Notizie su Bergamo e provincia

Notizie su Bergamo e provincia (16-21 marzo)

Notizie su Bergamo e provincia (16-21 marzo)
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21 MARZO

 

1 - Calcinate, si scatena la rissa per una mancata precedenza

L'Eco di Bergamo riporta una notizia apparsa su Facebook, poi misteriosamente rimossa, ma confermata dai Carabinieri di Calcinate: due uomini italiani, uno giovane e uno di mezza età, hanno scatenato una rissa nel Comune bergamasco a causa di una mancata precedenza. Dalle informazioni trapelate, la rissa è scoppiata venerdì 20 marzo intorno alle 17.30, in via Dante, una via del centro storico che conduce verso il municipio. Un 50enne della Bassa è uscito da una stradina laterale con la sua auto, immettendosi, su via Dante, dove stava transitando proprio in quel momento un 21enne di Calcinate, anche lui in macchina. L’incidente è stato soltanto sfiorato, dato che il 50enne è riuscito a fermarsi in tempo, ma ne è nata una violenta discussione. Dalle prime imprecazioni si è passati agli insulti e, infine, allo scontro fisico. Non si sa bene come sia degenerata la situazione, ma a un certo punto il 21enne ha estratto dalla sua auto un taglierino e ha ferito il rivale 50enne. Quest'ultimo ha riportato un taglio profondo al viso e 30 punti di sutura. I carabinieri sono prontamente intervenuti e hanno arrestato il 21enne per lesioni gravi e aggravate da porto abusivo di arma bianca. Il giovane è ora in carcere.

2 - Tra le vittime della strage di Tunisi anche Galina Potapenko, 52 anni, russa ma da anni residente a Sarnico

La strage di Tunisi, che tanto da vicino ha toccato il nostro Paese con la morte di ben 4 connazionali, sfiora anche Bergamo e la sua provincia. Per la precisione Sarnico, Comune sulle rive del Lago d'Iseo dove oramai da anni viveva Galina Potapenko, 52 anni, immigrata russa rimasta uccisa nell'attentato al Museo del Bardo di pochi giorni fa. Infermiera diplomata, assisteva a domicilio gli anziani nei paesi del Basso Sebino. Da 10 anni viveva con il compagno Giuseppe Bettoni, pensionato, che l'aveva portata a vivere a casa sua. La donna si era imbarcata con un'amica nonostante Bettoni non fosse d'accordo perché riteneva pericoloso quel viaggio. La donna aveva un figlio che non viveva con lei, ma che sentiva spesso. Il ragazzo sapeva che la madre era partita per una crociera con un'amica, ma non pensava che si trovasse a Tunisi il giorno dell'attentato. Racconta a L'Eco di Bergamo: «Giovedì, verso mezzogiorno, ho ricevuto una chiamata - ha raccontato con la voce spezzata il figlio Evgeniy, 28 anni -. Era un giornalista di un canale russo. Voleva sapere di mia madre, ma io non capivo, non sapevo nulla. Mi ha detto lui che era morta».

3 - Casnigo, l'auto si ribalta e il traffico va in tilt

Nel pomeriggio di sabato 21 marzo, intorno alle 16, lungo la strada provinciale, un'auto si è ribaltata in seguito ad un incidente. Per consentire i soccorsi e le operazioni di rimozione della vettura, la strada è rimasta chiusa al traffico per circa un’ora, in entrambi i sensi di marcia. Inevitabili le ripercussioni, con code e rallentamenti in direzione Bergamo e in direzione Clusone. Rimossa l’auto, il traffico ha iniziato a tornare verso la normalità.

4 - Vicequestore rapinato in treno da due uomini. Reagisce e gli rompono il polso

Intorno alle 22.30 di giovedì 19 marzo, sul convoglio che porta da Treviglio a Bergamo, si trovava Angelo Lino Murtas, vicequestore e a capo del commissariato di Polizia di Treviglio. E proprio mentre si trovava sul treno, un ragazzo di colore di circa 20 anni, in una frazione di secondo, gli ha strappato il suo smartphone dalle mani, dirigendosi poi verso l’uscita del treno che entrava in quel momento alla stazione di Verdello-Levate. Il ragazzo era assistito da un compagno. I due probabilmente non si aspettavano la reazione dell'uomo, ma da poliziotto qual è, Murtas non è rimasto a guardare: è partito alla rincorsa e sulle scalette del treno è riuscito ad acciuffare il malvivente. I due sono caduti sulla banchina e Murtas ha rimediato la frattura del polso sinistro. All’improvviso il poliziotto è stato preso alle spalle dal secondo malvivente, fino a quel momento nascosto, che lo ha afferrato per il collo tentando di strangolarlo. È stato a quel punto che Murtas ha estratto la pistola d’ordinanza e, gridando «Polizia!», ha esploso un colpo di pistola in aria. I due rapinatori, impauriti, si sono dati alla fuga e sono purtroppo riusciti a scappare.

5 - Arriva Expo, ma Orio trema: i dipendenti sono sul piede di guerra

Sono i sindacati a parlare, ancora una volta. Perché da tempo, all'aeroporto di Orio al Serio, di lamentano dicendo di essere in troppo pochi per supportare una mole di lavoro come quella che ha lo scalo orobico. E ora c'è anche Expo in vista, non certo un evento che renderà i ritmi di lavoro più blandi. Come spiega all'edizione locale del Corriere della Sera, Luca Stanzione, segretario generale della Federazione trasporti (Filt) della Cgil di Bergamo, «per imbarcare un passeggero, all’orario di punta, il personale ha 6 secondi a disposizione. Pochi, per parlare di servizio di qualità. Qualsiasi test sul campo lo può dimostrare. Non è una constatazione estemporanea, lo diciamo da tempo, nero su bianco, noi di Cgil, Cisl e Uil al tavolo con Sacbo». I rapporti fra la società che gestisce lo scalo e i sindacati sono tesi, come dimostrano anche le assemblee dei lavoratori che si sono tenute ieri, una la mattina e una al pomeriggio, entrambe di due ore. Un evento più unico che raro allo scalo di Orio. E lo spettro dello sciopero si fa sempre più concreto. Per i sindacati, semplicemente, il personale non è abbastanza per mantenere un adeguato livello dei servizi. Del resto in pochi mesi i passeggeri sono nettamente aumentati di numero, mentre il personale è rimasto uguale, al massimo aumentato di poche unità. I sindacati parlano forti dei dati a disposizione: a Linate, che ha un traffico passeggeri più o meno pari a Orio (attorno ai 9 milioni di utenti l'anno), i dipendenti sono circa 1.500, mentre a Orio, contando anche quelli degli uffici, appena 445. Sempre secondo i sindacati, nei reparti operativi di Sacbo ci sarebbe una media di 2 ore di straordinari a testa al giorno. Sacbo si dice aperta e disposta al dialogo, ma ci tiene a precisare che i sindacati hanno sì avanzato richieste economiche, senza però voler ascoltare le proposte della società circa la flessibilità dei contratti. Un muro contro muro che si deve risolvere in breve tempo.

