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I Musei Vaticani vanno al cinema ed è subito record d'incassi

I Musei Vaticani vanno al cinema ed è subito record d'incassi
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Sky l’aveva mandato in onda quasi un anno fa, precisamente il 30 novembre. Il 4 novembre, cioè l’altroieri, l’ha messo a disposizione delle sale, ma per un giorno solo. Il documentario Musei Vaticani 3D ha incassato più di tutti gli altri film da botteghino, ottenendo un successo di pubblico che, forse, giunge inaspettato. Ha superato le gotiche vicende di Dracula Untold, Il giovane favoloso del regista Martone e il fantascientifico Guardiani della galassia. Prodotto da SKY 3D e Sky Arte HD, è stato distribuito da Nexo Digital in 56 Stati, dall'India all'Australia, dalla Russia al Sud America: un biglietto da visita (e che biglietto da visita) per il nostro Paese, che non è e non deve essere appiattito alle beghe della politica, ai disagi della burocrazia e agli “scandali” della cronaca.

La troupe di Sky è entrata nelle sale dei Musei, filmando i capolavori che vi sono custoditi. L’impiego della tecnologia 3D mette in risalto la tecnica della prospettiva, affinata nel corso del Rinascimento e restituisce la pienezza del tutto tondo delle sculture. Quello di Sky si potrebbe dunque definire un documentario quasi “materico”, montato con perizia e con un occhio ai gusti dello spettatore. Benché prodotto artistico, la pellicola non trascura infatti la scelta della musica di sottofondo e la sequenza delle immagini, le quali trasmettono un senso di maestosità quasi misterioso.

 

 

I Musei Vaticani. I Musei Vaticani devono la loro nascita a un contadino, che scoprì una statua sepolta sotto la sua vigna. Ed era una statua proprio bella. Il papa Giulio II ne venne tempestivamente informato e mandò due artisti che allora lavoravano alle sue dipendenze, Giuliano da Sangallo e Michelangelo Buonarroti, per fare un sopralluogo. I due non ebbero dubbi: la statua rappresentava Laocoonte, il sacerdote troiano che tentò di convincere il suo popolo a non accettare il dono degli infidi Achei ( il cavallo di legno) e che, per vendetta di un dio, venne divorato insieme ai suoi figli da un serpente marino. Su consiglio degli artisti, il papa acquistò la scultura e la mise in esposizione in Vaticano. Da allora, Giulio II cominciò a raccogliere altre statue, costituendo così il primo nucleo dei Musei. I suoi successori avrebbero poi seguito le sue tracce, accumulando capolavori e sistemandoli in sale sontuosamente affrescate.

 

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Nel 1929 il Concordato tra la Chiesa e lo Stato stabilisce che la Santa Sede può regolare date e orari di ingresso nei Musei, ma è obbligata a consentire la visita a turisti e studiosi. L’unica volta in cui il papa decise di chiuderli in giorno non festivo fu nel 1938, in occasione della visita di Adolf Hitler. Pio IX rifiutò di incontrare il capo nazista e ordinò che Musei e Basilica fossero serrati, affinché il Führernon potesse entrare in territorio vaticano.

I Musei Vaticani sono gli unici a cui s’addica il plurale, poiché sono formati, appunto, da più musei: si ricordino, tra gli altri, il Museo Pio-Clementino, fondato da papa Clemente XIV nel 1771 e ampliato da papa Pio VI, suo successore; il Museo missionario-etnologico, istituito da Pio XI nel 1926, che conserva opere provenienti da ogni parte del mondo, doni personali fatti al Pontefice; il Museo filatelico-numismatico, quello della Biblioteca Apostolica e il Museo Chiaramonti. Fondato da papa Pio VII Chiaramonti agli inizi dell’Ottocento, ospita il celebre Augusto di Prima Porta. Per gli appassionati di arte moderna, c’è poi la collezione di arte religiosa moderna, la quale comprende opere di Chagall, Van Gogh, Matisse, Gauguin.

 

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Preparativi cappella Sistina per il primo conclave del terzo millennio il 16 aprile 2005. PIER PAOLO CITO/POOL - ANSA

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