Torino, è tempo di Salone del Gusto (che non si vede l'ora di andarci)

Photocredit Slow Food.
Forse non sarà più in futuro capitale del libro, ma certamente è sempre più capitale del cibo. A Torino questo è il weekend attesissimo del Salone del Gusto- Terra Madre: un evento che è ben più che “culinario”, perché è anche molto culturale, tanto che ad inaugurarlo è arrivato il ministro Franceschini. Un Salone del Gusto che ha quindi tutto il sapore della rivincita. Lo ha sottolineato Carlin Petrini, l’instancabile guru di Slow Food: «Non apro il capitolo dello scippo milanese del Salone del Libro, che si commenta da solo. Ma nessuno può togliere a Torino Terra Madre: va oltre la logica commerciale, perché se penso solo alla logica commerciale un giorno arriverà sempre un commerciante più bravo di me. Aver trovato la politica locale sempre attenta a queste dinamiche dimostra che c'è un sistema Piemonte che funziona. Se facciamo gruppo riusciamo ancora a vincere». Orgoglio piemontese, ma orizzonte globale. A Torino sono arrivati oltre 7mila delegati da 143 Paesi, che oggi sfilano per le vie della città, ma tutti i giorni saranno qui a discutere di come «voler bene alla terra».
Un'invasione di tutta la città. Questo Salone del Gusto si presenta con una formula coraggiosamente rinnovata. Abolito il biglietto di ingresso, basta stand al Lingotto, ma padiglioni bianchi diffusi per tutta la città. Insomma una vera invasione che per cinque giorni riempie le strade di profumi e di golosità. Le dimensioni sono davvero colossali: 935 eventi in programma, tra cui 60 laboratori del gusto e 90 appuntamenti su prenotazione, più di mille espositori, distribuiti tra i 12mila metri quadri del Parco del Valentino e gli oltre 3mila nel centro della città. Quanto al pubblico, l’aspettativa è quella di superare il milione di presenze. E, se il tempo assiste, nel weekend il traguardo è certamente a portata di mano.




Mappa e appuntamenti. Ma come orientarsi in una manifestazione di queste dimensioni e per di più diffusa per la città? Al Parco del Valentino si trova il grande Mercato, oltre ai Presidi internazionali con prodotti, storie e artigiani provenienti da ogni parte del mondo. Al Valentino ci sono anche le Cucine di Terra Madre: 60 chef internazionali preparano piatti dei cinque continenti. Grande spazio ovviamente alla filosofia e ai produttori di Slow Food: nel Parco si incontra il percorso interattivo Slow Meat, che introduce al consumo consapevole di carne, come anche le aree tematiche Slow Fish, che analogamente spiegano il consumo consapevole del pesce.




I Presidi italiani di Slow Food sono disposti sull’asse che da Piazza Vittorio porta a Piazza Castello. Qui si incontrano gli stand dei produttori di eccellenza nostrani. E qui c’è la Cucina dell’Alleanza dove gli chef cucinano i prodotti dei Presidi. Il vino ha conquistato il Cortile di Palazzo Reale, trasformato in grande Enoteca: oltre 1000 etichette in degustazione, una sezione di temporary tastings con vini provenienti dalle migliori zone vitivinicole d’Europa. In Piazzetta Reale si possono invece assaggiare le proposte di 15 Food truck: patate ripiene, polpette, piadine, gelati e carbonare stellate. Via Po è stata trasformata nella Via del Gelato sotto la guida di Alberto Marchetti e della Compagnia dei Gelatieri e del miele, con lo spazio Let it bee dedicato agli apicoltori nel Rettorato dell’Università di Torino. Per finire non può mancare il caffè: l’ex Borsa Valori ospita i Laboratori dedicati al caffè sponsorizzati da Lavazza.



