6 - Grave donna anziana investita in via Taramelli

Intorno alle 19 di venerdì 20 marzo, una donna di 84 anni è stata investita a Bergamo, in via Taramelli. La donna stava attraversando la strada senza utilizzare le strisce pedonali, quando una Daihatsu, guidata da un uomo anziano, l’ha presa in pieno. L’urto è stato molto violento, anche perché pare che l’auto non viaggiasse a velocità moderata. L'84enne avrebbe anche sbattuto la testa sull’asfalto. L'anziana è stata trasporta d'urgenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII ma le sue condizioni sono gravi. Sotto choc il conducente del fuoristrada.

 

20 MARZO

 

1 - Brebemi e Tav, la Coldiretti denuncia che devono ancora essere risarciti gli agricoltori

La Coldiretti Bergamo è tornata ad attaccare Brebemi e Tav per quanto riguarda gli espropri dei terreni agli agricoltori. O meglio, a denunciare il fatto che circa il 90% del saldo previsto non è ancora stato pagato. In un incontro tenutosi la sera di giovedì 19 marzo a Romano di Lombardia, il presidente orobico dell'associazione, Alberto Brivio, davanti a una folta platea composta da agricoltori locali è tornato ad alzare la voce: «Abbiamo pagato per primi la realizzazione di queste opere e non tolleriamo il fatto che i nostri legittimi diritti vengano considerati per ultimi. Faremo tutto il possibile affinché si arrivi al più presto a definire tutte le posizioni ancora aperte». Secondo la Coldiretti locali sono quasi 5 milioni i metri quadrati di terreno sottratti all'agricoltura per la realizzazione delle due opere infrastrutturali. Nonostante le procedure di esproprio siano iniziate nel 2009 per la A35 Brebemi e nel 2011 per la Tav,gli agricoltori di Coldiretti sono in attesa di percepire l’85% dei saldi per quanto riguarda l’autostrada (per una valore superiore ai 3 milioni di euro) e il 90% dei saldi per quanto riguarda la linea ferroviaria. Addirittura l'intera area coperta oggi dalla Brebemi continua a essere ritenuta di proprietà degli agricoltori, che sono ancora costretti a pagare Imu, Irpef e altre tasse.

2 - Identificato il 32enne senegalese autore di violenza su una pendolare bergamasca. Era già in carcere

Gli agenti della Squadra Mobile di Lecco hanno identificato nel 32enne senegalese Ndir Modou Niang, di Merate, un rapinatore seriale. Rapinava giovani donne sui treni ed era stato anche autore di alcuni colpi che avevano coinvolto delle bergamasche, una di queste aveva subìto delle violenze di natura sessuale con palpeggiamenti insistenti sulla linea Lecco-Milano. L'uomo, però, si trova già nel carcere di via Gleno, a Bergamo, dal gennaio scorso, a causa di un'accusa proprio per violenze e rapine. Ora per lui si aggiungono le accuse per altre due rapine commesse ai danni di ragazze su convogli della linea Lecco-Milano e sulla Lecco-Bergamo.

3 - Omicidio Cantamessa, chiesti 30 anni per Vicky Vicky

Nella mattina di venerdì 20 marzo, il pm Fabio Pelosi ha richiesto 30 anni di carcere per Vicky Vicky, l'indiano accusato di aver ucciso Eleonora Cantamessa la sera dell'8 settembre 2013, la dottoressa che aveva soccorso il fratello di Vicky Vicky rimasto a terra in seguito a una rissa. Il pm ha affermato: «Viaggiava con l’auto a tutta velocità per stendere tutti come birilli. Dopo che il fratello era steso a terra, lui non è sceso, non lo ha aiutato. Avrebbe avuto molte alternative e sarebbe potuto scendere dalla macchina». Secondo l'accusa, l'imputato avrebbe continuato ad accelerare anche al momento dell’impatto con il fratello e la dottoressa e che la sua manovra non è un’accidentale perdita di controllo del mezzo, ma un gesto voluto.

4 - Colpo in banca a Chiuduno. Bottino da 40mila euro

Intorno alle 3 della notte tra giovedì 19 e venerdì 20 marzo, la cosiddetta "banda del buco" è tornata in azione in quel di Chiuduno, presso una filiale della Banca Agricola Mantovana. Alcuni soggetti non ancora identificati hanno forzato la porta antipanico del bancomat e hanno poi fatto esplodere il sistema automatico di prelievo e deposito denaro. Le telecamere dell'istituto di credito hanno ripreso tutto e sono ora al vaglio degli inquirenti. Il bottino dei malviventi pare sia di circa 40mila euro.

5 - Val Daone (Trentino), frana travolge tre climber. Fra questi una bergamasca, ricoverata in neurochirurgia

Nelle prime ore del pomeriggio di giovedì 19 marzo, due uomini e una donna, che stavano compiendo una scalata nella Val Daone, in Trentino, sono stati travolti da una frana di massi e ghiaccio. La donna, 34enne, è bergamasca e i traumi riportati sarebbero alquanto gravi, tanto che al momento è ricoverata presso il reparto di chirurgia dell'ospedale di Trento. Nella stessa strutture è ricoverato anche uno dei due uomini, un 44enne bresciano, esperto climber, che secondo le informazioni è il più grave: l'uomo si trova in rianimazione e i soccorsi l'hanno recuperato privo di sensi. Decisamente più lievi le ferite riportate dal terzo soggetto, un uomo di 41 anni originario di Manerbio. È stato proprio lui ad allertare i soccorsi. I tre stavano compiendo la scalata della Candela di Malga Nova, a oltre 1.500 metri d'altezza. L'intervento dei soccorritori s'è rivelato alquanto complicato a causa dell'area impervia e della condizioni meteorologiche. Fortunatamente nessuno dei tre climber sarebbe in pericolo di vita.

6 - Uomo condannato a 12 anni per abusi su minori, ma è irreperibile

Un 30enne di origini albanesi è stato condannato giovedì 19 marzo a 12 anni di carcere per aver abusato dei suoi cugini, un bambino di 8 e una bambina di 11 anni. I genitori dei due piccoli, infatti, avevano ospitato nella propria casa il trentenne e a lui, spesso, affidavano le cure dei figli. Era molta la fiducia che riponevano in lui. Gli episodi che gli vengono contestati sono diversi e risalgono al biennio 2009-2011. Stando alle accuse, l’uomo avrebbe abusato dei cuginetti quando i bambini gli venivano affidati. Il ricatto con cui l’uomo costringeva i cuginetti ad avere rapporti sessuali con lui era terribile: «Non dite niente a mamma e papà, altrimenti li uccido». Ad accorgersi che qualcosa non andava i genitori stessi, preoccupati dai disagi psicologici mostrati dal figlio più piccolo. L'uomo, in primo grado, è stato quindi condannato, ma c'è un problema: non essendo stata disposta per lui alcuna forma di misura cautelare preventiva, è ora irreperibile. Probabilmente ha fatto ritorno in Albania.

