Se siete (o andate) in Toscana non perdetevi Bocca d'Ombrone

Usiamo come punto di riferimento la foce dell’Ombrone grossetano. In locale: Bocca d’Ombrone. L’idea sarebbe di arrivarci da una parte e dall’altra, ossia da Principina Mare (la destra idrografica) e da Marina di Alberese. Da Bergamo, via Parma-La Spezia, cinque ore. Tempo di permanenza in loco: due, tre giorni.




Cominciamo da Principina. Dietro l’hotel Grifone, una cabina elettrica in mattoni rossi. Lasciate l’auto e proseguite a piedi (o in bici, se ve le siete portati dietro) nella boscaglia. Il percorso è sabbioso ma non si può perderlo in alcun modo. A un certo punto, tra la macchia mediterranea e i pini, vi troverete sulle basse dune che fronteggiano la spiaggia. Legate le bici dove credete meglio e arrivate sul mare. Vi parrà d’essere in un altro mondo. Alla vostra destra e alla vostra sinistra si stende un costa sabbiosa e selvaggia, interamente a disposizione di chi vi arriva. Ogni anno diverso, a causa delle mareggiate e del regime dell’Ombrone che durante l’inverno e la primavera fa il matto, l’arenile si presenta per lo più costellato di tronchi sbiancati dal mare che qualcuno usa per erigere provvisorie capanne sotto le quali ripararsi dalla vampa del sole.
Tenendo il sole sulla destra e le dune e la palude (qui chiamato padùle) dall’altra potrete incamminarvi verso Bocca d’Ombrone sicuri di trovarvi sempre più lontani dalla pazza folla. Ad arrivare alla foce si impiegano solitamente tre quarti d’ora buoni. L’ultimo tratto, caratterizzato da banchi di argilla affioranti e da un ammasso di tronchi che fanno pensare alla visione delle ossa del profeta Ezechiele (37:1-14) è il più selvatico, ma anche il più affascinante. Oltre la bocca, il paesaggio che vi aspetta il giorno dopo, con la casetta dal tetto rosso a testimoniare le opere idrauliche del Granduca. Davanti a voi i monti azzurri dell’Uccellina.
Se la giornata è limpida avrete la possibilità di individuare, sulla linea dell’orizzonte, la torricella delle Formiche di Grosseto: due isolotti che emergono da uno dei fondali più belli del mondo perché lo zoccolo fiorito di stelle marine rosse come il fuoco precipita, a poca distanza dagli scogli, in un abisso di profondo blu cangiante che mette quasi paura. Per raggiungerle bisogna però disporre di una barca di una certa consistenza, che non è facile affittare in loco. A sinistra di Formiche - sempre se non c’è foschia - la gobba dell’Isola del Giglio.








Tornati a Principina e recuperata l’Aurelia cercate, viaggiando in direzione di Roma, le indicazioni per Marina di Alberese. Quest’anno non ci siamo ancora andati, ma gli anni scorsi bisognava dotarsi di un pass per poter raggiungere, percorrendo la strada che attraversa la maremma dei buoi dalle lunghe corna, dei cinghiali e delle gazze, il mare. Il pass si acquista alla Pro Loco di Alberese e viene rilasciato fino al raggiungimento di un certo numero di auto, per cui vi conviene arrivare presto.
Il primo tratto del percorso dal paese alla spiaggia - fino alla curva secca sulla sinistra in prossimità della fattoria - ripercorre il tracciato della via Aurelia romana. Magari, al ritorno, sulla stessa curva, invece di svoltare a destra per tornare a Grosseto, girate a sinistra: dopo poco dovreste incontrare l’antico selciato che prosegue fino al fiume. Il paesaggio è bellissimo. Quando poi arrivate al parcheggio potete scegliere: o - tenendo il sole e il mare sulla sinistra - tornare a Bocca d’Ombrone respirando la stessa - e forse più intensa - selvaggia meraviglia del giorno prima, o, incamminandovi in direzione opposta, coi monti dell’Uccellina davanti e sulla sinistra, raggiungere Cala di Forno. Incontrerete torri del fuoco, qualche roccia a picco che si lascia risalire e dalla cima della quale potrete vedere il mondo come difficilmente l’avete visto e, infine, il promontorio che potrete aggirare nuotando nell’azzurro se il fiato non vi manca.
Questo percorso è molto più lungo dell’altro, rispetto al quale ha il vantaggio di avere montagna e macchia mediterranea proprio a ridosso. Ha però - intuibile - lo svantaggio, al ritorno e controsole, di sembrare lungo il doppio che all’andata, soprattutto se avete compiuto a nuoto la cimcumnavigazione del capo. Ma sono svantaggi che si fanno amare.
Dove è meglio dormire, a Principina o a Alberese? Dove vi è più comodo. Vicino a Alberese ci sono moltissimi B&B in fattoria, per cui potrebbe essere più semplice trovare un posto libero. Ma se arrivaste a Principina la sera e vi avviaste verso Bocca d’Ombrone al levar del sole, beh... non lo dimentichereste facilmente. Ovvio che anche una camminata verso Cala di Forno all’alba non lascia indifferente nessuno.