Tuffarsi da scogli alti 27 metri È l’incredibile Red Bull Cliff Diving

Potete chiamarla gara di tuffi, ma in realtà è un’iniezione di adrenalina allo stato puro, anche per il pubblico. Stiamo parlando della Red Bull Cliff Diving World Series, la competizione di salti nel mare più affascinante, pericolosa e spettacolare del mondo. Si torna allo sport nella sua essenza più pura, con tuffi da 27 metri d’altezza direttamente dalla scogliera, come successo il 18 luglio alle Azzorre, quinta tappa di un tour mondiale che prevede ancora tre eventi: il 18 agosto a Mostar, Bosnia ed Erzegovina; il 13 settembre a Polignano a Mare; il 26 settembre a Bilbao, Spagna. Se potete, quindi, non prendete impegni per il 13 settembre prossimo e recatevi invece tutti a Polignano, perché vi assicuriamo che lo spettacolo a cui potrete assistere sarà assolutamente unico nel suo genere.

Gary Hunt durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series alle Azzorre.

Jonathan Paredes durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series alle Azzorre.

Cesilie Carlton durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series alle Azzorre.

Adriana Jimenez durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series alle Azzorre.
Hunt, il re dei tuffi. Visto che avete deciso di assistere alla tappa italiana della Red Bull Cliff Diving World Series (lo diamo per scontate), ci pare giusto che abbiate almeno un paio di notizie su come sta andando questa edizione. Il re assoluto e incontrastato tra gli atleti del sesso forte è il britannico Gary Hunt, che alle Azzorre ha portato a casa il suo quinto trionfo su cinque. Insomma, ha sempre vinto lui. Ha dominato. Ha stracciato la concorrenza degli avversari, nel caso di specie Jonathan Paredes e Andy Jones, rispettivamente secondo e terzo in Portogallo, ma anche quella di Artem Silchenko, il diver che ha aperto le danze con un tuffo veramente stupefacente. Per vincere, Hunt aveva bisogno del tuffo perfetto. Beh, è arrivato: punteggio di 471.80, stracciando Paredes di ben 20 punti. Nella classifica generale, i suoi inseguitori, Orlando Duque e Blake Aldridge, non essendo saliti sul podio nella tappa portoghese son rimasti al palo e Hunt guida con 410 punti di vantaggio sugli inseguitori. Ora sogna il grande slam: vincere anche le restanti tre tappe.
Tra le donne, invece, l'americana Cesilie Carlton ha strappato la sua prima vittoria, superando la messicana Adriana Jimenez e la connazionale Ginger Huber. È stata una sorpresa, visto che la Carlton partecipava alla tappa delle Azzorre grazie a una wildcard. Per il gentil sesso le tappe complessive sono solo 3 e quella portoghese è stata solo la seconda tappa. Nella prima, al Possum Kingdom Lake in Texas, aveva vinto la campionessa in carica Rachelle Simpson.

David Colturi durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series in Texas.

Lysanne Richard durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series in Texas.

Artem Silchenko durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series in Texas.

Blake Aldridge durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series in Texas.
Perché seguire l’evento? Ora che abbiamo messo il puntino sulla mappa, facendo il punto cronachistico sulla Red Bull Cliff Diving World Series 2015, è anche giusto porsi una domanda: perché al di là di quanto detto fino ad ora, seguire quest’evento? Punto primo: perché abbina i sentimenti più puri dello sport alla spettacolarità della cornice. Anche se quest’anno Gary Hunt sta facendo il pieno di vittorie, in realtà il risultato di ogni gara non è mai scontato, essendo tantissimi i fattori in gioco, a partire dal nervosismo degli atleti che si esibiscono in location mozzafiato, ma anche pericolosissime. Per quanto allenati, gettarsi da una scogliera alta 27 metri non è mai una passeggiata. Ma in tutte le tappe il trampolino è posizionato in punti più unici che rari: la tappa finale di Bilbao, ad esempio, avverrà dal ponte La Salve, con sullo sfondo il museo Guggenheim. Quella alle Azzorre è stata la tappa del “ritorno alle origini”, visto che la manifestazione nasce dai tuffi estremi che venivano fatti alle Hawaii lanciandosi dalla scogliera (per l’appunto “cliff”, ovvero scogliera).
Punto secondo: per partecipare ci vuole coraggio, e il coraggio è una delle qualità che provoca maggior empatia nel pubblico. Vedere atleti lanciarsi in acqua da altezze comprese tra i 26 e i 28 metri (20 per le donne) a velocità folli (si raggiungo di media gli 85 km/h), con uno spazio di arresto sotto la superficie dell’acqua che è di soli 4 metri, è elettrizzante, ve lo assicuriamo. Punto terzo: i protagonisti, soprattutto quelli maschili, sono veramente dei bei ragazzi. Quindi, care lettrici, potete rifarvi anche gli occhi assistendo alla Red Bull Cliff Diving World Series, cosa che non fa mai male.

Orlando Duque durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Copenhagen.

Andy Jones durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Copenhagen.

Andy Jones durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Copenhagen.

durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Copenhagen.

Un tuffo durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a La Rochelle (Francia).

Andy Jones durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a La Rochelle (Francia).

Orlando Duque durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a La Rochelle (Francia).

Michal Navratil durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a La Rochelle (Francia).

Christian Arayon durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Cartagena (Colombia).

Artem Silchenko durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Cartagena (Colombia).

Artem Silchenko durante la tappa della Red Bull Cliff Diving World Series a Cartagena (Colombia).

David Colturi of the USA dives from the 27.5m platform on the Cartagena Convention Centre during the first stop of the Red Bull Cliff Diving World Series, Cartagena, Colombia on April 25th 2015.
L’ennesima scommessa Red Bull. Questo evento più unico che raro è, come dice il nome stesso, uno dei tanti eventi sportivi legati alla multinazionale degli energy drink, la Red Bull. Proprio gli sport estremi sono uno dei campi in cui l’azienda di Salisburgo ha investito prima e di più negli anni, dando vita a veri e propri eventi clou, come la Red Bull Cliff Diving World Series o il Red Bull Supernatural, sfida tra i migliori snowboarder al mondo. Proprio da questa linea commerciale è nata anche l’idea di eventi più divertenti e autoironici come la Red Bull Soap Box Race e il Red Bull Flugtag - Un giorno con le ali, in cui amatori si sfidano su macchinette o aeroplanini senza motore costruiti, con i mezzi più disparati e le forme più divertenti, dagli sfidanti stessi. L’azienda, del resto, ha dichiarato di investire circa il 30 percento del proprio fatturato annuale in pubblicità e sponsorizzazioni, cosa che le permette anche di dare risalto a eventi che, altrimenti, sarebbero dimenticati. E sarebbe veramente un peccato.