7 - Sentierone, chiude il Ciao. A rischio il posto di 13 dipendenti

L'annuncio era arrivato da tempo, ma ora arrivano conferme: il Ciao, locale di ristorazione da anni presente sul Sentierone, chiuderà i battenti. Il contratto d'affitto scade il 30 giugno, ma i gestori avrebbero intenzione di anticipare di circa un mese la chiusura. Rischiano quindi di rimanere a casa ben 13 dipendenti. I sindacati però sperano che si possa trovare una soluzione: il Ciao, infatti, è proprietà del Gruppo Autogrill e la speranza è che i 13 dipendenti possano essere riassorbiti nelle attività della società. La chiusura è garantita, ma ci sono ancora speranze per i lavoratori: i sindacati hanno già avviato il dialogo con il gruppo. Autogrill, con una nota, ha fatto sapere che «si impegnerà a trovare una soluzione con il sindacato, cercando dove possibile di ricollocare il personale in servizio».

8 - Tentorio attacca Gori durante la presentazione delle linee programmatiche

L'ex sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, ha attaccato il primo cittadino Giorgio Gori dopo la presentazione, avvenuta mercoledì 18 marzo, delle linee programmatiche. Durante il consiglio comunale tenutosi giovedì, Tentorio è stato il primo a prendere la parola: «Sento parlare ancora di cambio di passo, di clima nuovo: tali toni trionfalistici non sono sempre rispettosi del lavoro fatto dalla precedente amministrazione. Le linee programmatiche hanno gravi lacune: c'è poco o nulla riguardo al bilancio. Noi siamo riusciti a non aumentare le tasse. Siamo molto preoccupati su un eventuale aumento dell'addizionale Irpef, dell'Imu, dell'Isee. Vorremmo sapere anche quale sia il progetto sulle azioni A2A, non è stato detto nulla e non vorremmo vedere mal gestito quello che per noi è sempre stato un tesoretto». Tentorio, oltre che rimarcare le lacune a suo parere presenti nelle linee programmatiche della Giunta, l'ex primo cittadino ha voluto anche sottolineare come la sua amministrazione abbia raggiunto obiettivi importanti, che però Gori non ha rimarcato.

9 - Movida di Santa Caterina, proposto "trasferimento" estivo al parco Goisis. Ma i gestori dicono di no

Continua a creare discussioni e polemiche la movida in Borgo Santa Caterina. E il momento più "delicato" deve ancora arrivare, cioè l'estate. Per questo Palazzo Frizzoni starebbe valutando la possibilità di "traslocare" i locali, solo per il periodo estivo, presso il parco Goisis. L'idea non è ancora stata ufficializzata, ma sarebbe concreta visto anche il successo del modello dello scorso anno, con l'allestimento a Sant'Agostino in Città Alta. I gestori dei locali, però, non sarebbero affatto d'accordo. I motivi del diniego sarebbero diversi, come spiega il proprietario dello "Shake Bar", Davide Razmasa, a L'Eco di Bergamo: «Io ho investito i miei soldi e le mie energie, con tutti i problemi che sto affrontando, nel borgo. Perché mi dovrei spostare? Dal punto di vista economico non è sostenibile, dovrei pagare altro personale e tutto il resto senza guadagnarci nulla. Gli estivi hanno un orario limitato, mentre nel mio locale la legge mi permette di tenere aperto quanto voglio. Se il Comune ha in mente di non farci pagare il suolo pubblico al parco, meglio che cambi idea e che investa quei soldi in più pattuglie della Polizia locale che individuino chi crea davvero i problemi nel borgo». Senza contare l'incognita del meteo, fattore che l'anno scorso ha condizionato tutta l'attività lasciando in perdita i locali che hanno deciso di "trasferire" la loro attività al Sant'Agostino.

10 - Pulizia lungo la ferrovia, ritrovata anche un'auto abbandonata

Sono iniziate giovedì 19 marzo le "pulizie di primavera" lungo il tratto di ferrovia di Bergamo. Diversi operatori hanno iniziato infatti a tagliare e potare gli arbusti e i rovi che accompagnano le rotaie, oltre che a raccogliere la tanta sporcizia che viene spesso abbandonata nel tratto da persone decisamente poco educate. E durante i ripulisti è stata fatta anche una spiacevole scoperta: coperta dalla magra vegetazione è stata rinvenuta un'automobile rossa, abbandonata non si sa da chi e non si sa da quanto, completamente distrutta. Un lavoro in più che ha rallentato, e non di poco, i lavori.

11 - Palazzo Frizzoni pronto a ripulire le Mura per i prossimi tre anni

Le Mura di Città Alta sono di proprietà del Demanio, dato che Palazzo Frizzoni ha per il momento deciso di non approfittare dell'opportunità di acquisirle gratuitamente offerta dalla legge sul federalismo patrimoniale. Nonostante ciò, il Comune ha preso in carico il compito di tenerle pulite per i prossimi 3 anni, sia in termini di manutenzione ordinaria, sia straordinaria, ovvero rimuovendo la sporcizia e soprattutto la vegetazione che si inerpica su di esse ciclicamente. L'accordo tra Demanio e Palazzo Frizzoni verrà firmato nella giornata di venerdì 20 marzo. Il Comune, per i lavori, sarà affiancato dall'attività di diverse società: la Aprica, del gruppo A2A e responsabile dei servizi ambientali in città, e soprattutto dai volontari dell’associazione Orobicambiente. Non solo però: è annuncio delle ultime ore, infatti, che anche alcuni privati parteciperanno all'iniziativa. Tra questi la società Fra.mar di Francesco Maffeis, storica impresa di pulizie.

 

19 MARZO

 

1 - Gli emoticon di Whatsapp per ordinare la droga. Sgominata rete di spaccio

Ci sono 61 indagati, di cui già 13 notificati dalla squadra investigativa del Commissariato di Monza con l'aiuto della questura di Bergamo. È l'azione che le forze dell'ordine hanno mosso per sgominare una rete di spacciatori di età giovanissima, che avevano organizzato scambi e trattative utilizzando gli emoticon di Whatsapp. "Sballo 2.0" il nome dell'operazione, iniziata dopo che, a gennaio di un anno fa, un minorenne era stato ricoverato in seguito all'assunzione di ketamina una sera in discoteca. Gli indagati sono tutti giovanissimi e italiani, e gli inquirenti sono arrivati a loro dopo essere riusciti a decifrare i loro codici, costruiti su emoticon e faccine di Whatsapp. 

2 - Calcioscommesse, ascoltato Colantuono

«Siamo soddisfatti del colloqui col pm Di Martino, riteniamo di aver chiarito tutto», queste le parole degli avvocati Mario e Michele De Luca dopo l'interrogatorio del loro assistito, Stefano Colantuono, davanti al pm di Cremona. C'era attesa per sentire cosa aveva da dire l'ex-allenatore dell'Atalanta nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse. La seduta è durata circa un'ora e mezza: all'uscita Colantuono è apparso sereno. «A nostro avviso ci sono le condizioni per andare verso l'archiviazione. Il coinvolgimento di Colantuono è legato a un equivoco o a una millanteria di Cristiano Doni. Infatti abbiamo chiesto che l'ex capitano dell'Atalanta venga sentito», hanno detto i legali. «Dopo l'interrogatorio - ha detto invece l'allenatore - posso dire di essere sereno dopo un periodo difficile. Non credo di essere stato esonerato dall'Atalanta per questa storia, ma di certo non è piacevole vivere una situazione del genere».

