Il simbolo è la rarissima tigre bianca

Quante e quali belve feroci ci sono al Parco delle Cornelle

Quante e quali belve feroci ci sono al Parco delle Cornelle
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Sono 28 le bestie feroci che popolano il Parco faunistico “Le Cornelle” di Valbrembo. Nell’ordine si contano sei tigri, quattro leoni, tre ippopotami, due puma, due rinoceronti e cinque leopardi: uno africano, due delle nevi e due leopardi nebulosi (vedremo in seguito chi sono). A loro si aggiungono sei coccodrilli. Simbolo del parco è la rara tigre bianca del Bengala, oggi completamente estinta in natura. I bambini che entrano alle Cornelle vengono attirati soprattutto dalla vista di questi animali temibili e affascinanti e, in particolare, da leoni, tigri, rinoceronti e ippopotami. Le altre attrazioni sono elefanti e giraffe (che non rientrano nella categoria "bestie feroci", ma solo comunque potenzialmente pericolosi).

Le tigri bianche. Dai primi anni ’90 le tigri bianche (o tigri del Bengala) sono l’emblema delle Cornelle. Nel 1994, il parco di Valbrembo fu il primo in Italia che ne acquisì un esemplare. Per questo motivo, la notorietà del parco è stata legata a doppio filo a questa specie rara, che deve la sua  sopravvivenza proprio ai giardini zoologici: in natura questi esemplari sarebbero facilmente individuabili dai cacciatori per il mantello chiaro e, quindi, uccise con facilità. Alle Cornelle c’è una coppia di tigri bianche, Kuru e Dharma, entrambe nate nel 2008. Il maschio è determinato e, a volte, anche aggressivo. Dharma, al contrario, è dolce e affettuosa: ama fare una specie di fusa ai “keeper”, ossia ai guardiani che ogni giorno accudiscono queste "bestione". Le tigri - ma questo vale per tutti gli animali del Parco -, vengono nutrite una volta al giorno, di sera, con circa 6 kg di carne di tacchino o di manzo a testa, e separate in recinti singoli per evitare che si aggrediscano a vicenda. La loro pericolosità, più che altro, dipende dal fatto che aggrediscono alle spalle. Per questa ragione, in India è stato ideata una maschera con dipinto il volto da porre sulla nuca in modo da disincentivare un possibile attacco.

I ghepardi. Sono quattro, due femmine e due maschi: Pembe, Vlek, Jaglu e Duma (che è il dominante del gruppo anche se, in realtà, questi felini all’apparenza feroci sono i meno pericolosi tra tutti). Più piccoli di taglia, mangiano mezzo pollo o mezzo coniglio al giorno. Duma, quando si avvicina il guardiano si presenta con aria di sfida: soffia come un gatto e sputa come un lama, anche se poi, dice il guardiano, è «tutto fumo e niente arrosto» perché, in realtà, la sera dopo cena i ghepardi sono i più mansueti tra gli animali feroci, diventano ubbidienti e anche abitudinari.

Le tigri siberiane (Romeo & Giulietta). Romeo è nato alle Cornelle l’11 maggio 2010, mentre Giulietta è arrivata da poco dalla Francia dove è nata il 23 maggio 2009. Le due tigri stanno cercando di trovare il giusto feeling per accoppiarsi e poter così riprodurre una specie che è minacciata di estinzione. In realtà, nella coppia, è Giulietta che detta legge e, a volte, dà zampate e graffia il maschio, decisamente più tranquillo. Uno degli obiettivi del Parco è proprio garantire la salvaguardia e la riproduzione di animali che, se non fossero in cattività, rischierebbero di sparire.

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I leoni. Sono quattro, due femmine di leone bianco (Sun e Star) nate il 7 aprile 1999 in Germania, e due leoni più giovani arrivati da Givskud, in Danimarca, il maschio di nome Pike, nato il 6 agosto 2007, e la femmina, Suma, nata il 23 settembre 2006. Il più curioso e particolare è sicuramente Pike, molto possessivo nei confronti di Suma: quando la femmina va in calore «ci fa sudare sette camicie per allontanarlo», dice Davide Guadagnini, veterinario del Parco. «Ma alla fine tutti questi grandi felini, a parte qualche zuffa e fuoriuscita di sangue, non hanno mai creato problemi»,

Il leopardo. Si chiama Giusy ed è una delle bestie feroci “storiche” delle Cornelle: è  nata il 26 giugno 1998. Un leopardo femmina di 16 anni, ma con prospettiva di vita tra i 23 e i 25 anni, anziana, pacifica, golosona, sovrappeso. Da pochi mesi è arrivato un maschio giovane di leopardo africano di tre anni, Richard, e - nonostante la forte differenza d’età - i due leopardi si sono già accoppiati più volte ma, data anche l’età avanzata di Giusy, non ci sono “pargoli” in procinto di arrivare. Tra gli altri tipi di leopardi presenti allo zoo di Valbrembo ci sono anche due leopardi delle nevi, Kadhir e  Viola, e i leopardi nebulosi, Neo e He-Xie, tutti relativamente mansueti. Ai leopardi poi si avvicinano, anche come postazione, i due puma, una femmina e  un maschio, provenienti dal Belgio e nati nel 2009.

