Gli appuntamenti al Creberg

Un fine settimana all'Inferno Le tavole dantesche di Rino Ferrari

Un fine settimana all'Inferno Le tavole dantesche di Rino Ferrari
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In occasione del 750esimo anniversario della nascita del Sommo Poeta, la Fondazione Credito Bergamasco ha messo in atto diverse iniziative dantesche: una mostra itinerante, le letture del Paradiso alla Domus, un contest online per studenti, il Certamen Dantesco previsto per il 2016. Uno dei momenti culminanti dell'annata dantesca si avrà proprio nel prossimo fine settimana, quello del 7 e 8 novembre, ricco di iniziative tra le quali spicca la mostra di Rino Ferrari Inferi, già in Ateneo ed ora al Palazzo del Creberg fino all'11 dicembre. Nei giorni di sabato e domenica, nelle mattinate, ci saranno delle visite guidate a cura dagli studenti del Liceo Classico Vescovile S. Alessandro.

 

03 Dante e l'ombra di Virgilio

 

Rino Ferrari. Durante la conferenza stampa di presentazione, Maria Mencaroni Zoppetti, Presidente Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo, ha introdotto la figura di Rino Ferrari. «Ha vissuto molto a Parigi, ma era lombardo, di Paderno Ponchielli. Di famiglia modesta, riuscì a studiare a Brera con maestri di eccezione come Adolfo Wildt e Francesco Messina. Lavorò a Cinecittà e in seguito come illustratore di testate come il Marc'Aurelio, con Fellini e Zavattini, oppure la Tribuns Illustrata e La Domenica del Corriere. Aveva pensato a un palazzo sulla Commedia da realizzare in America, ma poi decise di rimanere nella vecchia Europa e si stabilì a Parigi, dove lavorò per Radar e Nous deux».

L'Inferno dantesco. «Ferrari aveva una forte tensione morale verso il progetto sull'Inferno di Dante: esso viene raccontato nella sua complessità, nelle sue strutture anche macroscopiche, non solo nei dettagli più canonici», ha commentato la Mencaroni Zoppetti. Ha poi aggiunto Enzo Noris, Presidente della Società Dante Alighieri: «Nella cornice dei superbi, nel Purgatorio, si legge di “un visibile parlare”. Questo stesso concetto può essere applicato alle opere di Ferrari, che dimostra anche una profonda conoscenza del testo dantesco attraverso dettagli assai precisi. Il lavoro di guida verrà svolto dai ragazzi del Liceo, che raccoglieranno anche le emozioni, le curiosità e le domande del pubblico, in un dialogo biunivoco». I dipinti esposti nel Palazzo del Creberg sono davvero interessanti anche per un pubblico di non esperti. Eccone alcuni.

01_La Selva Oscura
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La Selva Oscura

02_Le tre fiere
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Le tre fiere

03_Caronte
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Caronte

04_Caco
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Caco

05_Lucifero
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Lucifero

06_Avarizia
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Avarizia

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Gola

08_Invidia
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Invidia

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Antinferno

10_Antinferno
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Antinferno

11_Basso Inferno
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Basso Inferno

12_Basso Inferno
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Basso Inferno

13_Progetto per il palazzo della Commedia
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Progetto per il palazzo della Commedia

14_Progetto per il palazzo della Commedia
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Progetto per il palazzo della Commedia

15_Progetto per il palazzo della Commedia
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Progetto per il palazzo della Commedia

16_Progetto per il palazzo della Commedia
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Progetto per il palazzo della Commedia

  • La selva oscura. Il celeberrimo incipit del poema dantesco viene rappresentato da Ferrari con grande efficacia. L'intrico di piante e rami va ad assumere il significato simbolico dello sperdimento morale del poeta e di tutti noi. Si percepiscono l'angoscia e il terrore del peccato e dello smarrimento.
  • Le tre fiere. Il Poeta incontra tre fiere, allegoria dei vizi che ostacolano il cammino dell’uomo verso la salvezza: la lonza è la lussuria, il leone la superbia, la lupa la cupidigia e l’avarizia. Le tre allegorie assumono tratti plastici che richiamano i peccati rappresentati. Così la lonza assume la fisionomia di una donna, il leone quella di un fastoso palazzo, mentre la lupa è piegata a terra per trattenere le sue ricchezze.
  • Caronte. Varcata la soglia degli Inferi, sulle rive dell’Acheronte le anime destinate alla dannazione attendono di essere traghettate da Caronte. La rappresentazione di Ferrari è molto dinamica ed evidenzia bene gli «occhi di bragia» del demone.
  • Caco. Figura mostruosa di antichissima tradizione, era presente anche nell'Eneide. Ferrari nel suo dipinto coglie i tratti di indefinitezza della creatura, che nel mitologico scontro con Ercole si era difesa nascondendosi nel fumo emesso dalla sua stessa bocca.
  • Lucifero. Lucifero, capo degli angeli ribelli, simbolo dell’Inferno intero. Reso prigioniero dal suo orgoglio è sprofondato tra i ghiacci della Caina, nella cerchia dei traditori. Con le sue tre facce rappresenta l’antitesi della Trinità: alla Divina Potestate (il Padre) è opposta l’impotenza, alla Somma Sapienza (il Figlio) l’ignoranza, al Primo Amore (lo Spirito Santo) l’odio.
  • Avarizia. Ferrari ha rappresentato con grande felicità di visione anche alcuni peccati. L'Avarizia è simboleggiata bene dagli occhi iniettati di sangue e odio del personaggio, che non a caso è raffigurato come un primitivo.
  • Gola. Facile individuare un essere rappresentativo della gola; il maiale che trangugia ogni cosa. Esso è Ciacco, il personaggio con cui Dante parla nella cerchia dei golosi.
  • Invidia. Anche in questo dipinto emerge un riferimento puntuale ad un passo della Commedia. La peccatrice del dipinto è infatti accecata, come nel contrappasso dantesco. Va detto che gli invidiosi sono puniti nel Purgatorio, così come i superbi.
  • Antinferno. Bellissime anche le visioni dall'alto che Ferrari ci offre. La sua interpretazione è davvero efficace, il risultato artistico impressionante. Si percepisce l'orrore della voragine infernale. Il primo sguardo è sull'Antinfero e sull'Acheronte.
  • Basso Inferno. Sbalorditiva la capacità di dare una rappresentazione così razionale, plastica, ma al contempo emotivamente pregna dei panorami oltremondani. Le mura di Dite, la cerchia dei violenti e il pozzo nero della ripa discoscesa: l'Inferno dantesco è colto con perfetta sintesi.
  • Progetto per il palazzo della Commedia. Il progetto, da esportare in America, non fu mai realizzato. Ci restano dei bellissimi disegni progettuali.

Il programma del fine settimana. Oltre a questa magnifica mostra, saranno esposte le tre Cartoline dall'Inferno di Ugo Riva. Il programma della due giorni è assai vasto: è previsto un Divin Giro tra i luoghi di Bergamo del tempo di Dante (su iscrizione, ma i posti sono esauriti); varie letture di passi del poema alle 15.30 e alle 19 di sabato e domenica; rappresentazioni sceniche alle 17 in entrambe le giornate (una su Paolo e Francesca, l'altra sul Conte Ugolino); infine, due concerti di Bach alle 18.30 con giovani musicisti. Tutte le iniziative sono a ingresso libero e si svolgeranno nel Palazzo Storico del Credito Bergamasco: gli eventi nel Salone principale, le mostre anche nel Loggiato e nella Sala Consiglio.

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