3 - Orio, fermato uovo di uccello preistorico

Ha un valore di 100mila dollari, un diametro di 75 centimetri ed era diretto verso Los Angeles, prima che fosse fermato alla dogana dello scalo di Orio. È un rarissimo esempio di uovo preistorico, che ha lasciato senza parole gli agenti che lo hanno trovato: apparteneva all'Aepyornis Maximus (un "uccello elefante" alto tre metri che viveva in Africa nel'era del Pleistocene). «Era un regalo di nozze ricevuto in Madagascar, una riproduzione artigianale. Io, mia moglie e i nostri bambini non abbiamo di che vivere, così a malincuore abbiamo deciso di spedirlo a un conoscente», così si è giustificato l'uomo di Arezzo che aveva spedito il pacco. I segni sul reperto dicono che sia stato ricomposto: sembra che fosse stato acquistato a pezzi rimessi poi insieme, le fessure mancanti sono state rimesse assieme con dello stucco. Il pacco è stato bloccato e sequestrato, dopo che le autorità hanno consultato la Soprintendenza ai beni archeologici della Lombardia. L'uomo di Arezzo è stato denunciato, ma continua a giustificarsi, convinto di aver acquistato a suo tempo l'oggetto come qualcosa di scarso valore:  «Uova così si trovano a pochi euro. Mia moglie li colleziona, la sua famiglia ne ha diversi. Mi ero anche informato, ad Arezzo, ma mi avevano detto che non erano beni fossili».

4 - Tre condanne per la morte sul cantiere del nuovo ospedale

È arrivata oggi la sentenza di primo grado per la morte di Mario Soggiu, l'operaio di 56 anni che morì dopo essere caduto nel 2009 nel cantiere del nuovo ospedale Papa Giovanni XXIII. Il giudice Lucia Graziosi ha condannato a 14 mesi con pena sospesa Mauro Testa, responsabile sicurezza dell'azienda Dec, il capocantiere Enzo Farinola e il vicecapocantiere Giuseppe Caputo. Assoluzione, invece, per Gianbattista Parietti (coordinatore alla sicurezza) e Paolo Bosi, responsabile unico. Alla famiglia della vittima il giudice ha riconosciuto un risarcimento totale di 450mila euro. 

 

18 MARZO

 

1 - Branzi, uomo di 71 anni cade dalla pianta che stava potando e muore

Intorno alle 16.30 di mercoledì 18 marzo, a Branzi, un uomo di 71 anni è morto dopo essere caduto da una pianta che stava potando nel suo giardino. L'allarme è scattato quando un passante ha notato nel giardino il corpo dell'uomo esanime. Immediato l'arrivo dei soccorsi, che hanno potuto solamente constatare il decesso.

2 - Denunciato 64enne sulla cui auto è stato trovato un vero e proprio arsenale

La mattina di martedì 17 marzo, intorno alle 10, gli agenti della Polizia Locale hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale su una Suzuki in sosta. Dai finestrini erano visibili chiaramente alcuni proiettili d’arma da fuoco che hanno fatto scattare la rimozione del veicolo. Dalla successiva perquisizione al comando della Polizia Locale, effettuato in presenza del proprietario dell'auto (un uomo di 64 anni), son spuntati 43 proiettili inesplosi di calibro 22 marca Winchester, una mannaia con una lama di circa 20 centimetri, due coltelli con una lama di circa 10 centimetri, un tirapugni, un coltello a serramanico marca boker e una rivoltella marca Uberti calibro 22. Tutte le armi sono state sequestrate ed è scattato l'immediata denuncia per l'uomo, accusato di detenzione abusiva di armi.

3 - Sfilata di Mezza Quaresima, rischio maltempo anche per domenica

Dopo il rinvio deciso sabato 14 marzo, a causa del maltempo (che poi non c'è stato) previsto per domenica 15, la tradizionale sfilata di Mezza Quaresima dovrebbe tenersi domenica 22 marzo. Sotto la pioggia però. I meteorologi infatti annunciano che sarà una giornata uggiosa, con tante nubi e pioggia a intermittenza. Naturalmente nulla è certo e il Duca del Ducato di Piazza Pontida ha già precisato lunedì scorso che, a prescindere dalle previsioni, non sposterà più la sfilata. Dopo la «cantonata» presa domenica 15 marzo, dice di non fidarsi più deegli esperti. La certezza, invece, è che non sarà a disposizione il parcheggio della Fiera, che era invece stato dichiarato disponibile domenica scorsa con tanto di navetta gratuita per il centro città. È infatti previsto l'evento Lilliput che porterà via i posti auto. Le note positive sono l'assenza di partite dell'Atalanta in città e la presenza di tutti i vigili, dopo lo sciopero dei straordinari tenutosi domenica scorsa.

4 - Il 28 marzo, a Bergamo si festeggeranno 30 anni di Lega Nord. Presenti Salvini, Bossi e tanti altri

Il 28 marzo prossimo, a Bergamo, si festeggerà il trentesimo anniversario della Lega Nord in terra bergamasca con una cena di gala presso il padiglione della Fiera di Bergamo. Presenti circa 1700 persone, tra cui grandi nomi del Carroccio: dal leader di oggi Salvini al fondatore Bossi, passando per il governatore del Veneto Zaia e il senatore Calderoli. Probabile (anche se non certa) la presenza del governatore lombardo Maroni. Soddisfatto il segretario provinciale Daniele Belotti per le tante prenotazioni già giunte: «Per una volta anche noi concediamo un po’ di spazio all’immagine e all’eleganza, ma ci teniamo a precisare che questa cena non a niente a che fare con quelle snob di Renzi; a sinistra, quelli che una volta erano il partito della classe operaia, fanno pagare 1.000 euro a testa, noi 27. E sono certo che si mangerà pure meglio da noi che nei loro salotti radical chic». La serata sarà presentata dalla giornalista Aurora Lussana.

5 - Bossetti, Salvagni parla in televisione e annuncia l'affiancamento di un nuovo legale

Claudio Salvagni, legale di Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo accusato di essere l'assassino di Yara Gambirasio, è intervenuto come ospite alla trasmissione televisiva Bergamo in diretta per parlare delle ultime novità sulle mosse della difesa dopo che i 20 giorni per il deposito di memorie difensive o per la richiesta alla procura di un interrogatorio dell'indagato stanno per scadere. Salvagni ha infatti annunciato che «depositeremo una breve memoria in cui avanziamo delle istanze al pm», e dunque che nella giornata di mercoledì 18 marzo verrà depositata una memoria difensiva, senza la richiesta di un nuovo interrogatorio. Salvagni ha anche annunciato che il pool difensivo sarà incrementato a breve con un nuovo avvocato difensore, che lo affiancherà nell'arco del processo. Nella memoria la difesa avanzerà anche la richiesta di ottenere l'elenco delle 532 donne della Val Seriana emigrate nell’Isola che era stata stilata dagli inquirenti nel corso delle indagini, quando ancora si cercava la madre biologica di Ignoto 1.

