Posti fantastici e dove trovarli Viaggio in Iran, con le sue perle

Guide: Lonely Planet, Rough Guides, The Guardian.
Cerniera tra mondo arabo e centro-asiatico, l’Iran è un paese grande cinque volte l’Italia, fatto di deserti e di montagne alte quasi seimila metri, un altopiano dove vivono ottanta milioni di persone di fede musulmana sciita (il 95 per cento) in un mosaico etnico di persiani, azeri, curdi, arabi, beluchi e turcmeni. La capitale è Teheran, una città da undici milioni di abitanti pulita ed efficiente, che fa respirare aria di modernità, dove gli studenti affollano i pub e le famiglie fast food in stile persiano. Meritano un giro turistico la cittadella, la Torre Azadi costruita nel 1971 per commemorare i 2500 anni delle monarchie e i dieci chilometri di bancarelle del Gran Bazar. Imperdibile il Museo Nazionale dei Gioielli che comprende una delle collezioni di preziosi più importanti al mondo, tra i quali il Darya-i-Noor, un diamante da 182 carati.
Shiraz, città di giardini e mausolei. Spostandosi nella parte sud-centrale del paese ci si ritrovava a Shiraz, cuore della cultura medievale nazionale, dove nacque e visse il poeta e mistico Hafez, uno dei più importanti esponenti della letteratura persiana. Shiraz è una città di giardini, così belli da essere diventati Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Divisi in quattro settori simboli degli elementi zoroastriani di cielo, terra, acqua e fuoco, ospitavano una vegetazione rigogliosa, che raffigurava – secondo il Corano – la vita eterna.
Altra gemma cittadina è Shah Cheragh, ovvero la tomba dei fratelli Ahmad e Muhammad, figli dell'Imam sciita Mūsā al-Kāẓim e lontani discendenti del profeta Maometto. Un mausoleo che deve il suo nome (che significa “Imperatore della luce”) a uno Ayatollah che si accorse di una luce che emanava dal luogo della sepoltura. Seguendo le sue indicazioni fu portato alla luce un corpo con un’armatura e un anello, sul quale era riportata l’identità di uno dei due fratelli. Il luogo divenne quindi sito di pellegrinaggio e fu costruito un mausoleo sfarzoso, pieno di specchi e mosaici dalle lavorazioni preziose.
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Persepolis, l'antica capitale. Oltre ad essere uno dei luoghi culturalmente e artisticamente più importanti del paese, Shiraz è anche una delle migliori basi per partire all’esplorazione di Persepolis (a soli cinquanta chilometri di distanza), che fu una delle cinque capitali del favoloso impero achemenide, il più esteso della storia antica, che arrivò a a comprendere ad est la valle dell’Indo, a nord la parte meridionale del lago d’Aral e del Mar Caspio, a ovest l’Europa e a sud l’Egitto, la Mesopotamia e i Monti Zagros. Oggi la Città dei Re accoglie i visitatori con una porta monumentale vigilata da leoni alati, ingresso trionfale verso un sito che custodisce ciò che resta di palazzi, scalinate e edifici con stucchi e bassorilievi. Costruita da Dario nel 518 ac fu poi distrutta da Alessandro Magno che, arrivato davanti alle sue porte nel 330 ac, non ebbe bisogno di combattere per conquistarla. Un anno prima, infatti, il re persiano Dario era stato sconfitto e nessuno si opponeva più all’esercito macedone. Ad Alessandro servirono 20mila muli e 5mila cammelli per svuotare la camera del tesoro, mentre veniva ordinata la distruzione della città e la fusione delle lamine d’oro che ricoprivano le statue e il trono. Della splendida città dei Re restarono solo rovine.
Yazd, la città zoroastriana. Persepolis non è, però, l’unica città iraniana il cui passato riporti indietro di centinaia di anni. Yazd, ad esempio, era il centro della religione zoroastriana, cioè il culto basato sugli insegnamenti di Zarathustra che in passato fu una delle religioni più diffuse in Asia Centrale. Oggi è una città di mattoni, vicoli stretti e muri alti, che nascondono giardini e cortili.
Isfahan, la città blu. Isfahan, invece, fu la capitale dello scià Abbas, che vi regnò tra il XVI e XVII secolo. È la città blu delle moschee ornate di mosaici e ceramiche, dei portali maestosi e dei minareti svettanti contro il cielo, un centro simbolo della poesia dell’arte islamica e dello sforzo architettonico fatto per avvicinarsi a Dio. Qui gli edifici hanno nomi affascinanti: la Residenza delle Quaranta Colonne ( in realtà venti, ma raddoppiate dal riflesso nella vasca antistante il palazzo), il Ponte dei 33 Archi e lo Zayandeh Roud,“il Fiume che dà la Vita”.
Il presente e il futuro. Paese antichissimo, l’Iran ha una storia recente con la quale deve ancora fare i conti, provando ad accettare i postumi della teocrazia fondamentalista degli ayatollah sciiti rimasta al potere più di trent’anni. Un Paese che per anni è rimasto escluso dalla vita internazionale, fino allo storico accordo sul nucleare che ha portato nel gennaio 2016 alla fine delle sanzioni economiche e finanziarie imposte a causa del programma nucleare iraniano (abolite con l’assicurazione che l’Iran rinuncerà alla sua attività di arricchimento dell’uranio).
Culla di civiltà a partire dal quinto millennio prima di Cristo, l’Iran ha visto nascere, crescere e morire gli imperi di Assiri, Medi, di Persiani, Mongoli, Arabi, Parti, Safavidi, Cagiari. Paese da poco apertosi al turismo, conserva ancora intatta l’autenticità che spinge i suoi abitanti ad essere estremamente ospitali di fronte ai viaggiatori. Motivo ulteriore (se ne servissero altri) per fare le valigie e partire.