Donizetti, presentati i 14 titoli della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2025-2026
Confermate le 8 repliche per gli spettacoli della programmazione maggiore, segno di una richiesta di biglietti sostenuta da parte del pubblico bergamasco

Una ricca e articolata programmazione che si svolgerà al Donizetti e al Sociale nell’arco di sei mesi, da dicembre 2025 a maggio 2026, con sette titoli in cartellone per la prosa, con otto repliche per ciascun spettacolo (dal sabato alla domenica della settimana successiva; lunedì riposo), e altrettanti per il capitolo più “off”, con tre matinée. Questo il succo della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2025-2026 di Fondazione Teatro Donizetti, presentata martedì 13 maggio.
«Lo scorso anno abbiamo portato le repliche per la prosa da sette a otto, che naturalmente confermiamo: un numero di repliche che, possiamo affermarlo in tutta tranquillità, oggi pochi altri teatri a livello nazionale possono annoverare, anche in città con una popolazione numericamente superiore a quella di Bergamo», ha detto Massimo Boffelli, direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti,

Natale in casa Cupiello

Crisi di nervi

Lella Costa

Ivan Talarico

Ilva Footoball Club

Giorgio Marchesi

Gabriele Lavia

Circo Zoè

Alessandro Bergonzoni
Prosa
L’inizio, dal 6 al 14 dicembre, è affidato a uno spettacolo che rimanda alla tradizione teatrale del nostro paese, nello specifico a quella ligure incarnata da Gilberto Govi e dal suo “Pignasecca e Pignaverde”, uno dei cavalli di battaglia del celebre comico genovese, ripreso da un travolgente Tullio Solenghi. A seguire, dal 17 al 25 gennaio 2026, il Donizetti, con “Crisi di nervi”, ospiterà per la prima volta una regia di Peter Stein, tornato al suo amato Cechov. Altra grande attrice al centro di un classico sarà Lella Costa, che interpreterà “Lisistrata” per la regia di Serena Sinigagliadal 7 al 15 febbraio. Sergio Rubini appone la sua firma a “Il caso Jekyll”, scegliendo di mettere in scena il classico della letteratura “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde” di Robert Louis Stevenson dal 21 febbraio al 1° marzo.
Con la compagnia veneta Stivalaccio Teatro si tornerà quindi, dal 7 al 15 marzo, al teatro di tradizione, con “Arlecchino muto per spavento”. In aprile, dall’11 al 19, sarà la volta di Gabriele Lavia che, anche nelle vesti di regista, proporrà “Lungo viaggio verso la notte”, di Eugene O’Neill. Infine, dal 9 al 17 maggio, un’altra protagonista del teatro italiano, Maria Paiato, sarà impegnata in una sfida interpretativa importante: “Riccardo III”.
Altri Percorsi
Partenza a dicembre proprio con due novità: giovedì 4 con “Natale in casa Cupiello. Spettacolo per attore cum figuris” (Premio della Critica 2023), con Luca Saccoia, nella parte di Tommasino, e con lui in scena sette pupi a cui dà anima, voce e carattere; giovedì 18 con “La cantautrice fantasma”, spettacolo di teatro-canzone di Ivan Talarico.
L’anno nuovo saluterà il ritorno, il 15 gennaio, di Carrozzeria Orfeo: li avevamo lasciati nel 2023 nella cucina di un sottoscala e li ritroviamo ora, con “Salveremo il mondo prima dell’alba”, su un satellite nello spazio all’interno di una lussuosa clinica. In febbraio, giovedì 5 mattina e sera e il 6 mattina, il bergamasco Giorgio Marchesi riproporrà, con fedeltà al testo che diventa virtuosismo attoriale, uno dei classici pirandelliani: “Il fu Mattia Pascal”.
Sempre in febbraio, il 19, arriverà al Donizetti Circo Zoè, compagnia internazionale che ha tra i propri fondatori due bergamaschi, Simone Benedetti e Diego Zanoli. Ancora al Donizetti, giovedì 5 marzo, un altro gradito ritorno: quello di Alessandro Bergonzoni, che con “Arrivano i dunque” (Avannotti, Sole blu e la storia della giovane saracinesca) attraversa, come un funambolo, le parole, per tenere in equilibrio la nostra umanità sempre più a rischio di affondare attorno ad un “tavolo delle trattative”.
Chiuderà la rassegna, giovedì 26 marzo, matinée e serale, “Ilva Football Club”, con cui si incontreranno per la prima volta Usine Baug e i Fratelli Maniglio: loro è il compito di raccontare, attraverso la narrazione calcistica, le vicende della città di Taranto, strettamente legata alla storia dell’ex Ilva, l’acciaieria più grande e più inquinante d’Europa.