Referendum, Telese sfida Gori (il sindaco è andato in difficoltà)

Si scalda sempre di più nei salotti televisivi la battaglia referendaria in vista del 4 dicembre, quando gli italiani saranno chiamati a dire "Sì" o "No" alla riforma costituzionale proposta dal Governo Renzi (essendo un referendum confermativo e non abrogativo, ricordiamo che non sarà previsto alcun quorum, dunque qualsiasi sarà la percentuale degli italiani che andranno alle urne il loro voto varrà come risposta definitiva). Dopo il dibattito tra il premier Renzi e il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky andato in onda una decina di giorni fa su La7 e mediato da Enrico Mentana, sono numerosi i dibattiti, pubblici o televisivi, in cui esponenti del "Sì" affrontano le rimostranze di esponenti del "No".
Nella puntata del 13 ottobre di Piazza Pulita, programma di La7 condotto da Corrado Formigli, tra i vari ospiti presenti in studio c'era anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Il primo cittadino orobico non ha mai nascosto di essere uno dei maggiori sostenitori di questa riforma e sempre più spesso viene invitato nei programmi tv per sostenere le ragioni del "Sì". A quanto pare, infatti, l'estabilishment vicino a Renzi e il premier stesso ritengono Gori l'uomo giusto per questo tipo di sfide, essendo un sindaco molto amato dalla sua cittadinanza (proprio un sondaggio di Piazza Pulita lo ha incoronato primo cittadino più amato d'Italia), un uomo carismatico e un profondo conoscitore del mezzo televisivo dati i suoi trascorsi come direttore di rete in Mediaset e produttore con la società Magnolia. Gori, dal canto suo, accetta volentieri la sfida.
Il 13 ottobre, però, s'è trovato innanzi un valevole avversario: il giornalista Luca Telese, apertamente schierato per il "No". I due si sono confrontati per circa mezz'ora e alla fine, ad uscirne un po' meglio, è stato proprio Telese, che con la sua oratoria travolgente ha spesso messo all'angolo Gori, costretto in più di un'occasione a precisare presunte inesattezze affermate dal giornalista piuttosto che a "promuovere" la riforma. Pur senza mai mancare di rispetto l'uno all'altro, i modi pacati e signorili di Gori sono parsi poco adatti ad una arena condivisa con Telese, decisamente più animale da palcoscenico rispetto al numero uno di Palazzo Frizzoni, che ha provato a tenere botta fino al finale, quando il giornalista, davanti allo sguardo tra l'attonito e il divertito di Gori, ha srotolato una lunga pergamena riportante il testo del nuovo art. 70 della Costituzione, così come è previsto nella riforma. Un coup de théâtre da maestro. Un gol subito da Gori, che siamo però certi non si darà per vinto.