Gli ippopotami. Pur non essendo carnivori e non uccidendo per nutrirsi, gli ippopotami (ce ne sono tre alla Cornelle, papà Pippo, mamma Nina e il figlio Otto, chiamato così perché è nato l’8 agosto e negli scorsi giorni ne è stato celebrato il compleanno con uno striscione), hanno un temperamento che li rende estremamente pericolosi: l'ippopotamo viene, infatti, normalmente sottovalutato da chiunque gli si avvicini. Le statistiche dicono invece che è l’animale che fa più vittime umane in Africa, seguito a distanza dai coccodrilli (ce ne sono sei al Parco). Contrariamente a quanto si pensa a causa della sua stazza, l'ippopotamo ha un’agilità inaspettata, può raggiungere i 40 km/h in tempi brevi, e possiede zanne lunghe fino a 40 centrimetri.

I rinoceronti. Sono due, un maschio e una femmina, e si chiamano Geraldine (nata il 30 agosto 2009 in Germania) e Heine nato il 31 agosto 2006, sempre in terra tedesca. Si tratta di due rinoceronti bianchi, specie che vive nelle savane africane. L’andatura al trotto, con cui i rinoceronti bianchi si muovono abitualmente e che appare così impressionante, può raggiungere in caso di pericolo velocità notevoli. Sono miopi e il pericolo vero arriva quando non riconoscono chi hanno di fronte. Il maschio, Heine, è in procinto però di lasciare lo zoo bergamasco per l'incompatibilità genetica a concepire nel rapporto con Geraldine.

Gli altri animali potenzialmente feroci. Alle Cornelle abitano anche altri animali che, solo in potenza e per difendersi (in particolare, nel caso di difesa dei cuccioli appena nati), possono risultare feroci e pericolosi. Si tratta degIi orsi (tre femmine di orso bruno), delle giraffe che possono uccidere un leone con un calcio, e degli elefanti per la massiccia mole che li caratterizza (anche se alle Cornelle le due femmine presenti, Rupa e Inda, entrambe di 35 anni), sono tranquille e ubbidientissime.

Come sono arrivati alle Cornelle e quanto sono costati. Come sono arrivate le bestie feroci alle Cornelle? Il trasporto avviene attraverso mezzi autorizzati (il guidatore deve essere dotato di patentino specifico) all’interno di casse di acciaio specifiche per felini, prima addormentati e poi risvegliati. Da un po’ di anni a questa parte non esiste più la compravendita di animali in via d'estinzione, ma le belve sono scambiate dai vari zoo europei o mondiali. Per ogni specie esistono, a livello europeo, coordinatori che invitano a spostare le bestie negli strutture zoologiche più appropriate.

 

Inaugurazione "Le cornelle" nel 1981 alla presenza di Ferruccio Benedetti, da poco scomparso.

 Inaugurazione "Le cornelle" nel 1981 alla presenza di Ferruccio Benedetti, da poco scomparso.

 

Come si finanzia il parco e chi ci lavora. Il Parco delle Cornelle è visitato da circa 350mila persone ogni anno. «Viviamo grazie ai biglietti di ingresso e non ci sono aiuti di sponsor o finanziamenti statali, mentre i parchi del centro nord-europa, sono sovvenzionati dai governi e da sponsor», spiega Guadagnini. Prezzo medio del ticket è 12 euro e 10 per i bambini dai 3 ai 12 anni, mentre i "piccolissimi" non pagano. I visitatori vengono da tutta Italia, ma anche dall'estero (tedeschi, inglesi, francesi, con un notevole incremento negli ultimi anni dall’Est Europa). Al Parco lavorano circa 25 persone. Figure chiave sono i keeper, che somministrano gli alimenti alle bestie, fanno le pulizie e segnalano ai veterinari comportamenti particolari o "strani" degli animali. I keeper rappresentano un’evoluzione del vecchio guardiano dello zoo: si tratta di personale specializzato nel trattare questi tipi di animali, con alle spalle un percorso di studi scientifico o frutto di una notevole esperienza. Ad essi si aggiungono veterinari, biologi, guide e naturalisti oltre al personale amministrativo e di cassa.

Breve storia. Il Parco Faunistico Le Cornelle è stato inaugurato nel 1981 a Valbrembo sulla sponda orientale del Brembo, si sviluppa su un’area di 126.000 mq di verde a disposizione degli animali e accoglie circa 130 specie tra mammiferi, volatili e rettili. Il nome del parco deriva da un toponimo locale, che indica i sassi del fiume levigati dalla corrente. È stato Angelo Ferruccio Benedetti che ha voluto realizzare un parco a tema che accogliesse gli animali in ampi spazi di libertà e favorisse l'incontro tra uomo e animale. Dopo la morte del fondatore, avvenuta pochi anni fa, i due figli, Nadia ed Emanuele, hanno ereditato la gestione del Parco. Ogni anno alunni di tutte le fasce di età partecipano a progetti internazionali di conservazione delle specie animali in via di estinzione.

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