Guardate il bellissimo corto Piper (la Pixar non sbaglia mai un colpo)

Piper doveva essere un semplice esperimento della Disney Pixar per sviluppare «una maggiore flessibilità creativa», ma gli occhioni dolci del piccolo esemplare di piovanello (in inglese, per l'appunto, "piper", a cui si ispira anche l’omonimo aeroplano) hanno convinto il colosso americano a creare il mini-film. Si tratta del nuovo cortometraggio diretto dal regista Alan Barillaro e che ha accompagnato in questi giorni l’uscita del grande e atteso Alla ricerca di Dory.
Una storia che fa riflettere. Il piccolo uccellino inizia a scoprire il mondo uscendo dal suo nido e da quella calda sicurezza che aveva accompagnato il primo periodo della sua infanzia. È proprio quella stessa madre che lo aveva sempre imboccato e riscaldato che ora lo invita a conoscere la vita vera, quella fatta di sfide. E sono proprio questi primi ostacoli che terrorizzano il povero piccolo che, cercando di procurarsi del cibo, viene ingenuamente travolto da un'onda. Metafora di ciò che è chiamato ad affrontare qualsiasi bambino che entra a far parte di quel misterioso vortice chiamato crescita. Ma il nostro eroe riuscirà, con l’aiuto di un piccolo amico, a ribaltare la situazione; dimostrazione che nella vita, per superare una paura, basta soltanto cambiare prospettiva.



Ancora una volta Pixar fa centro. La dolcezza irresistibile di questo paffuto protagonista, unita ad una spettacolare capacità grafica, fanno di questo corto un vero e proprio capolavoro. Ha talmente colpito la critica da essere stato definito da Vanity Fair UK come il migliore del 2016. Un'opera che è costata molta fatica: ci sono voluti anni di studio per elaborare il software che ha permesso una resa grafica di così alto livello. Molte sono state le ore passate sulle fredde spiagge della California ad osservare le movenze dei piovanelli e il loro ecosistema. L’intento dell’autore è stato quello di superare l’umanizzazione dei movimenti di molti animali made in Pixar. I particolari più complessi? I movimenti combinati di piume, spiaggia e acqua. La tecnologia era stata inizialmente sviluppata dallo stesso Barillaro per un altro sceneggiato Disney uscito nel 2012, Ribelle. Quei cortometraggi che nacquero un tempo come test per le animazioni dei film, sono oggi sempre più banchi di prova per giovani talenti emergenti.
Chi è Alan Barillaro. Alan nasce da padre calabrese e madre abruzzese ma, nonostante le origini nostrane, è cresciuto in Canada. Nel 1997 diventa animatore della Disney Pixar collaborando alla creazione di alcuni lungometraggi quali Gli Incredibili, Alla ricerca di Dory, Ribelle e Wall-E, che in un intervista ha definito «sua creatura» e a cui è ispirato anche il “non-parlato” di Piper. Nonostante avesse dichiarato nel 2009 di non voler diventare regista, spinto dal numero uno della casa di produzione, John Lasseter, e ispirato dalle «spiagge di casa», ha deciso di intraprendere questa avventura. E noi ringraziamo.