6 - Furto alla Curnis, parla il questore

Dopo la spaccata avvenuta nella notte tra domenica 15 marzo e lunedì 16 presso la gioielleria Curnis sul Sentierone (con un bottino stimato in un milione di euro), il questore di Bergamo Dino Finolli ha deciso di parlare, anche a fronte delle tante polemiche che sono sorte nel mondo politico bergamasco. Secondo Finolli, «ciò che è accaduto è grave ma non ne parlerei in toni allarmistici, il centro città non è un luogo abbandonato a se stesso o non presidiato». Il suo intento è calmare le acque dopo le tante critiche piovutegli addosso per la questione sicurezza. A suo parere «gli uomini non sono né tanti né pochi, semplicemente noi cerchiamo di fare il massimo con quelli che abbiamo». Dal canto loro, i sindacati della polizia locale prendono la palla al balzo e ripropongono la polemica sulla carenza di organico e la mancanza di turnover, pur concordando con il questore sul fatto che stia facendo il massimo con le forze a disposizione.

7 - I furbetti della Ztl: truccano le targhe per fregare le telecamere

Con l'uso di strisce adesive modificano le proprie targhe, alterando numeri e lettere, il tutto per fregare le telecamere poste a presidio delle aree Ztl del centro di Bergamo. Nel pomeriggio di martedì 17 marzo, però, gli agenti della Polizia Locale hanno scoperto il trucco: durante un controllo in piazzetta Santo Spirito, gli agenti hanno notato un mezzo in sosta con targa anteriore diversa da quella posteriore, situazione decisamente strana. Non ci è voluto molto per capire il trucco e, soprattutto, il motivo. I proprietari del veicolo, avendo eluso il pagamento della Ztl con questa "furberia", non rischiano solo una multa per accesso improprio in un'area limitata, ma addirittura una denuncia per truffa.

8 - Il processo alla "banda del Ragno" di Zambetti

È iniziato il processo alla cosiddetta "banda del Ragno", ovvero al gruppo di furfanti che si raccoglievano attorno alla figura di Giovan Battista Zambetti, 57 anni, originario di Spinone. La banda era specializzata secondo l’accusa in usure e recupero crediti al limite dell’estorsione. Al momento, però, dagli interrogatori non è uscito un granché e anche il nome di Zambetti non è mai uscito in dichiarazioni compromettenti. Secondo la procura il motivo sarebbe il timore delle presunte vittime nei confronti di quest'uomo. L'ultima testimonianza, quella di un impresario edile di Urago d’Oglio, non ha portato grandi novità: «Ero in difficoltà e mi servivano soldi in contanti per pagare in nero le squadre di operai, altrimenti i cantieri rimanevano fermi. Ho chiesto a Giovanni (Ghilardi, l’imprenditore 42enne di Nembro trovato cadavere nel bagagliaio della sua auto nel febbraio 2010 a Gessate, ndr) un prestito di 200mila euro. Ricorrere a questa linea di credito è stata una “bravata”, ma l’ho fatto per disperazione, per voglia di farcela». Il pm gli ha poi chiesto se fosse vero che, pochi mesi dopo, fu costretto a restituire i soldi con un'aggiunta di ben 80mila euro, ma l'impresario tergiversa: «Non mi pare di aver dato tutti quei soldi, non so. La memoria non è più molto chiara».

9 - Fallimenti, a febbraio il 19% in meno rispetto al 2014

Nel mese di febbraio 2015, il Tribunale di Bergamo ha dichiarato "solo" 35 fallimenti, il 19% in meno rispetto al 12 mesi prima. Un'inversione di tendenza positiva, seppur i numeri siano ancora consistenti. Il calo del primo bimestre dell'anno c'è anche se calcolato sul 2013, quando furono 67 a fronte dei 61 di oggi. Siamo lontani dagli appena 15 o 20 fallimenti al mese pre crisi, ma si può finalmente tornare a guardare il futuro con un po' di ottimismo.

10 - Torta da Guiness per l'Expo, ci sono anche due bergamasche nella squadra

Ci saranno anche Nadia Marchesi ed Emanuela Riboni nel team di "cake designers" che in occasione dell'Expo tenteranno l'impresa di realizzare la più grande torta al mondo, quella che entrerà nei Guiness World Record. Il progetto verrà presentato a breve con una scala della torta, che sarà grande circa 130 metri quadrati per un peso di una tonnellata. La Marchesi e la Riboni sono bergamasche e faranno parte del team lombardo che fronteggerà altre 35 squadre a fine marzo. In quell'occasione si dovranno realizzare i modelli in scala delle torte. Quello ritenuto più bello parteciperà poi al tentativo del record durante l'esposizione universale di Milano.

 

17 MARZO

 

1 - Aggredì la moglie con un machete, arrestato 58enne senegalese

La vicenda risale alla fine del 2014, ma è stata resa nota solo oggi, martedì 17 marzo, quando è arrivata la notizia dell'arresto, a Caravaggio, di un senegalese di 58 anni. L'accusa è di maltrattamenti in famiglia. Per la precisione, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stato quando, in un raptus di follia violenta, l'uomo ha aggredito la moglie, una connazionale di 48 anni, con un machete. La donna si era presentata all’ospedale di Treviglio con un taglio di alcuni centimetri, la frattura al braccio sinistro, un trauma cranico e una distorsione cervicale. In stato di choc e senza parlare l’italiano, la donna aveva però ammesso di essere stata aggredita da una persona. Con l’aiuto di una interprete l’ammissione: da tempo era vittima delle violenze di suo marito. Secondo il racconto della donna, le violenze erano iniziate 4 anni fa, quando lei aveva scoperto che l'assenza di soldi per mantenere lei e i suoi figli era dovuta al fatto che il marito spendeva tutto ciò che guadagnava per mantenere un'altra donna. Da qui le tensioni familiari e, soprattutto, le aggressioni del 58enne, diventate sempre più frequenti. Violenze anche di tipo sessuale, con tentativi di soffocamento e l’uso di cavi elettrici per la fustigazione. Frequenti anche le minacce, inquietanti per i dettagli usati dall'uomo nell'esprimerle. Il giorno in cui la donna si era presentata all'ospedale di Treviglio, tutto era iniziato con la comunicazione al marito della volontà di separarsi da lui, scatenandone la furia: l’uomo aveva prima accompagnato i bambini fuori casa, poi aveva iniziato a picchiarla. Anche con un machete, come spiegano gli inquirenti: «Lei si è rifugiata in camera da letto ma lui ha sfondato la porta ed è entrato all’interno con l’arma. La donna terrorizzata ha cercato di parare i colpi con un tubo di ferro ma è stata disarmata. Si è fatta scudo con l’asse da stiro, che è stato ridotto a pezzi. Senza scudo, ha cercato di parare a mano nuda un colpo verso la testa ma la lama del machete le ha colpito l’avambraccio procurando un taglio e fratturandole l’ulna. La donna si è salvata rifugiandosi nel balcone e iniziando a urlare: solo così il marito si è allontanato». Dopo l'episodio, la donna e i figli sono stati portati in una comunità protetta, mentre l’uomo si era reso irreperibile. Dopo lunghe ricerche, è stato trovato a Caravaggio, dove è stato arrestato.

