Reciproco vantaggio

Apple e IBM, storico accordo

Apple e IBM, storico accordo
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L’accordo siglato nei giorni scorsi fra Apple e IBM ha senz’altro una portata storica: non solo da un punto di vista dei contenuti, ma anche considerando i rapporti difficili che, fino a poco tempo fa, intercorrevano fra i due colossi della tecnologia. È sorprendente come le due aziende siano riuscite a unirsi in un progetto così imponente, dopo essersi date battaglia per ottenere il predominio nel settore informatico per lungo tempo (memorabile lo spot del 1984 in cui Apple presentava i propri prodotti come la salvezza contro la tirannica IBM che opprimeva i cittadini).

 

 

IBM promuoverà Apple per le imprese. L’accordo prevede che IBM fornisca applicazioni e assistenza per i prodotti Apple all’interno delle aziende, e che ne promuova l’adozione da parte delle imprese. L’impegno di IBM sarà consistente e metterà in campo circa 100.000 consulenti e sviluppatori per diffondere l’iniziativa. La collaborazione porterà alla creazione di applicazioni per le imprese che funzionino senza problemi sugli iPhone e gli iPad e che siano in grado di dialogare con gli altri sistemi informatici adottati nelle aziende. I termini dell’accordo possono apparire generici, ma c’è da ricordare che le soluzioni per le imprese sono di solito adattate e personalizzate sulle singole aziende, quindi non ci sarà un sistema unico uguale per tutti. Apple si è fatta soprattutto conoscere come una società che si occupa dei singoli utenti e fino a ora non si era impegnata particolarmente nei sistemi aziendali, lasciandoli a chi negli anni si è specializzato nel settore (tra gli altri, appunto, IBM). Nonostante ciò, negli ultimi anni l’adozione di iPhone e iPad nelle aziende è continuata a crescere, complicando in molti casi la vita ai responsabili delle reti aziendali, alle prese con problemi di compatibilità. Apple aveva lavorato ad applicazioni e soluzioni per fare dialogare meglio i suoi dispositivi con i classici sistemi informatici usati in azienda, ma aveva comunque lasciato alle singole imprese il compito di adattare i loro sistemi, senza quindi superare definitivamente questi problemi di compatibilità. La nuova collaborazione cambierà le cose e potrebbe spingere più responsabili di azienda a passare agli smartphone e ai tablet di Apple.

Cosa ci guadagnano le due aziende. Alla base di questo progetto comune c’è un chiaro do ut des: Apple avrà finalmente la possibilità di entrare nel mondo delle aziende superando le diffidenze (ad esempio legate alla compatibilità dei suoi prodotti) degli operatori, mentre IBM avrà la possibilità di portare i suoi prodotti anche sulle piattaforme della Mela, in assoluto le più vendute ed utilizzate al mondo. IBM mira così a riavvicinare quel mondo dei privati dal quale si era staccata negli ultimi anni, dopo la decisione di cessare la produzione di personal computer (cedendo la divisione operativa a Lenovo) e di concentrarsi esclusivamente sulla fornitura di soluzioni e servizi per le aziende: programmi gestionali, sicurezza delle reti, archiviazione dati, assistenza.

Le prime applicazioni nate dalla collaborazione tra Apple e IBM saranno disponibili entro fine anno e saranno compatibili con iOS 8, l’ultima versione del sistema operativo per iPhone e iPad che Apple ha presentato a giugno e che sarà distribuito a partire dall’autunno. Ci sono enormi margini per fare ricavi nel settore: secondo Forrester Research solo nel 2013 aziende e istituzioni pubbliche hanno speso 11 miliardi di dollari nell’acquisto di nuovi iPad per i loro sistemi aziendali. Con la nuova collaborazione con IBM, Apple confida di aumentare ulteriormente il ritmo delle vendite. L’accordo è stato accolto positivamente dalla borsa di New York, con Apple che ha guadagnato circa l’1,6 per cento e IBM il 2 per cento.

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