Ma occhio alla dipendenza

La nuova frontiera dello shopping (è quella che passa per il web)

La nuova frontiera dello shopping (è quella che passa per il web)
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Da anni gli amanti degli acquisti non si limitano più soltanto agli store presenti nelle vie delle città o nei grandi centri commerciali, ma esplorano con dedizione e costanza tutte le soluzioni offerte anche dall’online. Conviene? Per certi aspetti sì, perché, in effetti, i negozi di e-commerce sono molto più comodi, sicuri e - dettaglio non trascurabile - aperti 24 ore su 24. Però c’è un però. Eh, sì. Perché, come spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm: «Chi inizia ad acquistare online non smette più, e anzi compra pian piano in categorie di prodotti sempre diverse, raccontando poi la sua esperienza a chi non l'ha ancora fatta e creando così nuovi compratori online».

 

 

Qualche dato. Riportiamo qualche dato per renderci conto di quanto il commercio online stia di fatto rivoluzionando il modo di far acquisti. Nel 2014 sono stati quasi 16 milioni gli italiani che hanno fatto compere online, spendendo una cifra superiore del 22 percento rispetto al 2013. Una somma importante per quanto riguarda il nostro territorio, anche se ancora molto lontana da quelle di altri Paesi europei: in Inghilterra, per esempio, i web shopper sono 39 milioni, in Germania 44 e in Francia 29, ossia rispettivamente il 78, il 74 e il 59 percento di tutti gli Internet user. Molto interessanti anche i dati del fatturato complessivo italiano (+20% all’anno negli ultimi anni) stimato a oltre 13 miliardi di euro.

Una frontiera non ancora esplorata. Da un lato ci sono gli acquirenti online che, anno dopo anno, non fanno che aumentare. Dall’altro lato, però, le nuove frontiere dell’e-commerce non sembrano ancora molto sfruttate dalle aziende italiane. Secondo quanto riporta un articolo di Wired del febbraio scorso, solo il 4 percento delle nostre imprese venderebbe i propri beni e servizi online. Un peccato, anche perché, a leggere quanto dichiara Roberto Liscia, utilizzando i nuovi canali digitali le piccole e medie imprese italiane potrebbero espandere in maniera significativa i propri commerci, cercando di raggiungere la platea di oltre 1 miliardo di consumatori che abitualmente comprano online.

 

 

Che cosa si compra. Tra le cose maggiormente acquistate online svettano le prestazioni e le offerte legate ai viaggi e al turismo in generale, seguiti dall’elettronica, dai servizi assicurativi, dall’abbigliamento e dagli accessori. Molte di queste categorie seguono i diversi andamenti stagionali: per esempio l’acquisto di viaggi subisce un vero e proprio aumento di transizioni nei mesi estivi. Bisogna comunque sottolineare che tra le categorie di prodotti che in questi ultimi anni stanno registrando un vero e continuo aumento di vendite online troviamo l’abbigliamento e le calzature, gli elettrodomestici, i prodotti alimentari e i servizi online a pagamento come le app.

Identikit del consumatore. I più assidui acquirenti online hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. La fascia più giovane, ovvero quelli che va dai 18 ai 24 anni, e quelli over 54 sono invece considerati i cosiddetti acquirenti sporadici. La maggior parte delle transazioni si verificano nei grandi centri urbani: al crescere della dimensione del centro di residenza cresce la concentrazione di acquirenti online nella popolazione. Nei piccoli centri (meno di 10mila abitanti) si trova 1 acquirente online ogni 5,8 individui, nei grandi centri, invece, 1 ogni 2,1.

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