Psychiatric Circus, show di talenti Diverte Bergamo terrorizzandola

Già il nome dice tanto, se non tutto: Psychiatric Circus. Un circo di matti. Ma anche di talenti internazionali: acrobati, ballerini, cabarettisti, attori, pagliacci, tutti appartenente alle più prestigiose scuole del settore, quelle di Torino, Flic e Grugliasco, dal circo di stato di Bucarest, Montreal e Londra. Numeri pazzeschi, incredibili, tecnicamente complicatissimi, eseguiti in un'atmosfera dark e sconsigliata ai minori di 14 anni. Dal 27 maggio, fino al 12 giugno, nel parcheggio antistante il centro Auchan di Curno, il circo-teatro di ambientazione manicomiale pensato dalla storica famiglia circense Bellucci-Medini intratterrà tutti coloro che vorranno vivere un'esperienza fuori dal comune, psichedelica e per certi versi folle, ma certamente unica.
Uno show di «puro terrore». Un evento terrificante, irriverente ma soprattutto divertentissimo, messo in scena da un cast internazionale di altissimo livello artistico che presenta numeri tecnicamente complessi, ma costruiti sempre con una chiave ironica e, allo stesso tempo, inquietante. Giochi di incastri tra acrobatica al suolo e al trampolino, verticalismo, fachirismo, contorsionismo, manipolazione, fantasismo e folle comicità per regalare agli spettatori risate di «puro terrore». Psychiatric Circus è uno spettacolo di nouveau cirque ispirato alle suggestioni del famoso Cirque du Soleil, ma con tinte più forti. Ambientato negli anni Cinquanta, racconta la vita all’interno del manicomio cattolico di Bergen, gestito da Padre Josef, dottore e direttore, e dalle sue fedeli suore. Un luogo in cui il senso delle cose è totalmente capovolto.












I personaggi. Oltre al Dott. Padre Josef, vecchio prete specializzato in psichiatria e noto per la sua ribellione alla medicina classica, emarginato dal mondo accademico per i suoi metodi considerati troppo innovativi, i protagonisti di questo pazzo spettacolo sono il Pagliaccio, la Suora, Maurizio, Elisa, Raffaele e Jason. Il Pagliaccio è entrato in manicomio quando aveva soltanto 18 anni e da allora ha sempre indossato una maschera da clown, senza toglierla davanti a nessuno. Dietro quella maschera si nasconde una terribile verità, che ha a che fare con un innocente gioco di bambino. La Suora, invece, rappresenta una delle assistenti zelanti che si occupano di ogni cosa e che svolgono ogni tipo di mansione all'interno del manicomio di Padre Josef, dalla più umile alla più terrificante, disposte a tutto pur di compiacere il loro direttore. E quando si dice tutto, si intende proprio tutto. Elisa è una donna che non è mai cresciuta dall’età di 6 anni, quando, rimasta orfana, è stata ospitata al manicomio di Bergen. Ha solo un’amica: la sua inseparabile bambola, che non abbandona mai. Da piccola ha visto la madre morire, e il suo dolore si è trasformato in un talento magico e terrificante. Raffaele, dal canto suo, faceva il domatore. Poi, un giorno, è successo qualcosa nella sua mente. Da allora vive in manicomio, ma non ha mai smesso di vedere cose che gli altri non vedono: animali che lo aggrediscono, milioni di ragni che lo assalgono, leoni, scorpioni… Raffaele è ossessionato dalle cose che non esistono. E la sua ossessione è contagiosa. Jason, infine, è un paziente diventato infermiere grazie alla sua capacità di imporsi. Si aggira nelle celle incutendo timore a suon di catena, quella catena che per molto tempo lo ha tenuto attaccato ad un triste destino. Oltre a loro, in questo Psychiatric Circus, si aggirano altri loschi personaggi, come Maurizio, ragazzo psicotico con la camicia di forza, ma anche una schizofrenica che si crede un’infermiera, un maniaco sessuale e tanti altri. Sono molti i pazienti del Dott. Josef. Nessuno è mai uscito da qui, forse perché nessuno è mai guarito. O forse perché tutti, qui, si sentono a casa.
[Foto dal sito psychiatricircus.com]
I commenti e il tour. La regista, Loredana Bellucci, spiega: «È uno spettacolo dalle tinte forti, che in qualche modo racconta quello che purtroppo è realmente accaduto nei manicomi. Però il nostro primo obiettivo non è la riflessione profonda, non sarebbe nostra competenza. Il nostro obiettivo è semplicemente quello di coinvolgere il pubblico, di farlo ridere e divertire, ma senza distrarlo». Nel suo peregrinare per l'Italia, lo spettacolo è stato anche criticato, tacciato di non portare rispetto verso le persone affette da malattie mentali. Non è di questo parere l'autrice e organizzatrice dello spettacolo itinerante, Sandy Medini: «Noi crediamo che il rispetto non imponga di evitare di affrontare certi temi, e nemmeno che prescriva di trattarli solo con deferenza. Essere irriverenti talvolta è un modo per sollevare questioni, scuotere lo status quo, accendere l’attenzione. Per noi questo spettacolo è un modo per dire che anche le persone che noi mettiamo fuori dalla società, a cui attacchiamo l’etichetta di “diverso”, possono avere e spesso hanno sensibilità e talenti che non conosceremo mai, per paura o per supponenza. Solo che noi parliamo di tutto questo usando la chiave del divertimento e dell’intrattenimento. L’umorismo è uno strumento eccezionale per scardinare certezze, ideologie e tabù».
La tematica principale è, naturalmente, l'horror, ma saggiamente mixata a un pizzico di follia e di gusto per l’assurdo. A questo, aggiungete anche indubbi spunti di creatività, di libertà e di irriverenza tipicamente teatrale e circense. Otterrete così Psychiatric Circus, una novità assoluta nel settore. Uno dei punti di forza è certamente la tanta interazione con il pubblico, elemento che rende lo spettacolo ancora più ricco di colpi di scena, ancora più divertente e ancora più unico. Lo spettacolo ha debuttato Padova e finora ha registrato oltre 80mila presenze. I biglietti sono disponibili online o al botteghino, vanno da 20 a 35 euro, ma sono disponibili offerte a metà prezzo online. Dopo Bergamo, Psychiatric Circus si sposterà a Trento, poi a Bolzano, per chiudere a Rovereto e Rimini.