Chi sono i vincitori del Terna (c'è anche un'artista bergamasca)

C’è tempo fino al 9 novembre per partecipare agli ultimi giorni dell’artweek ospitata a Torino nello spazio espositivo “Paratissima 10”, in via Carlo d’Azeglio. Nell’ambito dell’evento, organizzato da Contemporary Arts Torino, si è svolta la competizione per il premio Terna che, giunto alla sesta edizione, comprende le categorie di pittura, scultura, fotografia, elaborazioni e Light-Box, Videoarte ed Installazioni. Tra i vincitori del concorso c’è anche una bergamasca, Linda Carrara. Ma vediamo più del dettaglio chi sono gli artisti premiati a Torino.
Linda Carrara. L’artista di Bergamo, Linda Carrara, si è diplomata all’Accademia di Brera e vive e lavora tra Milano e Bruxelles. Ha vinto il premio Terna per la Pittura con Vacuum space. Lo spazio è conquistato da immagini formate dall’interazione tra luce e ombra. Bruxelles, dove ha vissuto fra il 2012 e il 2014, ha segnato per lei una svolta importante, un periodo di formazione-trasformazione in seguito al quale si è mossa dagli inizi figurativi verso la realizzazione di tele di grandi dimensioni, architetture asettiche, messe in scena di spazio fra il vero e l'illusorio, la cui interazione viene così spiegata da Linda Carrara: «L’illusione necessaria all’azione è come un passaggio da un ponte che collega ciò che immediatamente ci appare e che riusciamo a decodificare con qualcosa che rimane nel retro di un’impressione, di un’idea, intrappolato in uno spazio ‘illusorio’». All'attivo dell'artista bergamasca ci sono tre esposizioni personali: Be.per agire occorre essere avvolti nell'illusione, Milano, 2014; Alchimia nel buio, Benevento, 2012 e Diorama, Milano, 2011. Ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive, tra cui Alt, organizzata per gli artisti nati a Bergamo.
Vacuum space




Marco Piersanti. Nato nel 1975 a Piacenza, ha vinto con House Train il premio per la Fotografia. Il suo percorso si è snodato attraverso diversi mezzi artistici, che dalla pittura lo hanno portato alla fotografia. Specializzatosi in tecniche sperimentali, il realismo magico costituisce la costante tematica delle sue opere. Il viaggio è il collettore preferito da Piersanti per atmosfere oniriche in cui ricordo e immaginazione si incontrano, producendosi in fantastiche sintesi. Ricorrenti sono infatti le stazioni, i binari, i treni, trasfigurati in vettori che puntano verso l’altrove.
House train




Sara Alavi. La terza artista premiata è Sara Alavi, nata a Teheran, ma cresciuta a Milano e allieva di Brera, come Carrara. Nel suo lavoro rielabora l’immagine di una casa ferita, disabitata, invasa dalle macerie, come simbolo della perdita della patria. Ha vinto per la categoria Scultura e Installazioni con L'alba di una casa sparita, in cui ai piedi dell’ombra di una casa ci sono macerie sparse sul pavimento. L’opera, in bilico tra la speranza e la paura, è stata così commentata da Alavi: «Gettare un sasso, lanciarlo in avanti (dal latino: Pro-iacere, progettare). La vita, l’arte, dipendono dal lancio; porti il braccio indietro, volgi lo sguardo al passato. Il futuro, dovrà avere la sua radice nel passato, coperto da macerie difficili da scavare. Il mio progetto nasce da un tentativo di comprendere il rapporto con una casa persa tra rovine di guerra e domande sulla propria identità. Tentativo di scavare sotto le macerie per trovare l’essenza. Pro-iacere, l’essenza dalle macerie».
L'alba di una casa sparita