano della luce riflessa dell’artista che le interpreta. Il fatto che ognuno di questi artisti sia una donna, però, non è da sottovalutare. Non è una gara fra maschile e femminile, non c’è migliore o peggiore, ma c’è un diverso modo di vedere e questo è impossibile non ammetterlo, così come uno specchio concavo riflette la luce in maniera differente da uno specchio convesso.

Il catalogo, che sarà presentato il prossimo 27 ottobre alle 18.30 allo spazio ALT - Arte Lavoro Territorio specifica come non sia necessaria una preparazione intellettuale per fruire della mostra, occorre però una predisposizione ad osservare e, volendo, a creare influenze. I curatori della mostra, Mauro Zanchi e Sara Benaglia chiedono in sostanza di essere liberi di assorbire la luce e di rifletterla secondo la propria volontà. In pratica di diventare specchi.

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