L'esperta risponde

I consigli di Laura Adele Feltri. Effetto Capitale della Cultura anche sugli immobili

L’arrivo di tanti visitatori innesca un processo di rinnovamento urbanistico e architettonico che porta a rivalutare molte aree cittadine

I consigli di Laura Adele Feltri. Effetto Capitale della Cultura anche sugli immobili
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di Angelo Bosio

Quest’anno Bergamo è con Brescia Capitale italiana della Cultura, con una ricca serie di eventi che richiameranno un grande pubblico. Questa nuova situazione avrà un impatto anche nel mercato immobiliare? Risponde Laura Adele Feltri, agente immobiliare ed esperta della materia. «Sì, ogni grande manifestazione attira non solo persone, ma anche investimenti, che ovviamente vengono impiegati per la riqualificazione della città dal punto di vista architettonico e urbanistico. Questo porta inevitabilmente a un nuovo impulso immobiliare».

Laura Adele Feltri

Ci spiega meglio?

«Una città con spazi riqualificati, come un parco pubblico più bello, come un manto stradale rifatto o un marciapiedi senza buche, tanto per fare qualche esempio, hanno un impatto sulle nuove valutazioni dei caseggiati circostanti. Ricordiamoci che quando si esegue una valutazione immobiliare vengono considerati più fattori e uno di questi è il luogo in cui è ubicato, la qualità della zona».

Può farci qualche esempio in città?

«Le rivalutazioni immobiliari riguardano qualsiasi zona che viene abbellita, migliorata, restaurata. Mi viene in mente Santa Lucia, il quartiere dove era ubicato il vecchio ospedale. Via Statuto e via 24 Maggio avevano sofferto per la soppressione dell’ospedale, alcuni esercizi pubblici avevano chiuso, altri hanno fatto molta fatica. Poi l’ospedale è stato tutto rinnovato, è entrata l’Accademia della Guardia di Finanza, si è ristrutturato largo Barozzi e anche la piazzetta lungo la via Statuto, i marciapiedi… Ora l’intero quartiere ne ha tratto beneficio. Penso anche all’importanza dell’intervento sulla Carrara, penso al recentissimo miglioramento del Centro Piacentiniano, il cuore di Bergamo bassa».

I grandi eventi portano ovunque gente e investimenti. A livello mondiale, che cosa le viene in mente?

«Penso subito a Parigi, che l’anno prossimo ospiterà i Giochi Olimpici da fine luglio. Sarà un appuntamento grandioso, anche perché le Olimpiadi di Tokyo furono condizionate ancora dalla pandemia. Le Olimpiadi hanno un impatto forte anche sul mondo immobiliare, come si può immaginare».

Nello specifico?

«C’è la costruzione di un Villaggio Olimpico composto da circa 1.900 alloggi di nuova costruzione che accoglierà durante il periodo sportivo gli atleti e poi resterà un quartiere cittadino con negozi, scuole, infrastrutture. Una quota degli edifici verrà assegnata ad alloggi popolari che saranno conferiti in particolare a studenti e anziani. Nei comuni di Dugny, Bourget e La Courneuve sorgerà invece il Villaggio dei Media, che ospiterà circa quattromila giornalisti da tutto il mondo».

Importantissimi sono i trasporti.

«Certo. A Parigi si costruirà una grande metropolitana circolare esterna. Verranno aperte sessanta nuove stazioni metropolitane, si allungheranno le linee dei treni soprattutto verso gli aeroporti, verranno collegati quasi tutti i sobborghi dell’Ile-de-France. Sa cosa significa questo? Che i prezzi degli immobili anche in tutto il circondario verranno decisamente rivalutati».

In Italia avremo un avvenimento simile?

«Penso a Milano-Cortina 2026. Citando il report “Olympic Games 2026” stilato da Scenari Immobiliari, già a Milano gli interventi riguarderanno soprattutto il settore immobiliare con un incremento di 2,12 milioni di metri quadrati nel residenziale e 1,51 milioni di metri quadrati per uffici direzionali, una crescita che coinvolgerà anche il settore commerciale-terziario. Si tratta di cifre molto importanti con un impatto sul mercato immobiliare di circa 19 miliardi di euro di valore aggiunto, ossia un incremento superiore al quaranta per cento rispetto alle stime effettuate in assenza delle Olimpiadi».

Secondo lei, finite queste manifestazioni, le città continueranno a essere splendenti o, spente le luci sugli avvenimenti sportivi, si spegneranno anche le città?

«Da uno studio chiamato “effetto Olimpiadi” questo dovrebbe protrarsi per i prossimi 15 anni».

Non ci sarà una cementificazione eccessiva?

«I progetti prevedono anche tanto verde, addirittura compreso nelle costruzioni, quindi è vero che c’è una cementificazione, ma accanto esiste maggiore consapevolezza ambientale, a partire dagli stessi materiali impiegati in edilizia. Credo che partirà un effetto domino in cui anche le zone circostanti verranno migliorate per mantenere dei buoni livelli di valutazione immobiliare e per garantire una condizione omogenea della città. Idea che si sta rafforzando negli ultimi anni: non si vogliono più avere dei  centri città magnifici a ridosso di periferie malandate, ma si punta a una unità d’insieme gradevole».

Ma Bergamo?

«In tutto questo è chiaro che l’effetto “Capitale della Cultura” sarà molto più limitato, ma comunque un poco si farà sentire. Mentre credo che le Olimpiadi invernali contribuiranno pure al miglioramento della nostra città, dei nostri quartieri. E dal punto di vista immobiliare questo si farà sentire in modo positivo».

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