2 - Parla la famiglia Curnis: «Danni ingenti, ma gioielli dei clienti salvi»

La gioielleria Curnis sul Sentierone è stata presa d'assalto la notte scorsa da dei banditi che avrebbero ottenuto, secondo le prime stime, un bottino da un milione di euro. Oltre 24 ore dopo, Carlo, Cesare e Cielo Curnis hanno deciso di parlare. Poche parole, diramate con un comunicato stampa: «Vogliamo rassicurare i nostri clienti precisando loro che tutti gli oggetti depositati per le riparazioni si trovano assicuro in quanto custoditi in cassaforte e sono a totale disposizione». Il primo pensiero è teso proprio a tranquillizzare i propri clienti, magari impauriti dalla possibilità che i loro gioielli, depositati nel negozio, fossero stati portati via. Il cliente viene prima di tutto del resto nella loro filosofia commerciale. Il comunicato, poi, continua: «Purtroppo però, a causa degli ingenti danni alla struttura, saremo costretti ad un periodo di chiusura per il completo rinnovo degli arredi. È nostra volontà riaprire al più presto per offrire al pubblico una location più bella con tante novità».

3 - Nuovi parcheggi all'ex gasometro, le perplessità di Legambiente

Dopo che, nei giorni scorsi, era stata diffusa la notizia di un accordo vicino tra Palazzo Frizzoni e Inps per la realizzazione all'ex gasometro di un nuovo parcheggio da almeno 300 posti auto, sul tema è intervenuta anche la Legambiente bergamasca, che ha voluto esprimere le proprie perplessità sull'ipotesi. La lettera è rivolta al sindaco Giorgio Gori e alla sua Giunta: «Lungi dal fare allarmismi, anzi volendo basare qualsiasi ragionamento su dati il più possibile scientificamente certificati, riteniamo che sia vostro compito, in qualità di massima autorità sanitaria della città attivarvi per verificare l’effettiva presenza di sostanze inquinanti sia per tipologia che per quantità». Il presidente dell'associazione, Nicola Cremaschi, sottolinea come il piano di sfruttamento dell'area, ora abbandonata, sia un passo importante per la città, che può portare anche a una nuova pagina di Bergamo, ma che necessita di tenere in considerazione le considerazioni compiute dall'Arpa ed effettuare dunque, prima di tutto, un'attenta e minuziosa opera di bonifica dell'area. L'Arpa aveva infatti sottolineato come l'area necessitasse di una bonifica prima di poter essere usata per qualsiasi altro scopo. Proprio il costo di quest'operazione aveva sempre bloccato ogni iniziativa del Comune. Nei giorni scorsi però, Gori aveva affermato che «i risultati dei rilievi appaiono molto migliori di quello che pensavamo. È in atto un confronto con Arpa, fino a quando non si pronuncerà non possiamo procedere. Già oggi però abbiamo degli elementi che ci dicono che la bonifica non sarà né troppo costosa né troppo estesa».

4 - Ubi, 852 domande di esodi, 500 approvate

Lunedì 16 marzo è stato pubblicato il bilancio 2014 di Ubi, da cui si può notare come anche quest'anno c'è stata, da parte di molti dipendenti, una vera e propria corsa all'esodo. 852 sono le domande presentate per poter aderire volontariamente al piano di esodo anticipato varato con l’accordo sindacale del 26 novembre 2014. Di queste ben 500 sono state approvate. Il bilancio mette in luce come per circa l'80% di queste l'uscita sia già avvenuta a gennaio, con un risparmio complessivo stimato in 50 milioni di euro lordi all'anno, molti già nel 2015. Nel gruppo, la banca con più richieste è stata la Popolare di Bergamo, con 170 domande presentate e 70 accolte. Sono inoltre giunte ben 5.400 domande di congedo straordinario, approvate nel 99% dei casi, per un valore complessivo di circa 110mila giornate lavorative. 468 sono invece state le domande per un passaggio al part-time, di cui 438 approvate.

5 - Turismo Bergamo, tagli del 10-20% sugli stipendi per evitare licenziamenti

I 10 dipendenti della società Turismo Bergamo, che si occupa di promuovere il nostro territorio e che è partecipata da Provincia (45%), Camera di commercio (45%), Comune di Bergamo (9%) e per piccole quote da alcuni dei maggiori consorzi turistici che operano a livello locale, si vogliono autoridurre lo stipendio del 10-20% per evitare il licenziamento in tronco di alcuni di loro. All'origine i problemi di bilancio di via Tasso: il presidente di Turismo Bergamo, Luigi Trigona, spiega che il contributo di 375mila euro della Provincia, è sceso, nel 2014, a 75mila euro. Ciò ha portato a un rosso in bilancio nell'anno passato, che non può e non deve ripetersi nel 2015, perché con due esercizi in deficit diventerebbe ente da sopprimere. Via Tasso ha dichiarato che quest'anno riuscirà a mettere sul tavolo circa 200mila euro: una buona notizia, ma non abbastanza per salvare l'ente. Per questo la decisione dei dipendenti di autoridursi gli stipendi.

6 - Portinaio condannato per un bacio rubato a una quindicenne

Un portinaio di 46 anni è stato condannato dal Tribunale di Bergamo a un anno e 4 mesi di reclusione e a oltre 3mila euro di risarcimento per aver "rubato" un bacio in ascensore a una quindicenne del palazzo in cui lavorava. I fatti risalgono al 2013: l'uomo, che stava facendo le pulizie nel palazzo, si sarebbe trovato in ascensore solo con la ragazzina. Durante la discesa, secondo l'accusa, si sarebbe avvicinato alla vittima dicendole «Che buon profumo che hai...» e, con mossa fulminea, strappandole poi un fugace bacio sulla bocca. La famiglia dell'adolescente ha prontamente denunciato quanto avvenuto e la corte ha ritenuto l'uomo colpevole. Il portinaio, dal canto suo, ha sempre negato. A processo ha ammesso di aver fatto un complimento alla ragazza, ma ha smentito il bacio o anche solo di aver provato a farlo. Ha rimarcato di essere stato lui a premere il pulsante per far scendere l’ascensore e che, se avesse voluto davvero tentare un approccio con la ragazza, avrebbe potuto cercare di bloccare la discesa. La sua versione non ha però convinto i giudici.

7 - Valbondione, minacce anonime alla capogruppo della minoranza

Romina Riccardi, capogruppo in Consiglio comunale del gruppo di minoranza "Vivere Valbondione", ha ricevuto una lettera anonima minatoria, firmata da un fantomatico "Ignoto 1" (forse ispirato con macabra ironia al caso dell'omicidio di Yara Gambirasio). Nella lettera, l'anonimo si dichiara un ex sostenitore della Riccardi e scrive: «Il bene del Comune, in questo periodo, è a cuore a tutti, ma sappiamo che c’è una persona che non vuole bene al nostro paese e che si chiama Walter Semperboni. Non pensavo che una persona come te potesse spalleggiarlo. Ti stai bruciando tutta la tua credibilità. E il mio voto non lo prenderai più. Ma ti dirò di più. Mi sono promesso che se tanto bene vuoi a Walter Semperboni, io ti rovinerò. Lui non ha niente da perdere, ma tu sì». Il riferimento, neppure tanto enigmatico, dell'anonimo è a diversi video di cui sarebbe in possesso (come spiega sempre nella lettera) e che dimostrerebbero come la Riccardi, nell'edicola di cui è titolare, non emetta regolari scontrini. La minaccia è di presentare questi video alla Guardia di Finanza. La Riccardi s'è però mostrata tranquilla e determinata, pur ammettendo un po' di amarezza per la lettera ricevuta. Ha dichiarato: «Siccome mi sento tranquilla in coscienza, ho deciso di rendere pubblica la lettera e di denunciare il fatto alla Stazione dei Carabinieri di Ardesio»

8 - Mamma e bambino di 2 anni investiti a Martinengo

Nel pomeriggio di lunedì 16 marzo, a Martinengo, una donna con il suo bambino di 2 anni sul passeggino sono stati investiti da un'automobile mentre si trovavano all'altezza dell'incrocio tra via Monsignor Piani e via Papa Giovanni XXIII. L'investimento sarebbe avvenuto dopo che la Hyundai che li ha investiti aveva avuto uno scontro con un'altra auto, una Ford Focus. La madre e il figlio, residenti in paese, si trovavano nell'area pedoni al momento dell'investimento. Entrambi sono stati ricoverati all'Ospedale di Treviglio. Al bambino è stato rilevato un trauma cranico ma le loro condizioni non sembra siano gravi. Restano comunque sotto osservazione dei medici.

