Intervista

«Bando al nozionismo: il docente dev’essere anche un educatore»

Domenica 23 marzo alla ChorusLife Arena arriva Vincenzo Schettini, il professore di fisica più amato del web, con la sua lezione show

«Bando al nozionismo: il docente dev’essere anche un educatore»
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Di Fabio Cuminetti

Vincenzo Schettini, il professore di fisica più amato del web, è tornato nei teatri di tutta Italia con “La fisica che ci piace - La lezione show”, spettacolo che nella scorsa stagione ha conquistato il pubblico trasformando il palcoscenico in una grande aula scolastica. Un viaggio travolgente che ha conquistato oltre 28mila persone in 30 date. E domenica 23 marzo Schettini sarà alla ChorusLife Arena alle 17, con firmacopie del suo libro prima dello spettacolo, dalle 15 circa.

La sua simpatia e la sua competenza non sono esclusivamente fonte di ispirazione per migliaia di studenti, ma qualità che hanno costruito una vera e propria fanbase: bambini, genitori, altri insegnanti ed educatori, che nei suoi video trovano spunti e suggestioni anche per il proprio quotidiano.

Pensa che il suo esempio possa far sì che qualche giovane in più si butti sulle materie scientifiche?

«Credo di sì. Lo avverto dai tanti maestri e maestre che mi vengono a vedere al teatro, che mi scrivono tramite social, che commentano i miei reel quando faccio gli esperimenti. Mi dicono: “Lo stiamo facendo a scuola!”. Non c’è bisogno di costosi materiali da laboratorio: uso cose semplici. Questa abitudine a cercare di trovare la scienza intorno sta diventando contagiosa: io sono una goccia nel mare, ma credo che ci siano anche tanti altri colleghi che stiano facendo i lavori meravigliosi».

Si spende molto anche nell’educazione emotiva.

«Dopo un paio d’anni di video in YouTube, i ragazzi hanno cominciato a chiedermi consigli di vario genere. È partita una rubrica che io pubblico ogni tanto, si chiama “il video dei venerdì”, nei quali ho cominciato ad affrontare argomenti diversi. E a raccontarmi, perché ritengo sia la cura migliore per ognuno di noi. E mi sono detto: se io mi apro, aiuterò i ragazzi a capire che non devono tenersi tutto dentro. Credo che un docente debba anche essere questo: un educatore. Non può ridursi a insegnare la materia».

Lei è impegnato su più fronti. Una cosa che non le è ancora riuscita di fare?

«Vado sul personale. Io ho 48 anni, mi comincia a mancare un figlio che io non ho e che forse non potrò mai avere perché sono omosessuale, sono sposato con un uomo. Lo dico senza intenti polemici, sia chiaro. Però è una cosa che avrei voluto fare, diciamo, ma non posso e va bene così».

Commenti
Andrea

Penso che l'insegnante debba essere un appassionato di ciò che insegna e di conseguenza cercare di far appassionare i suoi interlocutori. L'educazione emotiva,sportiva,sociologica etc...dev'essere appresa in maniera naturale relazionando il sapere all'ambiente che ci circonda senza forzature ma solo vivendo quelle esperienze utili alla crescita. Spesso l'insegnante non è appassionato alla sua materia dopo decenni di insegnamento e non trasuda passione ,quindi cerca di trasmettere qualcosa d'altro che spesso non lascia traccia. L'educazione deve partire dalla famiglia.

matteo

è ora di finirla di voler educare i nostri figli con i vostri disvalori, ogni docente che entra ha una mentalità diversa, create un casino infinito. insegnate! se riuscite a istruirli avete fatto il vostro. a educare ci pensa la famiglia! avete stufato!

Alberto

Sarà, ma a me non sembra affatto che tutti questi metodi "innovativi" di insegnamento abbiano portato miglioramenti nella nostra gioventù: né in tema di apprendimento, né di educazione.

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