Teatro

“Maria Stuarda”, atto d’accusa contro i meccanismi dei potenti

Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, dirette da Davide Livermore, sono le protagoniste del dramma di Friedrich Schiller, al Donizetti dal 21 al 26 febbraio

“Maria Stuarda”, atto d’accusa contro i meccanismi dei potenti
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Spettacolo di grande importanza e fascino, basato su uno dei testi fondamentali della cultura europea, arriva al Donizetti, dal 21 al 26 febbraio, “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller, nuova produzione del Teatro Nazionale di Genova assieme allo Stabile di Torino e al Ctb che porta la prestigiosa firma di Davide Livermore per la regia e un cast di prima grandezza, capitanato da Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi.

Schiller rappresenta il confronto serrato e tragico tra Maria Stuart, cattolica regina di Scozia, e la protestante Elisabetta I. In gioco c’è la corona d’Inghilterra e lo scontro sarà implacabile: le parole sono armi, capaci di uccidere. Politica, religione, potere: intrighi e passioni -– pubbliche e private - si mescolano in questo violento affresco storico che Livermore ambienta in una scena claustrofobica, dominata da una grande scalinata: un non-luogo in cui tutto è possibile e nella cui astrazione ritroviamo il senso della rappresentazione. Sarà corte, prigione, parco, lo spazio in cui i due opposti si specchiano e si fondono.

Attraverso questo capolavoro del 1800 Davide Livermore - che il pubblico ha apprezzato anche in televisione recentemente per le sue raffinate opere per l’inaugurazione scaligera - porta avanti un’indagine sul concetto di giustizia ed un’aspra riflessione sul rapporto tra donne e potere. La regina Elisabetta, infatti, perde progressivamente le sue caratteristiche di donna pur di vincere la sfida con la rivale. Attraverso Elisabetta, è ancora il patriarcato a riconfermare sé stesso. Al contrario, dichiara Livermore «vorremmo lasciarci ispirare da un “principio femminile del diritto”, una legge più umana, più comprensiva e dunque più giusta. Vorrei vedere il potere esercitato da una donna, e non da una regina che è proiezione del maschile». Un tema oggi attualissimo.

Ad affrontarsi sulla scena incarnando le due diverse donne, regine, visioni del mondo - che sono rappresentate da Maria ed Elisabetta - saranno due attrici bravissime e carismatiche negli splendidi costumi firmati per loro da Dolce & Gabbana.

E - sfida nella sfida - non si saprà fino all’ultimo istante a quale delle attrici toccherà il ruolo di Maria o di Elisabetta: a decidere la sorte sarà un gioco teatrale, che nel prologo dello spettacolo indicherà chi delle due attrici sarà la regina destinata a regnare e chi quella destinata a perire.

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