9 - All'aeroporto di Orio arrestato un pakistano clandestino che faceva l'imprenditore in Italia

Intorno alle 8 di domenica 15 marzo, un pakistano di 33 anni è stato fermato all'aeroporto di Orio al Serio mentre si stava imbarcando su un volo per Bruxelles. Il motivo del fermo sono i documenti falsi di cui era in possesso. L'uomo, infatti, viveva da anni in Italia, dove aveva anche una ditta individuale con quattro dipendenti che commercia macchine per la movimentazione della terra. Peccato che fosse un clandestino, sulla cui testa pendeva già un provvedimento di espulsione emesso dal prefetto di Aosta. Con una serie di documenti falsi, però, era riuscito a restare in Italia e a continuare la propria attività. Intercettato dalla polizia di frontiera dell’aeroporto, gli agenti hanno rilevato che il passaporto inglese in suo possesso era stato modificato nella parte in cui sono riportati i dati. Inoltre, l’uomo aveva anche una patente, sempre inglese, risultata anch'essa falsa. Era invece in possesso di una carta di identità, non valida per l’espatrio, e della tessera sanitaria valide, ottenute regolarmente in un comune del Comasco grazie ai documenti falsificati. L’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto la misura dei domiciliari. Il 3 aprile prenderà il via formalmente il processo nei suoi confronti.

10 - A Spirano arriva la prima chiusura di un'attività per il regolamento "anti kebab"

Gli agenti della Polizia Locale di Spirano hanno notificato lunedì 16 marzo la prima notifica di chiusura di un'attività di ristorazione etnica nel centro storico del Comune orobico, applicando così la norma di “tutela architettonica” che è stata anche rinominata "anti kebab", poiché prevede una serie di paletti per l'apertura di attività commerciali nel centro storico, tra cui la provenienza del cibo proposto ai clienti. In poche parole sono vietati, in quell'area, tutti i kebab e i fast food. Il provvedimento è arrivato proprio nel giorno in cui era stato inaugurato il nuovo take away situato in via Manzoni, al numero civico 33. Non è solo il primo caso di Spirano, ma è il primo caso certificato in tutta Italia. Sulle pagine di Bergamonews è arrivata anche la spiegazione del sindaco di Spirano, Giovanni Malachini: «Il locale pubblicizzava chiaramente la vendita di kebab, noi abbiamo deciso di tutelare l'attività tradizionale vietando quelle etniche così come hanno fatto tanti altri Comuni, non solo della Lega Nord. Mi sconcerta il fatto che, in tutta la fase istruttoria, il proprietario non abbia preso in considerazione i suggerimenti. Forse perché è molto diffusa l'idea di impunità. A Spirano non è così. Mi verrebbe da dire che Spirano non è Italia».

 

16 MARZO

 

1 - Bossetti scrive una lettera a Il Giorno e il suo legale non esclude il rito abbreviato, ma condizionato

Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo accusato di essere l'assassino di Yara Gambirasio, ha scritto una lettera a Il Giorno, l'ennesima dell'ultimo periodo, in cui racconta nuovamente la sua verità e si dice una volta in più innocente: «Cosa posso dire ora ai genitori di Yara? Nulla!! Perché solo se io fossi il colpevole potrei dirgli qualcosa ma io non li conosco, non so chi fosse Yara, non ho idea di cosa loro pensino. Sono sicuro che la loro sofferenza è grande, ma perché io ci sono finito di mezzo? Cosa c’entro io?». Il foglio protocollo inviato alla redazione del quotidiano reca anche un titolo: "Pensieri, emozioni, difficoltà e speranze mentre trascorrono i mesi in carcere". Le parole del muratore di Mapello sono un lungo monologo sulla sua vita nella cella di via Gleno, da, a suo dire, innocente. Quattro pagine fitte di parole, dove racconta le sue giornate e le sue preoccupazioni: «È difficile spiegare il carcere a chi non l’ha mai vissuto da dentro, a chi lo ha solo visto in un film. Il carcere, che tu sia innocente o colpevole, è sempre e comunque un inferno» dice Bossetti, che poi si sfoga: «Essere stato incastrato, essere il capro espiatorio, essere sacrificato in televisione come l’orco, il mostro?». È tutto un grande errore, dichiara Bossetti, che poi si sofferma anche sulle restrizioni imposte dalla procura, che gli concedeva, di fatto, solo poche visite con i familiari e molte con cappellano, psicologo e il suo legale Salvagni: «Forse avevano sperato di rompere la mia resistenza, di piegare la mia testardaggine a dichiarami innocente, ma cosa altro potevo fare, se ero e rimango innocente? Potevo dichiararmi colpevole per avere la televisione in camera? Dovevo patteggiare un qualcosa di vergognoso che non mi ero mai sognato di commettere, per avere una cella migliore? Ma siamo matti? [...] Passo le mie giornate dormendo più di quanto io abbia mai dormito in vita mia, giocando a scala 40». Ora ha anche la televisione: «Vedo mia moglie e i miei figli assediati dai giornalisti, vedo mia madre insultata per strada, vedo mia sorella picchiata sotto casa e minacciata, e io sono qui chiuso che non posso difendermi. Cosa mi sostiene? Cosa mi conforta? Nulla!!!!!! Nemmeno l’amore della mia famiglia riesce a confortarmi! Cosa mi può confortare da questo?». La chiusura è dedicata alla fede, persa in tutto tranne che in una cosa: «Non ne ho nella giustizia, che si è dimostrata ottusa, non ne ho negli uomini, che si sono dimostrati senza cuore, e non ne ho nella preghiera, che per ora si è dimostrata inutile. Mi rimane solo la fede in me stesso e nella mia assoluta verità».

