Tripudio di lampadine in Città Alta Il teatro-circo in scena al Sociale

Bianco. Puro. Come la neve, come un vestito di tulle, come la luce di un esercito di lampadine. Una poesia fatta spettacolo, Bianco su Bianco, della Compagnia Finzi Pasca, secondo titolo della stagione di Altri Percorsi, giovedì 22 e venerdì 23 al Teatro Sociale (ore 21). Lo svizzero Daniele Finzi Pasca - autore, regista e coreografo - ha dato smalto inedito al «nuovo circo», immergendolo nella fotografia e ricavandone una sua visione, detta «teatro della carezza». Ha lavorato con il Cirque du Soleil e firmato coreografie di primo piano: per le Olimpiadi di Torino e di Sochi, per dire.




Sul palco due attori-circensi, Goos Meeuwsen, olandese, ed Helena Bittencourt, brasiliana. Sono loro i protagonisti di una favola in cui parole e gesti si intrecciano, talvolta senza apparente senso, come se raccontassero un tempo indefinibile come è quello dei sogni, del quale però ci si sente parte, perché comune è il sentimento che lo abita e che ci tocca, svegliando la parte di noi più sensibile, quella del gioco, della fantasia, della semplicità che regala un sorriso. Ambientata in un’atmosfera sospesa, costruita facendo ricorso a una miriade di lampadine il cui accendersi e spegnersi disegna una scenografia impalpabile, e con cui gli attori dialogano come se fossero ulteriori personaggi della scena, la storia di Helena e Ruggero - questi i nomi dei personaggi - si snoda per gradi.
Tenerezza e nostalgia. «Una forma di teatro - spiega Finzi Pasca - che riflette su sé stessa, in cui gli attori utilizzano la scena per entrare in dialogo con il pubblico, dove l’illusione e i trucchi sono sempre rivelati alla fine, dove si ride e ci si sente eccitati, dove i clown non incarnano la stupidità, ma la fragilità degli eroi perdenti». Un grande ritorno a Bergamo per la compagnia di teatro-circo, dopo il grande successo della passata stagione con La Verità.