La città eterna in tutta la sua bellezza

Posti fantastici e dove trovarli Itinerari insoliti nel cuore di Roma

Posti fantastici e dove trovarli Itinerari insoliti nel cuore di Roma
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Immaginereste di trovare un candelabro nel mezzo di un arco nel cuore di Roma? Succede nel Quartiere Coppedé, un reticolo di cinque strade poco distanti da viale Regina Margherita, in un quadrante compreso tra via Tagliamento e Piazza Buenos Aires. Nato dall’immaginazione dell’architetto Gino Coppedé (1866-1927), questo quartiere fu costruito negli Anni Venti con l’idea di creare un nuovo distretto residenziale per ricchi professionisti. Alla sua fantasia si devono case con torrette, fontane decorate con animali fantastici e mosaici che riproducono esseri alati, in un mondo parallelo in cui lo stile bizantino si fonde con l’art déco, le decorazioni medievali con l’ispirazione classica. Tra gli edifici, spiccano la Palazzina del Ragno, con uno stile assiro-babilonese e un grande ragno sulla facciata, e il Villino delle Fate, un mosaico di materiali, marmo, mattoni, terracotta e travertino che si uniscono in archi e fregi. Un quartiere, questo, che ha ispirato, per l’atmosfera magica che vi si respira, moltissimi cineasti, tra i quali Dario Argento, che ha girato qui alcune scene del suo Inferno e de L’uccello dalle piume di cristallo.

 

 

Di tutt’altro genere è il secondo itinerario da scoprire nella capitale. Per provarlo basta salire su un tram, il 19, che attraversa buona parte di Roma Est: da via Tuscolana al Pigneto, da Porta Maggiore a San Lorenzo passando davanti all’Università La Sapienza e a Piazza Regina Margherita, fino al quartiere Parioli e a Villa Borghese, per terminare a Piazza Risorgimento, in zona San Pietro. Farsi un giro su questo tram, che ormai è un’istituzione, significa muoversi tra tanti volti della città eterna: dalle vie commerciali ai negozietti di quartiere passando di fronte alle mura aureliane e alle ville della "Roma bene". Una delle fermate, poi, lascia poco distanti dal parco di Villa Borghese, che non è solo uno dei più importanti polmoni verdi della città, ma anche uno scrigno di tesori urbani. In questo giardino di circa ottanta ettari si nasconde, infatti, la fontana dei sarcofagi, un tempietto greco e un orologio ad acqua che è una vera meraviglia con una storia tutta sua. Ideato nel 1867 da un frate domenicano appassionato di ingegneria e di orologi, Padre Embriaco, fu inviato, nella versione prototipo, all’Esposizione Universale di Parigi, dove, però, per paura di rompere il marchingegno non fu neppure tirato fuori dalle casse in cui era imballato. Pochi anni più tardi, nel 1873, furono però i cittadini romani a poter ammirare il vero orologio, che da allora fa bella mostra di sé poco distante dalla famosissima terrazza del Pincio. Ma le meraviglie non finiscono qui: perdendosi in questo polmone verde in pieno centro, succede di ritrovarsi di fronte a un lago oppure al galoppatoio, all’ingresso del bioparco o di fronte alle statue senza tempo del Canova, ad ammirare Amore e Psyco o il Ratto di Proserpina.

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Quartiere Coppedè

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L'orologio ad acqua nel parco di Villa Borghese

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La Fontana dei Libri in Sant'Eustachio disegnata e realizzata da Pietro Lombardi

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Il parco di Villa Borghese

Ma se la vostra curiosità non fosse ancora stata soddisfatta, c’è un altro percorso che vi farà scoprire una Roma nascosta: quello tra le fontane ideate dall’architetto e scultore Pietro Lombardi, a cui negli anni ’20 il Comune di Roma diede l’incarico di creare delle fontane dedicate ad alcuni quartieri. Fu così che nacquero la fontana dei libri nel rione Sant’Eustachio, quella dei monti nel Rione Monti, la fontana della pigna nella Piazza di San Marco, quella degli artisti nell’animata via Margutta, la fontana della botte nel Rione Trastevere, l’imponente fontana delle anfore nel Rione Testaccio, quella delle palle di cannone nel Rione Borgo, e, infine, la fontana del Timone costruita nei pressi di Lungotevere Ripa, dove un tempo si trovava l’antico porto della città.

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