Su "Striscia la notizia" Casnigo, il baghèt e le tradizioni della Val Gandino
Il servizio è andato in onda venerdì 30 maggio su Canale 5. Oltre alla cornamusa, focus su centro storico, l'antico teatro e i santuari

di Giambattista Gherardi
Un articolato servizio proposto in prima serata a milioni di telespettatori, per valorizzare una tradizione senza tempo di cui la Val Gandino è custode gelosa. È andato in onda venerdì 30 maggio su Canale 5 nell'ambito di "Striscia la notizia" il servizio dedicato al borgo di Casnigo e in particolare al baghèt, l'antica cornamusa bergamasca, di cui il paese è patria indiscussa.
Nel corso della trasmissione condotta da Gerry Scotti e Michelle Hunziker è stata la rubrica “Paesi, paesaggi…” di Davide Rampello a far tappa in ValSeriana.
Il paesaggio della Val Gandino ha fatto da sfondo alla storia di Luciano Carminati, nipote di Giacomo Ruggeri, l’ultimo suonatore locale di baghèt. Da 40 anni, Luciano è tra i protagonisti della rinascita di questo antico strumento, grazie al lavoro avviato dal liutaio e ricercatore Valter Biella.

"Il baghèt, cornamusa bergamasca, - ha spiegato Rampello - prende il nome dalla baga, la sacca in pelle di capra o pecora. La canna del canto è chiamata diana, costruita in legno chiaro e dolce. A completare lo strumento ci sono due bordoni (maggiore e minore), che emettono note fisse d’accompagnamento, e un bocchino per gonfiare la sacca. Grazie al lavoro di artigiani e studiosi, il baghèt è stato salvato dall’estinzione. Oggi sono circa 200 i suonatori delle valli bergamasche, custodi di una musica che racconta ritmi e valori di una vita profondamente umana".

Le immagjni hanno proposto il centro storico, l'antico teatro del Circolo Fratellanza, il Santuario della Ss.Trinità e quello della Madonna d'Erbia. In municipio (dove sono conservati antichi strumenti) Carminati ha proposto una precisa spiegazione delle parti dello strumento.
A questo link è possibile rivedere il servizio completo: