Il primo red carpet del 2015

Vincitori, volti e bellezze dalla notte dei Golden Globes

Vincitori, volti e bellezze dalla notte dei Golden Globes
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È stata una serata ricca di premi, di sfilate da urlo e di momenti importanti quella che si è svolta domenica 11 gennaio al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles in occasione della 72esima edizione dei Golden Globes, i premi televisivi e cinematografici assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association (HFPA), l’organizzazione che rappresenta i giornalisti stranieri che si occupano di cinema e di televisione negli Stati Uniti.

 

 

Cinema. Da sempre ritenuti l’anticamera (o per dirla più all’americana, la prova generale) della notte degli Oscar, i Golden Globes sono la prima premiazione del mondo del jet set hollywoodiano del nuovo anno. Protagonisti, naturalmente, i vincitori. In primis Boyhood, pellicola incoronata come miglior film drammatico. Un riconoscimento che avvicina una volta in più l’opera all’Oscar che tanti dicono si meriti. Boyhood trionfa anche per quanto riguarda la miglior attrice non protagonista, incoronando Patricia Arquette, e la miglior regia, con Richard Linklater. Il titolo di miglior commedia, invece, va a Grand Budapest Hotel, con Wes Anderson che ottiene finalmente un riconoscimento degno della sua arte. Onore anche per Birdman, una delle pellicole più attese dell’anno dopo le critiche positive ottenute al Festival di Venezia: vince le statuette per la miglior sceneggiatura e il miglior attore protagonista con Michael Keaton. La miglior attrice protagonista è invece la sempre bellissima Julianne Moore, grazie alla pellicola drammatica Still Alice, mentre Eddie Redmayne è il miglior attore di un film drammatico grazie all’interpretazione in La Teoria del Tutto, film sulla vita di Stephen Hawking. Miglior attrice in una commedia è Amy Adams con Big Eyes, diretto da Tim Burton, mentre a J. K. Simmons va a quello di miglior attore non protagonista per Whiplash. La pellicola straniera dell’anno, invece, è Leviathan, made in Estonia.

 

 

Televisione. Vasta scelta per quanto riguardava invece le serie tv, che nel’ultimo decennio da sorelle “sfigate” delle grandi pellicole sono diventate protagoniste assolute dello star system americano. Trionfa, su tutte, la sublime Fargo, ispirata dall’omonimo film del 1996 dei fratelli Coen, che sono anche produttori della serie. Il protagonista Billy Bob Thorton è stato eletto miglior attore, mentre è andato a Maggie Gyllenhaal il “globo” per la migliore attrice, grazie alla serie The Honourable Woman. La miglior serie drammatica è invece risultata essere The Affair, che in Italia deve ancora arrivare ma ha ottenuto in America un ottimo successo di pubblico e critica, come dimostra anche il premio a miglior attrice in una serie drammatica consegnato alla protagonista, Ruth Wilson. Il suo contraltare maschile è invece stato, finalmente oseremmo dire, Kevin Spacey con House of Cards. Dopo ben otto nomination e mai una vittoria, finalmente l’attore ha portato a casa un “globo”, commentando ironicamente: «È solo l’inizio della mia vendetta». Trasparent è stata invece nominata la miglior serie tv comedy, con Jeffrey Tambor miglior attore nella categoria in questione. La migliore attrice è stata invece la bella Gina Rodriguez, protagonista in Jane the Virgin. Joanne Froggatt è stata eletta miglior attrice non protagonista con Downtown Abbey e Matt Bomer miglior attore non protagonista in The Normal Heart.

 

 

I migliori momenti. La serata è stata, come sempre, brillante e frizzante. Merito principalmente della collaudata coppia di presentatrici, le comiche Amy Poehler e Tina Fey, che non hanno risparmiato battute a nessuno, nemmeno a Bill Cosby, il noto attore della serie I Robinson al centro di un’indagine per molestie sessuali. Obiettivo delle loro gag lo star system hollywoodiano, i suoi eccessi e i suoi vizi, ma anche i casi che hanno fatto più discutere, come la cancellazione dalle sale del film The Interview e non sono mancate battute al vetriolo sul dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-Un. Tra i premiati, invece, hanno brillato di luce propria Kevin Spacey e George Clooney. Il primo è riuscito finalmente ad ottenere un “globo”, dopo otto nomination inspiegabilmente andate a finire con un nulla di fatto. Moltissimi applausi per la sua premiazione. L’ex scapolo più desiderato d’America, invece, ha ottenuto il premio alla carriera. Impeccabile nel suo smoking, lo stesso indossato il giorno del matrimonio con Amal Alamuddin, il suo discorso è stato tra i più belli: ha ricordato Robin Williams, tragicamente scomparso lo scorso anno, la strage di Parigi, dimostrando solidarietà alla redazione di Charlie Hebdo e ha, infine, toccato i cuori di tutti i più romantici con una dichiarazione d’amore a sua moglie Amal: «Non so quale magia ci abbia fatto incontrare, ma nulla mi rende più orgoglioso che essere tuo marito».

Abiti e lustrini al femminile. Non ci può essere premiazione hollywoodiana se manca l’abituale sfilata sul red carpet. Così, come sempre, anche ieri la maggior parte della curiosità era, oltre che sui premi, anche sugli abiti che avrebbero indossato le star. Amal Alamuddin è stata certamente tra le più osservate: sempre impeccabile, la signora Clooney non ha smentito le attese con un meraviglioso monospalla nero firmato Christian Dior Couture, con tanto di strascico che partiva dalla spallina ed elegantissimi guanti bianchi. Ma la vera star del red carpet è stata Kate Hudson, che in un sensualissimo Atelier Versace ha lasciato tutti a bocca aperta. Meno appariscente, ma con uno spacco da capogiro, Jennifer Aniston, il cui corpo era adornato da un Saint Laurent. Non è piaciuto invece l’abito Chanel della comunque bellissima Keira Knightely, il cui tema “farfalla” ha fatto storcere il naso a tanti. Ha deciso di osare, ma con classe, Jennifer Lopez: il suo Zuhair Murad Couture aveva uno spacco centrale e una scollatura veramente sexy. Illuminante Reese Whiterspoon nel suo Calvin Klein fatto di strass. Hanno fatto centro grazie alla capigliatura, invece, Katie Holmes (con una lunghissima coda liscia), Heidi Klum (chioma fluente e ondulata portata su una spalla), Naomi Watts (capelli all’altezza delle spalle leggermente ondulati), Sienna Miller (bellissima con il suo bob scalato e portato di lato) e Kate Backinsale (chignon anni ’60 di eleganza impareggiabile). Non si può certo dire che le prove per la notte degli Oscar siano andate male…

 

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