Obiettivo Champions

E adesso invadiamo Reggio Emilia

E adesso invadiamo Reggio Emilia
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È iniziata con i risultati del pomeriggio a dare grande fiducia (nonostante il rigore fallito dal Frosinone), è finita con i tifosi della Juve impegnati a fare festa e quelli della Dea che se la sono svignata rapidamente arrivando a Bergamo in orario decisamente umano per il meritato riposo prima dell’ultima settimana di passione. Juventus-Atalanta è finita 1-1, la schiera di gufi pronti a tifare contro la Dea si è presto volatilizzata lasciando spazio ai sogni di gloria di un gruppo che domenica prossima contro il Sassuolo (fischio d’inizio alle 20.30) proverà a conquistare la qualificazione alla Champions League.

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L’arrivo allo Stadium: ma quella torta? L’Allianz Stadium di Torino è sempre uno spettacolo da vivere in prima persona. L’avvicinamento a Torino parte intorno alle 16.30 della domenica e l’orario, che si accavalla un po’ con quello di Milan-Frosinone, non favorisce un passaggio semplice da Milano. Se ci mettete anche un brutto incidente a Biandrate e qualche ingorgo alla barriera di Torino, il solito quadro di accesso complicato al capoluogo piemontese è presto fatto. L’ingresso all’impianto è come sempre molto agile, in sala stampa c’è parecchia roba buona da mangiare ma ciò che colpisce un po’ tutti è la torta celebrativa dello scudetto numero 37: sulla consistenza e il sapore dei trancetti al cacao nulla da eccepire, ma piazzare un tricolore con impresso il numero su ogni singola porzione è esercizio decisamente strano. L’avvicinamento alla gara scorre comunque via senza grandi intoppi e alle 20.20 inizia lo spettacolo.

Primo tempo: Barzagli, Allegri e Ilicic. Prima dell’inizio viene celebrato Barzagli con un bel discorso del presidente Agnelli; al fischio d’inizio partono cori per Allegri e per buona parte del primo tempo la Curva della Juve canta solo per il mister e sbeffeggia con un paio di cori Inter e Napoli. Nello spicchio riservato agli ospiti, i 197 orobici al seguito cercano di farsi sentire e in diverse situazioni ci riescono visto che il resto dello Stadium sembra la platea del Donizetti: muti e pronti ad applaudire alla prima giocata. L’Atalanta sfiora il vantaggio in almeno un paio di occasioni, e quando Ilicic lo trova al 33’ lo spicchio esulta. Anche in Tribuna Stampa non è che ci si contenga molto, ma del primo tempo all’ombra della Mole restano alcune certezze. Primo: l’Atalanta e il Var hanno un pessimo rapporto (vedi il mani di Alex Sandro che non viene considerato fallo da rigore); secondo: Ilicic è un giocatore che quando vuole diventa super decisivo; terzo: l’Atalanta con 100 gol stagionali ha già scritto un pezzo clamoroso della storia di questa stagione.

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Ripresa: Mandzukic che fortuna, poi la gioia finale. Nella ripresa le squadre non sembrano molto in palla, di vere occasioni ce ne sono pochine e mentre i 197 dello spicchio ospiti continuano a cantare e a battere le mani, sugli schermi dello Stadium (detto che nell’intervallo ha sfilato la squadra femminile, anch’essa Campione d’Italia) ci sono, in ordine: il tributo a Barzagli, l’ingresso di Mandzukic e un paio di conclusioni scentrate di Dybala e Bernardeschi. Nel finale, il croato numero 17 si inventa un gol assurdo ma fortunatamente l’1-1 non cambia più e la fuga degli orobici parte subito dopo il triplice fischio di Rocchi. Prima di lasciare l’impianto, però, succede una di quelle cose che ti riconciliano con il calcio. La Juventus rientra negli spogliatoi per la chiamata all’americana che dà il via alla cerimonia, l’Atalanta va sotto lo spicchio dove ci sono i 197 ospiti ma improvvisamente gli applausi arrivano anche dal resto dell'impianto. I tifosi della Juve apprezzano il piccolo grande miracolo nerazzurro, l’immagine è bellissima perché inaspettata e a quel punto inizia il ritorno verso Bergamo dei bergamaschi.

Il dopo gara: quando giochiamo col Sassuolo? Il tema unico del dopo partita, in auto e in bus, riguarda la gara con il Sassuolo. In questo momento siamo tutti troppo contenti per ricordare ai soloni che davano Fiorentina e Torino più avanti della Dea nella corsa europea che esistono anche il badmington e il ping pong da seguire... L’Atalanta esce dallo Stadium con la certezza di giocare anche l’anno prossimo in Europa e adesso c’è il bersaglio grosso da centrare. Domenica sera a Reggio Emilia servono 25 mila spettatori, sarà una serata storica, forse più importante anche della finale di Coppa Italia. Esserci, senza nessun dubbio: questa squadra può entrare nella leggenda.

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