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Ve le ricordate tutte?

Violini, mitra, linguacce e trenini Antologia di esultanze nostalgiche

Violini, mitra, linguacce e trenini Antologia di esultanze nostalgiche
Eventi 19 Gennaio 2016 ore 11:51

Tic, gesti da galera, follie da gol. Sono le esultanze, vecchie e nuove, belle e brutte, intramontabili e rivedibili. Faccio gol? E ballo la Macarena. Segno e son desto. Per gioire con una corsa e un saltello. Anche no, quelle cose lì (troppo banali) si facevano negli anni Sessanta. L'evoluzione della specie la vedi anche in un gesto. Da Juary a Paul Pogba, passando per l'aeroplanino di Montella, fino ai proiettili di Batistuta. Quando la gioia di un gol diventa un'esultanza. Qui ne abbiamo raccolte alcune.

 

ROGER MILLA

Iniziò così la serie di esultanze assurde, con un balletto vicino alla bandierina. Anni Novanta. Notti magiche. Inseguendo un gol. Ma anche Roger Milla, il calciatore del Camerun che circumnavigava il calcio d’angolo. Il giro del mondo in dieci secondi. Ballandoci sopra un po’.

 

FABRIZIO RAVANELLI

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Lo chiamavano Penna Bianca. Poi andò in Inghilterra e per tutti diventò Silver Fox. Fabrizio Ravanelli si inventò un’esultanza che ha fatto epoca: la maglia alzata sulla faccia. Ah, se la volete replicare non dimenticate la canotta della salute a corredo.

 

BARI

E vai col trenino. Ve lo ricordate? Uno si metteva in ginocchio, e tutti gli altri dietro. Perché si è una squadra anche a esultare, un treno di emozioni dritto in faccia (dell'avversario). Era il Bari di Protti, Tovalieri, di Caputo. La inventò Guerrero Paz a Padova, era il 25 settembre del '94.

 

ALEX DEL PIERO

Ah, ragazzaccio. Con quella linguaccia fuori a dirci che ne aveva combinata un'altra. Celebre è diventata l'esultanza di Alessandro Del Piero, che a ogni gol cacciava fuori la lingua. La prima la fece nel 2006 dopo una punizione capolavoro all'Inter.

 

GABRIEL OMAR BATISTUTA

E la mitragliata di Batigol, ve la ricordate? Andava sotto la Curva Fiesole e abbatteva tutti. Un gesto che poi ha avuto seguaci e imitatori (ben meno fortunati). L'unico, il vero, l'originale è Batistuta. Quello di Firenze, s'intende.

 

MARCELO SALAS

Invece Marcelo Salas, che tutti chiamavano el Matador, correva all'impazzata, trovava un cantuccio in fondo al campo e lì si inginocchiava alzando un dito al cielo. Ringrazia gli dei del pallone per averlo fatto segnare. Noi, per avercelo fatto godere.

 

DIEGO SIMEONE

Gli diceva: "Ecco, guardare, sono io". Gli mostrava il nome. Diego Simeone mostrava se stesso sulla maglia. A ogni gol indicava il nome dietro la schiena, e la cosa diventò virale (come si dice oggi). In pratica sui campi di calcetto lo facevano tutti. Spalle al pubblico e pollici verso la maglia.

 

FAUSTINO ASPRILLA

https://youtu.be/2rlpG9ZEgHo

Le capriole di Faustino Asprilla dove le mettiamo? Quando faceva gol si esibiva in questa acrobazia. L'ultima super capriola la feca nel giorno del centenario del Parma (nel 2013). Lo aiutarono i compagni perché ormai da solo, beh, sono passati un po' di anni.

 

ANDY VAN DER MEYDE

E poi c'è lui, il cecchino Van Der Meyde. Si metteva in ginocchio prendeva la mira. Non che ne abbia abbattuti tanti (di avversari), ma qualche volta il gol gli riusciva e andava a festeggiare così, con una pallottola spuntata.

 

OBA-OBA MARTINS

L'evoluzione di Asprilla, ma decisamente molto più potente. Oba Oba Martins, un saltello e, oplà, ecco la giravolta. Sembrava un ninja.

 

VINCENZO MONTELLA

Vincenzo Montella ha creato un cult. Gol (e ne ha fatti tanti) e poi accendeva i turboreattori del suo mitico aeroplanino. Una corsa libera e felice nel cielo blu dipinto di blu. Anche quella di Montella è una delle esultanze più riuscite e imitate di tutti i tempi.

 

ROMARIO E BEBETO

Cullavano i due brasiliani Romario e Bebeto. Questa esultanza è stata ripresa in seguito, ma la prima, quella originale risale al 1994. Ai Mondiali negli Usa i due pistoleri verdeoro si mettevano lì e facevano la ninna nanna ai loro gol.

 

PAUL POGBA

È l'ultima, e sta facendo tendenza. L'esultanza di Paul Pogba, la PogDance, come la chiamano, una specie di gesto a scatti mentre sembra che sta per annusarsi le ascelle. Brutta? Bah. Però tra i ragazzini vanta già un seguito di imitazioni infinite.

 

LUCA TONI

https://youtu.be/SkcuLB7HJVg

L'ha raccontata lui: «Eravamo con degli amici al ristorante una sera ed è spuntato fuori il gesto della mano sull’orecchio per far risaltare una cosa di cui stavamo parlando. Come per dire hai visto, hai capito?» Serve altro?

 

ALBERTO GILARDINO

La-tipica-esultanza-del-bomber

Gilardino suonaci il violino. Una serenata alla curva. E quante volte gli è capitato di mettersi lì e accordare lo strumento dopo un gol. Un'altra esultanza fortunata, quella del Gila. Che ha fatto il giro del mondo e anche di più.

 

JUARY

Girogirotondo, Juary corre in tondo. Alla bandierina. Un balletto in punta di piedi. Negli anni Ottanta il brasiliano dell'Avellino aveva inventato questo piccolo modo di festeggiare. Rimasto unico nel suo genere.

 

MARK BRESCIANO

Mark Bresciano invece si marmorizzava. Diventata di ghiaccio. Freezer Bresciano. Faceva gol e poi si bloccava lì, come una statua. Quasi a voler rendere eterno quel momento di gioia. Il più folle di tutti.

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