Intanto, dopo la diffusione di questa ennesima lettera (la terza negli ultimi mesi) di Bossetti, il suo legale, Claudio Salvagni, non esclude l'eventualità di presentare domanda di rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo dell’eventuale pena ed evita il dibattimento, con ogni decisione viene presa in sede di udienza preliminare. A una condizione però: che il giudice prenda una decisione allo stato degli atti, ma con la possibilità di assumere una o più prove indicate dall’imputato. In sostanza si tratta di rito abbreviato condizionato, cioè l'imputato avanza la richiesta a patto che il giudice accetti di acquisire al processo determinate prove da lui stesso indicate. Intanto, mercoledì 18 marzo scadranno i 20 giorni dalla data di notifica dell’avviso della chiusura dell’inchiesta: un termine entro il quale l’indagato può chiedere un interrogatorio, un'integrazione di indagine, depositare memorie e produrre documenti. Dal giorno successivo (giovedì 19), qualora non venisse presentato nulla, il pm può inoltrare la richiesta di rinvio a giudizio, oppure l’archiviazione.

2 - Nella notte assalto alla gioielleria Curnis

Alle 3.30 della notte tra domenica 15 e lunedì 16 marzo, con un’auto ariete una banda di ladri ha dato l’assalto alla gioielleria Curnis in pieno centro a Bergamo, sotto gli archi del Quadriportico. La vetrina centrale, quella che da verso la Procura, in largo Belotti, è stata comnpletamente abbattuta. Secondo le stime il bottino sarebbe di circa un milione di euro, oltre agli ingenti danni causati alle strutture. In pochissimo tempo i carabinieri di via Novelli erano davanti al negozio, ma la banda era già fuggita con gioielli e orologi razziati dalle vetrine perché la merce esposta, che non era stata ritirata e messa in cassaforte. I banditi sono fuggiti a bordo di una seconda macchina.

3 - Infortunio tra Caravaggio e Treviglio, codice rosso per un 39enne sulla Brebemi

È giunto al 118 un codice rosso per un uomo che si sarebbe infortunato mentre si trovava sulla Brebemi, l'autostrada A35 che collega Milano a Brescia. L'uomo si trovava nel tratto compreso tra Caravaggio e Treviglio. Ancora poche e frammentarie le informazioni giunte. Si sa solo che un uomo di 39 anni sarebbe in gravi condizioni. L'allarme è arrivato intorno alle 6.35 della mattina di lunedì 16 marzo.

4 - Rissa in via Previtali, ancora sotto accusa il bar Luna

Intorno alle 3.30 della notte tra sabato 14 e domenica 15 marzo, in via Previtali, s'è scatenata una rissa che ha svegliato i residenti della zona. Le persone coinvolte, secondo quanto riportato dalle testimonianze, sarebbero 6, tra cui una coppia di italiani: una donna accusava un gruppo di boliviani di averle rubato il cellulare. Il dito però viene puntato, ancora una volta, contro il bar Luna, che ha riaperto da pochi giorni dopo che un'ordinanza comunale l'aveva obbligato a una chiusura forzata a seguito delle tante segnalazioni dei residenti per risse e schiamazzi. Sta all'Amministrazione valutare che fare davanti a queste nuove segnalazioni dei residenti esasperati.

5 - L'allarme del Movimento 5 Stelle: «Rischio materiale tossico nel muro di contenimento del Torrente Riso»

È un allarme inquietante quello lanciato dal Movimento 5 Stelle bergamasco, che s'è recato nella Valle del Riso per documentare, anche con fotografie, il rischio che dentro il muro di contenimento della scarpata che dà sul torrente Riso ci sia una bomba ecologica. La questione è segnalata da Alan Vassalli, Fabio Gregorelli e Stefano Reale, consiglieri comunali pentastellati a Scanzorosciate, Bergamo e Treviolo che venerdì hanno girato al deputato Massimo De Rosa, vicepresidente della VIII Commissione ambiente territorio e lavori pubblici, all’europarlamentare Marco Zanni e al consigliere regionale Dario Violi. Come spiega L'Eco di Bergamo, siamo nelle vicinanze del ponte della pista ciclopedonale che attraversa il torrente, più o meno a metà strada tra la località Fondo Ripa e la Pontenossa s.p.a.. Una zona di miniere: qui rimasero attive fino al 1982, quando la Samin-Eni decise la chiusura a Gorno e Oneta perché l’estrazione dello zinco non era più remunerativa. Ci sono diverse colate dal muro di contenimento del torrente che vanno a finire nelle acque che poi, a loro volta, entrano a far parte del Serio. Un'analisi più approfondita della situazione è ciò che chiedono i pentastellati.

6 - Bergamo, crolla l'edilizia. In 7 anni -64% di permessi di costruire

Che l'edilizia fosse il settore economico bergamasco che maggiormente ha risentito della crisi economica abbattutasi sul Vecchio Continente (e non solo) negli ultimi anni, era cosa nota, ma ora ci sono numeri inquietanti a confermarlo: in 7 anni, i permessi di costruire a Bergamo e provincia hanno avuto un crollo del 64%. La flessione complessiva nazionale, dal 2005 ad oggi, è stata dell’81%.

7 - Endine, presentato il progetto per rilanciare il lungolago

L'Endine si sta attrezzando per rilanciare un settore mai realmente partito, nonostante la bellezza oggettiva di quei luoghi: il turismo. Il lago, contornato dai Comuni di Endine, Spinone, Ranzanico e Monasterolo,è preso abitualmente d’assalto nei fine settimana estivi, durante le sagre e in occasione di manifestazioni musicali. Le strutture ricettive e di accoglienza tuttavia non sempre sono all’altezza della situazione, anzi. E così l'amministrazione di Endine ha dato carico a due imprenditori di dare un volto nuovo al litorale, un’area complessiva di circa 6mila metri quadrati di parco dove attualmente è presente il "Bar Gerù", punto di ristoro e ritrovo dei villeggianti, ma nulla più. Il sindaco Marco Zoppetti spiega: «La gestione dell’area e del locale pubblico veniva affidata annualmente. Ora abbiamo rifatto l’asta pubblica per la concessione della zona di lungolago estendendo la durata: non più 12 mesi, ma 25 anni, in modo che chi subentra nella gestione possa programmare ogni tipo di intervento». E la gara d'appalto è stata vinta dagli imprenditori Aldo e Vladimir Kola di Endine Gaiano. Purtroppo il nuovo lungolago sarà pronto per il nuovo anno, anche se per questa stagione saranno apportate alcune migliorie alla struttura, in attesa di aprire il cantiere dei lavori credo ad ottobre.

8 - Sfilata rinviata per pioggia, ma la pioggia non è arrivata

Domenica 15 marzo era prevista la tanto attesa sfilata di Metà Quaresima abitualmente organizzata dal Ducato di Piazza Pontida. Ma alla fine è stata rinviata a domenica prossima, 22 marzo, principalmente su pressione dei meteorologi che parlavano di pioggia battente. Pioggia che, in realtà, non s'è vista. Il tempo era sì uggioso, ma non certo piovoso. E così scatta la polemica da parte del Duca Mario Morotti lo Smiciatöt: «Dire che sono stato sfortunato è poco. Me lo sentivo che non sarebbe piovuto. Anche a Bergamo Tv, venerdì, avevo detto che con buona probabilità si sarebbe fatta la sfilata, perché la pioggia era prevista la sera. Poi ho deciso di ascoltare i meteorologi, ho sentito anche l’aeronautica militare e un agronomo, tutti dicevano che avremmo visto la pioggia e così ho ceduto. La sfilata è confermata il 22 marzo - sottolinea il Duca -. Che piova, nevichi o tiri il vento…non mi fido più del meteo».

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