Energia indossabile: tutte le idee

I vestiti che ti ricaricano l'iPhone

I vestiti che ti ricaricano l'iPhone
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Quando si pensa al connubio moda-tecnologia, si è sempre, con la mente, in una zona vicina alla fantascienza. Invece, in un futuro molto prossimo avremo la possibilità di acquistare vestiti capaci di immagazzinare energia. Basterà passeggiare sotto il sole.

Solar Wearable, l’energia si indossa. Quattro ricercatori olandesi (Meg Grant, Aniela Hoitink, Marina Toeters, Ralf Jacobs) e il professor Derek Schlettwein della Giessen University stanno già gettando le basi per questo incredibile progetto, chiamato Solar Fiber. L'idea consiste nella creazione di una fibra fotovoltaica flessibile in grado di convertire l'energia solare in energia elettrica. Lo scopo è lanciare sul mercato una nuova linea di abbigliamento che dia alle persone la possibilità di produrre energia sostenibile attraverso ciò che indossano e - risvolto pratico - caricare le loro tecnologie (dallo smartphone al computer) in movimento.

Un cappotto e un vestito a celle solari. La collezione, chiamata Solar Wearable, attualmente è composta da due modelli, un cappotto e un vestito di lana e pelle, che producono energia attraverso le celle solari integrate al capo d’abbigliamento. Il cappotto incorpora 48 celle solari rigidi, il vestito invece 72 celle solari flessibili. Se indossati in pieno sole per due ore, entrambi gli indumenti possono generare energia sufficiente per consentire ad uno smartphone di ottenere il 100% di carica. I compartimenti cellulari solari possono essere aperti e rivelati al sole quando necessario e ripiegati quando non vengono utilizzati. Elemento non da poco, quest’ultimo, che permettere il funzionamento di quest’incredibile fonte di energia senza creare eccessivi imbarazzi estetici agli indossatori. C’è anche la possibilità di applicare queste celle ai tessuti domestici, ad esempio le tende.

Per produrre energia basta il calore del corpo (o due passi). Il problema della ricarica delle tecnologie indossabili è stato affrontato, oltre che con il fotovoltaico, con altre energie rinnovabili. E nei modi più creativi possibili. L’Università di Southampton ha realizzato, ad esempio, una speciale tasca che consente di ricaricare il proprio smartphone mentre si dorme in un sacco a pelo (grazie al calore corporeo) oppure mentre si cammina, sfruttando l’energia cinetica creata dai movimenti del corpo che la deformano e generano in questo modo elettricità. Il tutto grazie a materiali speciali sviluppati dal team di ricerca del prof. Steve Beeby.
Anche le aziende hi tech stanno muovendosi nella realizzazione di tecnologie da indossare per generare corrente elettrica: sono nate le SolePower, ad esempio, suole di scarpe che generano elettricità con il movimento di chi le indossa e cammina, o magliette realizzate con tessuti in grado di creare (addirittura immagazzinare) energia. È il caso di Sound Charge, t-shirt nata dalla collaborazione tra la compagnia telefonica britannica Orange e GotWind. La maglietta è stata distribuita a un festival musicale ed era in grado di trasformare le onde sonore in energia spendibile per alimentare piccoli device, grazie alla presenza sul capo di abbigliamento di una particolare pellicola.

E, ovviamente, Apple. Una novità del genere non poteva passare inosservata agli occhi della Apple, la quale sembra abbia già iniziato a progettare questi indumenti, per ricaricare gli iDevice, in movimento.

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