In Sicilia

Posti fantastici e dove trovali Favignana, isola d'incanto

Posti fantastici e dove trovali Favignana, isola d'incanto
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Guide: Lonely PlanetTouring Club.

 

A venti minuti di traghetto da Trapani, Favignana deve il suo nome ai Romani, al termine favonius col quale si indicava il vento caldo che arrivava da Ovest. I greci, invece, usavano chiamarla Auegusa, “isola delle capre”, che ancora oggi sono una presenza notevole sull’isola. Favignana è un paradiso dove passare una vacanza tra immersioni, escursioni in barca e passeggiate, dormendo in alberghi ricavati in case di campagna. Un’isola dalla forma allungata, che ricorda una farfalla, dove si trova il parco marino più grande d’Europa e non ci sono locali modaioli né grandi alberghi, dove le nuove strutture ricettive vengono aperte restaurando vecchi alloggi intonacati di bianco e con le finestre azzurre.

Tra storia e natura. L’isola è un susseguirsi di cale e insenature, come Cala Rossa, che deve il nome alla battaglia delle Egadi, durante la quale la flotta romana distrusse quella cartaginese, tingendo di rosso le acque dell’isola, oppure Cala Rotonda, che ospita l’Arco di Ulisse, che la divide a metà. Cala del Pozzo è famosa per il sentiero di rocce da fare per raggiungerla, mentre Punta Rossa per il faro dell’isola. A Punta Longa, invece, si va ad aspettare le barche dei pescatori, che tornano al tramonto.

 

 

Gli amanti dello snorkeling e delle immersioni non hanno che l’imbarazzo della scelta, dato che nell’arcipelago delle Egadi, attorno ai 40 metri di profondità, si trova la prateria di Posidonia oceanica, un habitat importantissimo per la riproduzione delle specie ittiche. Alla Grotta degli Innamorati s si trovano ombrine, cernie, ricciole e ricci, mentre alla Secca del Toro, attorno a un grande monolite, si intravedono dentici e saraghi. Nella grotta subacquea di Cala Rotonda si incontrano astici, cernie e aragoste, mentre poco più a largo si intravedono spesso i delfini.  Ci sono poi molte zone rocciose, ideali per tuffarsi, come Grotta Perciata o Punta Fanfalo. Tante anche le Grotte Marine, raggiungibili solo in barca, come la Grotta dei Sospiri.

Oltre a spiagge di acqua cristallina, Favignana è anche il luogo perfetto per scoprire bellezze naturalistiche a piedi o in bicicletta. Tante sono le passeggiate in mezzo a boschi di macchia mediterranea, compresa la scalata al monte di Santa Caterina, possibile anche a dorso di asinello. Nelle vecchie cave di tufo, invece, si trova ora il Giardino dell’Impossibile, che ospita 200 specie botaniche tra le quali piante tropicali, oltre a un bellissimo giardino ipogeo creato nelle vecchie cave di tufo bianco.

 

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Le tonnare. Per ripercorrere la storia dell’isola interessante è la visita al museo oppure allo Stabilimento Florio, dove scoprire i processi di pesca e lavorazione del pesce. Parlare di Favignana, infatti, significa raccontare la storia delle sue tonnare, che ben rappresentano la tradizione della pesca e la sapienza marinara propria di questo luogo. Dopo decenni di attività, nel 2007 l’Unione Europea ha imposto la chiusura della tonnara, che è stata però appena riaperta, dopo il restauro dello Stabilimento Florio, tornando ad essere un’attrazione per i turisti, simbolo di una ritualità legata al mondo del mare, che trova nella mattanza, la famosa pesca dei tonni, un rito antico e affascinante. Come prevedibile, Favignana è il paradiso per gli amanti del pesce: dalle seppioline ripiene agli spaghetti dal nero di seppia, dai bucatini con le sarde alle polpette di tonno, passando per la zuppa di aragosta.

Le altre isole. Se poi Favignana non fosse abbastanza, restano da esplorare le altre isole dell’arcipelago: la calcarea Marettimo, la minuscola Formica e Levanzo, dove discendere nei siti di archeo-sub a cercare resti di anfore fenicie.

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